lunedì 25 novembre 2013

Un segno di croce e il bacio dell’icona


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Quarantacinque minuti di ritardo per l’incontro tra il Papa e Putin in Vaticano, colpa dell’aereo presidenziale atterrato appunto in ritardo a Roma, ma anche della abitudine del presidente russo. Un corteo di 17 tra auto e pulmini, 20 motociclisti e il presidente nella mega auto blindata settima del corteo. Solo 7 auto arrivano però al cortile di San Damaso. Enormi le misure di sicurezza in città.
Vladimir Putin varca la soglia della biblioteca alle 17.49. Un saluto a bassa voce, poi il colloquio privato di 35 minuti con due interpreti. Infine lo scambio dei doni. Francesco presenta una immagine artistica dei Giardini Vaticani e Putin regala al Papa una icona preziosa della famosa Madonna di Vladimir, nota come Madonna della tenerezza,  poi chiede a Francesco se gli piace, fa un ampio segno della croce e bacia l’immagine. Il Papa lo segue, stesso gesto, stesso bacio all’icona. Il presidente russo, alla sua quarta visita in Vaticano, ci teneva talmente tanto ad incontrare Papa Francesco da tenere in attesa il Papa, la Curia e i media.
Putin era stato ricevuto due volte da Giovanni Paolo II e una da Benedetto XVI. Incontri che avevano lasciato sperare in una possibile visita a Mosca del Papa, che mai si era realizzata. Un sogno che specialmente Giovanni Paolo II ha accarezzato per tutto il pontificato. Questa volta non è arrivato nessun invito da parte del presidente che è si è fatto però ambasciatore del Patriarca Kirill e ha portato un saluto da parte sua al Papa.

Nel comunicato ufficiale ritornano i temi della pace nel Medio Oriente e la lettera inviata dal Papa a settembre per il G20, apprezzata da Putin. “Durante i cordiali colloqui, si è espresso compiacimento per i buoni rapporti bilaterali e ci si è soffermati su alcune questioni di interesse comune, in modo particolare sulla vita della comunità cattolica in Russia, rilevando il contributo fondamentale del cristianesimo nella società. In tale contesto, si è fatto cenno alla situazione critica dei cristiani in alcune regioni del mondo , nonchè alla difesa e alla promozione dei valori riguardanti la dignità della persona, e la tutela della vita umana e della famiglia. Inoltre, è stata prestata speciale attenzione al perseguimento della pace nel Medio Oriente e alla grave situazione in Siria, in riferimento alla quale il Presidente Putin ha espresso ringraziamento per la lettera indirizzatagli dal Santo Padre in occasione del G20 di S. Pietroburgo. È stata sottolineata l’urgenza di far cessare le violenze e di recare l’assistenza umanitaria necessaria alla popolazione, come pure di favorire iniziative concrete per una soluzione pacifica del conflitto, che privilegi la via negoziale e coinvolga le varie componenti etniche e religiose, riconoscendone l’imprescindibile ruolo nella società.”
Lo scorso settembre durante il momento più grave della crisi siriana, Putin aveva ricevuto dal Papa una lettera per l’apertura del G20 a settembre scorso, come ogni presidente di turno dell’incontro. Ma il testo aveva fatto scalpore perché trattava la necessità della pace per la Siria mentre sembrava di essere sull’ orlo di una guerra voluta dagli Stati Uniti.
Putin “fece il miracolo”, o meglio offrì una ottima exit-strategy al presidente Obama, e il Papa con la veglia di preghiera in Piazza San Pietro per la pace in Siria sembrò davvero lavorare politicamente in tandem con lo “zar Putin” come  lo chiamano molti in Russia.
Il presidente è molto amato dal Patriarcato ortodosso che invece non sembra molto interessato ad un incontro a breve termine con il Papa di Roma. Il problema non è tanto, come si diceva al tempo, la nazionalità polacca del Papa, perché anche con un Papa tedesco l’incontro non è mai avvenuto. Piuttosto il problema è nell’annosa questione delle restituzioni dei beni della Chiesa cattolica che durante il comunismo furono assegnati alla Chiesa ortodossa. E non solo.L’attuale Patriarca, tramite il suo “ministro degli esteri” il Patriarca Hilarion ha inviato doni a Papa Francesco, lo ha incontrato più di una volta, anche una settimana fa, ma non ha mai dichiarato espressamente che il Patriarcato abbia invitato il Papa a Mosca.
Vladimir Putin ha lasciato il Vaticano alle 19.10
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Il Papa e Putin: «Basta violenze in Siria»

Il colloquio in Vaticano è durato 35 minuti. Il presidente ha portato il saluto del patriarca Kirill, ma - come previsto - non c‘è stato alcun invito a Mosca



Al centro dell' incontro tra papa Francesco e il presidente russo Vladimir Putin c'è stata la volontà del perseguimento della pace in Siria, sottolineando «l'urgenza di far cessare le violenze» e di «favorire iniziative concrete per una soluzione pacifica del conflitto». Lo riferisce un comunicato della Santa Sede.


