giovedì 17 settembre 2015

Condividi la gioia



Come l’arcidiocesi di Washington si è preparata all’arrivo di Francesco. 
 L'Osservatore Romano 

(Donald Wuerl, Cardinale arcivescovo di Washington) Attendiamo tutti con una gioia e un entusiasmo pieni di fede la visita di Papa Francesco a Washington, con la quale inizierà il suo primo viaggio apostolico negli Stati Uniti. Il motto per la sua visita in questa Chiesa arcidiocesana è «Condividi la gioia, cammina con Francesco», come rispecchia chiaramente la nostra preparazione a questo tempo di grazia, un periodo che è stato per noi un modo di condividere la gioia del Vangelo, accettando l’invito di Papa Francesco a camminare insieme nel nostro pellegrinaggio. 
Come ci siamo preparati? Innanzitutto è stata approntata una grande quantità di materiale, sia educativo sia di approfondimento, tra cui anche guide all’omelia, per aiutare le persone nelle scuole e nelle parrocchie a saperne di più su chi è il Papa, sul suo ruolo di Pietro nella Chiesa attuale e sul suo messaggio dell’amore di Cristo per noi. Allo stesso tempo, nei quartieri si sta svolgendo una vasta attività di evangelizzazione. Inoltre, i social media arcidiocesani si sono impegnati in modo particolare su Facebook, Twitter e altri canali mediatici, permettendo a una grande varietà di persone di condividere il loro entusiasmo attraverso parole e immagini.
Per dimostrare la nostra solidarietà con il Pontefice in attesa della sua visita, e per dirgli che abbracciamo e cerchiamo di vivere il messaggio del Vangelo, l’arcidiocesi di Washington ha lanciato un’iniziativa speciale nota come «Walk With Francis Pledge» (“Impegno a camminare con Francesco”). Una moltitudine di persone di tutte le fedi e di tutti gli ambiti sociali si è già unita per partecipare e diffondere la parola attraverso l’hashtag #WalkwithFrancis. Ora invitiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle a Roma e a New York, come anche a Philadelphia e a Buenos Aires e in tutta la Chiesa, a visitare il sito internet WalkWithFrancis.org e a unirsi a noi in questa iniziativa attraverso la preghiera, il servizio caritativo o l’azione per aiutare a edificare il regno di Dio in mezzo a noi.
Un’altra iniziativa entusiasmante in questo periodo è il concorso «YouServe» di video legati alla visita del Pontefice, sempre promosso dall’arcidiocesi. In questo caso la gente è stata invitata a condividere la propria testimonianza di fede attraverso filmati che mostrano in che modo sta rispondendo all’invito del Papa a servire gli altri. Inoltre, abbiamo organizzato concorsi per disegnare l’altare per la messa papale e per i cori particolari che canteranno durante la celebrazione liturgica.
Ospitare il successore di Pietro e vicario di Cristo è sempre un immenso privilegio, ed è un onore reso ancora più grande dalla storica celebrazione della prima messa di canonizzazione in questo paese nella basilica del santuario nazionale dell’Immacolata Concezione, di fronte al campus della Catholic University of America. La canonizzazione del beato Junípero Serra, lo straordinario sacerdote francescano che ha evangelizzato la California, ispirerà tutti noi a rispondere all’invito a essere discepoli missionari pieni dello Spirito, che portano agli altri il Vangelo di amore di Gesù Cristo.
In questa liturgia eucaristica, e durante tutto il suo viaggio negli Stati Uniti, Papa Francesco vedrà il volto del mondo: una grande varietà di uomini e donne di ogni origine e lingua raccolti intorno a lui in armonia. Come segno di questa diversità e universalità della Chiesa, la messa per la canonizzazione verrà in gran parte celebrata in spagnolo, la lingua natale del beato Junípero e di milioni di persone nelle Americhe, compresa la grande comunità di ispanici nell’area di Washington.
Durante tutto il suo pontificato Francesco ha lavorato per promuovere questa armonia nella società. Parlando al cuore delle persone in modo semplice e invitante, egli ci esorta continuamente a vederci gli uni gli altri non come rivali, bensì come fratelli e sorelle da accettare e abbracciare.
In modo particolare qui a Washington, dove ha sede il nostro Governo nazionale, la visita di Papa Francesco costituisce un’occasione benedetta perché la gente metta da parte i contrasti, sia politici sia culturali. Poiché viene da noi come pastore, possiamo anticipare le sue parole di solidarietà e di rinnovamento per l’intera famiglia umana. Forse questo momento ispirerà i leader pubblici e la gente in tutta la società a superare più spesso le divisioni e l’indifferenza per cercare il bene comune, specialmente per proteggere e promuovere la vita e la dignità di chi è povero e vulnerabile.
Il Papa ci propone una bellissima visione: un modo di vivere che comprende misericordia e compassione, fame e sete di giustizia, pazienza e perdono. È la buona novella di Gesù Cristo. Le persone sono attratte da ciò e la sua presenza qui sicuramente porterà frutti per molti anni a venire se prenderemo a cuore le sue parole e usciremo a prenderci cura gli uni degli altri, portando misericordia e speranza, come anche la gioia di essere amati.
L’eredità che lascerà la visita del Pontefice sarà, secondo me, il rafforzamento della fede tra quanti sono già attivamente impegnati nella vita della Chiesa, un aumento delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, il ritorno alla pratica della fede da parte di alcuni che si sono allontanati, una rinnovata apertura dei non cattolici e dei non credenti al messaggio del Vangelo e un invito ad avvicinarsi di più a Dio. Mentre il messaggio del Vangelo portato dal Santo Padre si diffonderà tra l’intera società, faremo bene a lavorare insieme per realizzare in modo più efficace un mondo veramente buono, giusto e bello, la nostra casa comune.