venerdì 5 ottobre 2012

Tutti i numeri del Sinodo



Ieri Benedetto XVI è volato a Loreto per affidare alla Vergine l'Anno della fede e il Sinodo dei vescovi. E ai vescovi delle Marche ha confidato:«A Loreto, nella casa di Maria, tutti ci sentiamo a casa nostra, e io ho chiesto protezione per il Sinodo e per l'Anno della Fede. Dobbiamo invocare dalla Vergine che ci aiuti ad offrire al mondo la verità che Dio c'è e ci vuole bene». 

E domenica inizia un momento fondamentale nella vita della chiesa. In occasione dell'anno della fede che si aprirà giovedì 11 ottobre per concludersi il 24 novembre 2013, la Penitenzieria Apostolica ha emanato un decreto per arricchire "di indulgenze particolari" una serie di "esercizi di pietà" da compiersi durante questo periodo. Sollecitata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e in conformità con i desideri del Papa, la Penitenzieria ha stabilito alcune disposizioni "perché i fedeli siano maggiormente stimolati alla conoscenza e all'amore della dottrina della Chiesa cattolica e ne ottengano più abbondanti frutti spirituali".

Il 90% delle chiese particolari e di altri organismi ecclesiali ha risposto al questionario che è servito per la redazione dell’’Instrumentum laboris" il documento che servirà quale base di partenza per il  sinodo generale sulla nuova evangelizzazione secondo i dati forniti stamane da monsignor Nikola Eterovic, Segretario generale del sinodo. (v. infra)


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Le riflessioni che seguono  sono di Nikola Eterović, Segretario generale del Sinodo.