Durante i «cordiali colloqui» tra il Papa e Putin e poi tra quest'ultimo e il segretario di Stato mons. Pietro Parolin «si è espresso compiacimento per i buoni rapporti bilaterali e ci si è soffermati su alcune questioni di interesse comune, in modo particolare sulla vita della comunità cattolica in Russia, rilevando il contributo fondamentale del cristianesimo nella società», si legge nella nota. In tale contesto, «si è fatto cenno alla situazione critica dei cristiani in alcune regioni del mondo, nonché alla difesa e alla promozione dei valori riguardanti la dignità della persona, e la tutela della vita umana e della famiglia».


Inoltre, «è stata prestata speciale attenzione al perseguimento della pace nel Medio Oriente e alla grave situazione in Siria, in riferimento alla quale - riferisce ancora il comunicato - il presidente Putin ha espresso ringraziamento per la lettera indirizzatagli dal Santo Padre in occasione del G20 di S. Pietroburgo». «È stata sottolineata l'urgenza - si aggiunge - di far cessare le violenze e di recare l'assistenza umanitaria necessaria alla popolazione, come pure di favorire iniziative concrete per una soluzione pacifica del conflitto, che privilegi la via negoziale e coinvolga le varie componenti etniche e religiose, riconoscendone l'imprescindibile ruolo nella società»


Nel suo incontro con papa Francesco in Vaticano, il presidente russo Vladimir Putin ha portato il saluto del patriarca di Mosca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. Lo ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Non c'è stato un invito di Putin al Papa per una visita in Russia, cosa che comunque, ha puntualizzato Lombardi, «nessuno si aspettava che ci fosse».



Il colloquio tra i due nella Sala della Biblioteca dell'appartamento papale è durato circa 35 minuti. L’incontro è avvenuto alla presenza di un interprete. Putin, successivamente, ha incontrato il segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin. Della delegazione russa, composta da una decina di persone, facevano parte tra gli altri il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, quello della Difesa, il vice presidente del Consiglio, gli ambasciatori presso la Santa Sede e presso il Quirinale.



Dopo il colloquio privato, papa Francesco e il presidente si sono scambiati i doni. Il Papa ha regalato a Putin un mosaico con una veduta dei Giardini Vaticani. Il presidente russo ha donato al Pontefice un'icona della Madonna di Vladimir, una delle immagini più venerate della Chiesa ortodossa. Mentre il Papa si allontanava dal tavolo dei doni, Putin lo ha fermato chiedendogli: «Le piace l'icona?». Bergoglio ha risposto affermativamente. Al che Putin si è fatto il segno della croce secondo l'uso ortodosso e ha baciato l'i'cona mariana, subito dopo baciata anche dal Pontefice.


Il presidente russo Vladimir Putin era giunto alle 17.35. Per l'occasione, la zona intorno al Vaticano è stata bonificata, via della Conciliazione è stata bloccata al traffico e presidiata dalle forze dell'ordine. Putin è giunto con un imponente corteo di auto blu scortate dalle staffette. Putin venne ricevuto da Giovanni Paolo II nel 2000 e nel 2003, e da Benedetto XVI nel 2007.


Proprio oggi il presidente russo, ha firmato una legge che vieta la promozione di servizi medici o pratiche tradizionali per abortire. Lo ha reso noto il Cremlino sul suo sito internet. Il documento, che prevede interventi anche in altre aree del sistema sanitario nazionale, rappresenta l'ultimo sforzo per restringere l'accesso all'interruzione volontaria di gravidanza e tentare di aumentare un tasso di natalità stagnate, ha fatto notare l'agenzia Ria Novosti.



Dopo il Vaticano, Putin vedrà l'amico ed ex premier Romano Prodi nella sua veste di inviato speciale del segretario generale dell'Onu per il Sahel e poi sarà ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In serata è in programma l'incontro e la cena a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi, a cui il capo del Cremlino è legato da una grande amicizia. Domani mattina, Putin si trasferirà a Trieste per il vertice intergovernativo con il premier italiano, Enrico Letta. Nel capoluogo giuliano la delegazione russa, di cui fanno parte anche 11 ministri, firmerà sette accordi istituzionali e sovrintenderà alla firma di 20 accordi commerciali.
Vatican Insider

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La Repubblica.it
Papa Francesco e Vladimir Putin hanno conversato nella biblioteca privata alla seconda loggia per 35 minuti. Erano presenti due interpreti. Putin era accompagnato da un seguito di dieci persone, tra i quali il ministro della difesa Sergeij Shoigu, quello degli esteri Sergeij (...)