Presenze record al Sinodo. Con i 262 partecipanti si tocca il numero più alto nella storia di tutte le assemblee: sono nove i padri sinodali in più rispetto alla precedente assemblea ordinaria del 2008. Ma sono oltre 400 le persone che «stanno per iniziare la grande avventura del Sinodo», tenendo contro del personale tecnico, degli assistenti, degli addetti stampa e dei traduttori. 
Per l’arcivescovo Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi, «anche nell’aumento del numero dei partecipanti si riconosce l’impegno di tutti a dare un forte contributo alla missione della nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana».
Per delineare il profilo dell’assemblea, nella mattina di venerdì 5 ottobre, il presule ha incontrato i giornalisti per un briefing nella Sala Stampa della Santa Sede.
Presentando i padri sinodali, il segretario generale ha rimarcato come 103 vengano dall’Europa; 63 dall’America; 50 dall’Africa; 39 dall’Asia e 7 dall’Oceania. La maggioranza dei padri sinodali — ha rilevato — «è stata eletta: 172 sono stati votati delle Conferenze episcopali e 10 dall’Unione dei superiori generali; 3 sono stati designati dalle Chiese orientali cattoliche sui iuris; 37 partecipano ex officio; 40 sono stati nominati dal Papa». Entrando ancor più nel dettaglio, ci saranno «6 patriarchi, 49 cardinali, 3 arcivescovi maggiori (di cui uno è cardinale), 71 arcivescovi, 120 vescovi e 14 sacerdoti». Monsignor Eterović ha anche precisato «gli uffici che svolgono: 10 sono capi delle Chiese orientali sui iuris, 32 presidenti delle Conferenze episcopali, 26 capi dei dicasteri della Curia romana, 211 ordinari e 11 ausiliari».
Significativa, poi, la partecipazione ai lavori di 45 esperti e di 49 uditori, «uomini e donne che porteranno l’esperienza viva dei laici — ha detto il segretario generale del Sinodo — e che sono stati scelti tra tanti specialisti e persone impegnate nell’evangelizzazione in tutti e cinque i continenti». Un pensiero lo ha rivolto alle diverse realtà ecclesiali laicali e soprattutto alle «tante famiglie cristiane che fanno evangelizzazione con la loro stessa esistenza».
Anche a questa assemblea è annunciata la partecipazione dei delegati fraterni, «rappresentanti di 15 Chiese e Comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa cattolica». Ed «è significativo che anche il loro numero sia aumentato rispetto alle assemblee precedenti». Monsignor Eterović ha tenuto a rimarcare il «notevole contributo ecumenico» che verrà dalla partecipazione dell’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, Rowan Williams, che mercoledì 10 ottobre interverrà ai lavori «per illustrate il tema sinodale dal punto di vista anglicano»: e del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I che prenderà parte alla celebrazione dell’11 ottobre, all’inizio dell’Anno della fede, «e rivolgerà un indirizzo al Papa e a tutti i partecipanti».
Al Sinodo ci saranno tre invitati speciali: fratello Alois, priore di Taizé, che «porterà un’esperienza di evangelizzazione dei giovani in un ambienete ecumenico»; il reverendo Lamar Vest, statunitense, presidente dell’American Bible Society; e Werner Arber, Premio Nobel per la medicina nel 1978, protestante, professore di microbiologia nel Biozentrum dell’Università svizzera di Basilea e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, che il 12 ottobre «fornirà alcune riflessioni sul rapporto tra scienza e fede».
L’arcivescovo Eterović — assicurando che il rapporto con i giornalisti sarà particolarmente curato — ha anche presentato il programma dei lavori, «approvato debitamente dal Santo Padre». Sono previste 23 congregazioni generali e 8 sessioni dei circoli minori. Nella prima riunione, i componenti dei 12 circoli minori, divise per le cinque lingue ufficiali del Sinodo, sceglieranno un moderatore e un relatore. «Come indica il nome stesso — ha spiegato il segretario generale — il moderatore dovrà appunto moderare le discussioni, mentre il relatore dovrà esporre il contenuto essenziale del risultati di tali discussioni nella congregazione generale di venerdì 19 ottobre».
Nel primo giorno di lavori, lunedì 8, «sono previste le relazioni del segretario generale e del relatore generale, il cardinale Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington. Quindi nella sessione pomeridiana sono programmati brevi interventi di rappresentanti dell’episcopato dei cinque continenti per indicare com’è stato percepito il tema sinodale nella realtà delle Chiese particolari». Il 19 ottobre, poi, nel pomeriggio il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, «riferirà sulla ricezione dell’esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini, risultato della dodicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che ha avuto luogo nell’ottobre 2008».
Nessuna novità sulla metodologia dei lavori. Ogni padre avrà così a disposizione cinque minuti per svolgere il proprio intervento nelle congregazioni generali. Nella discussione libera, prevista in ogni congregazione generale dalle ore 18 alle ore 19, lo spazio per l’intervento è di 3 minuti «per favorire una maggiore partecipazione alla discussione quale espressione della comunione e del senso collegiale». Non dovrebbero superare i 4 minuti gli interventi dei delegati fraterni, degli uditori e delle uditrici. Testi più lunghi possono essere però consegnati alla segreteria generale.
Inoltre «per facilitare il lavoro e guadagnare tempo saranno adoperati gli apparecchi di votazione elettronica. Tuttavia, considerando l’importanza delle votazioni delle Proposizioni, sarà mantenuta la prassi collaudata secondo la quale tale votazione sarà fatta sia per iscritto sia in modo elettronico». Oltretutto «le Proposizioni possono essere votate, per iscritto, anche dai padri sinodali impediti a partecipare alla congregazione generale». Lo spoglio delle schede cartacee sarà affidato a una commissione di scrutinio «che verrà formata a suo tempo».
L’arcivescovo Eterović ha infine auspicato che dai lavori sinodali arrivi «una risposta adeguata alla sete di Dio che si avverte nelle nostre civiltà secolarizzate». La nuova evangelizzazione, ha precisato, «riguarda tutti i cristiani, ovunque essi vivano».
L'Osservatore Romano, 6 ottobre 2012.

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Tempo di missione

«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura». Il tempo della missione della Chiesa comincia con queste parole del Risorto, riportate nella parte conclusiva del Vangelo di Marco (16, 15). La Chiesa infatti esiste per evangelizzare, per annunciare sempre e dappertutto la “buona notizia” a tutti gli uomini.
Il mandato resta lo stesso, come lo stesso è Gesù Cristo «ieri e oggi e per sempre» (Ebrei, 13, 8) e il suo Vangelo. Cambiano invece i destinatari e le condizioni sociali, culturali, politiche e religiose in cui essi vivono.
Il mandato missionario del Signore segnerà anche la tredicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si apre domenica 7 ottobre con la messa celebrata da Benedetto XVI in piazza San Pietro. Del resto, proprio questa parola di Gesù Cristo ha fatto da filo conduttore al secondo capitolo dell’Instrumentum laboris intitolato «Tempo di nuova evangelizzazione».
Com’è noto, l’assemblea sinodale si svolgerà fino al 28 ottobre sul tema «La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana». È importante tenere uniti i due aspetti dell’argomento sinodale. Esso indica infatti che lo scopo della nuova evangelizzazione è la trasmissione della fede. D’altra parte, il processo della trasmissione della fede, che oggi in molti casi trova ostacoli di varia indole, si svolge nell’ambito della nuova evangelizzazione.
La preparazione e lo svolgimento di un’assemblea sinodale fanno parte di un processo complesso ed esigente, che richiede un’attività considerevole ed esige il concorso di numerose persone. In linea generale, in questo processo ci sono tre aspetti che si intrecciano: dimensione spirituale, riflessione teologica pastorale e preparazione tecnica organizzativa. Ma è soprattutto la preghiera che accompagna e anima ogni attività sinodale.
Non dimentichiamo che il cristiano è invitato a pregare ininterrottamente (cfr. 1 Tessalonicesi, 5, 17) seguendo l’esempio del Signore. A maggior ragione una riunione di vescovi, rappresentanti l’episcopato del mondo intero, intorno al vescovo di Roma, che presiede il Sinodo, non si potrebbe svolgere se non in un ambiente di preghiera. La preghiera che ha accompagnato i lavori di preparazione — e che ha per icona il pellegrinaggio appena compiuto da Benedetto XVI a Loreto giovedì 4 ottobre — avrà dunque un posto preminente durante i lavori sinodali. Non a caso, accanto all’aula, nell’adiacente cappella, sarà esposto il Santissimo Sacramento, in modo da offrire ai partecipanti all’assemblea, prima e dopo le riunioni, la possibilità di sostare in meditazione davanti al Maestro che continua a inviare i suoi discepoli per le strade del mondo ad annunciare il Vangelo, la “buona notizia” anche per l’uomo contemporaneo.
Del resto, l’assidua presenza nella preghiera, oltre che nell’ascolto e nella riflessione, non mancherà di accrescere ulteriormente l’affetto collegiale tra i presuli, e tra loro e il vescovo di Roma, capo del collegio episcopale. Inoltre, la partecipazione ai lavori di qualificati rappresentanti del popolo di Dio rafforzerà ancora di più i legami tra tutti i membri della Chiesa cattolica. In più, la presenza di delegati fraterni darà un rilevante aspetto ecumenico all’assemblea sinodale. Insieme con loro pregheremo affinché si realizzi quanto prima l’invocazione del Signore Gesù: «perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Giovanni, 17, 21).
La vasta opera di evangelizzazione e di nuova evangelizzazione del mondo attuale esige il concorso di tutte le Chiese e le comunità ecclesiali. Da qui la necessità di accompagnare questo processo con la preghiera e con la testimonianza della vita cristiana. Unite a un rinnovato dinamismo nel confessare, in comunione con Benedetto XVI, successore di san Pietro apostolo: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Matteo, 16, 16).



  Nikola Eterović, Segretario generale del Sinodo dei vescovi.