Domenica 31/05/2015 Kiko sarà a Catania
In questo incontro ci sarà una chiamata vocazionale per giovani uomini, donne, e famiglie.... un esercito di evangelizzatori. Perché il mondo ha bisogno di essere evangelizzato!
Erano ventimila, secondo gli organizzatori, i neocatecumenali che hanno gremito Campo Marte nel pomeriggio, per il raduno che ha richiamato fedeli da tutto il Nord Italia ma anche da oltre confine: in ventimila si sono ritrovati nella nostra città per pregare e per incontrarsi.
Un momento di preghiera che è stato anche e soprattutto il momento delle chiamate vocazionali, dei ragazzi e delle ragazze pronti a consacrarsi, e delle famiglie in procinto di proseguire il cammino di fede in un altro Paese, con il mandato a diffondere il messaggio cristiano anche nei luoghi più lontani.
L’incontro è stato aperto dal vescovo Luciano Monari, guida di una Diocesi in cui le comunità di Neocatecumenali sono ben 60, formate, in media, da cinquanta persone: quelle più numerose si trovano nella parrocchia della Ss. Trinità e in quella della Volta.
A rendere ancora più significativo l'appuntamento di Campo Marte, la presenza dei fondatori del movimento - che, ricevuta una prima apertura proprio dal Papa bresciano, il Beato Paolo VI, ha ottenuto il riconoscimento della Chiesa Cattolica nel 2008 -: gli spagnoli Kiko Arguello e Carmen Hernandez e padre Mario Pezzi, originario di Gottolengo.
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Oggi sono quattordici in diocesi le comunità neocatecumenali di dui due in città, nelle parrocchie della Trinità e della Volta, e dodici in provincia.
Ieri insieme ai due fondatori c'era anche don Mario Pezzi, sacerdote bresciano nativo di Gottolengo, che dal 1992 è incardinato nella diocesi di Roma ed è uno dei responsabili del Cammino. Ma sono diversi i bresciani che hanno «consacrato» la loro vita agli ideali cristiani secondo il carismadel Cammino. Fra questi ci sono famiglie in missione nel mondo, dall'Australia all'Albania, dalla Cina a Israele. Ci sono ragazze che hanno scelto la via della clausura nei monasteri della Visitazione a Costalunga e a Salò. Ci sono seminaristi bresciani in Brasile e in Canada, sacerdoti in Francia, catechisti a disposizione per le parrocchie.
FRANCESCO, del Villaggio Badia, segue il cammino da tre anni e mezzo: «Sono stato invitato a un incontro neocatecumenale in un momento particolarmente difficile e doloroso della mia vita. Quel messaggio di speranza ha attecchito facendomi trovare la mia strada. Non solo: durante le catechesi ho incontrato anche quella che ora è mia moglie. Ci siamo sposati dopo due anni di cammino insieme». Tra le emozioni che più l'hanno colpito ieri: «Che come Dio ha dato il dono delle lingue agli apostoli, così a Campo Marte la fede ha unito persone di nazionalità diverse. Noi stessi abbiamo aperto le porte di casa ad alcuni fratelli francesi».
Mariagrazia, 34 anni, psicologa, fa parte dell'8° comunità del Cammino Neocatecumenale: «Ho iniziato il mio cammino a 14 anni, così come quello che oggi è mio marito. Entrambi venivamo da famiglie che già seguivano il Cammino». Per lei, che ora è mamma di due bambine, «la giornata di ieri è stata all'insegna della famiglia, del valore dell'accoglienza e dell'amicizia».
Michele, 28 anni, programmatore, frequenta la parrocchia della Trinità: «essere cristiano mi aiuta in ogni ambito della vita, dal matrimonio al lavoro, nelle attività di tutti i giorni - spiega -. L'emozione di ieri è stata legata, oltre alla messa o alla parola, in particolare alla possibilità d'ascoltare la catechesi di Kiko, sempre calata nel concreto, sempre pratica, facile da ascoltare e affascinante, senza astrazioni teologiche». S.MAS.
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Ventimila neocatecumenali
Il Giornale di Brescia
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«Grazie al Cammino ho ritrovato la speranza»
Tra i principali collaboratori di Kiko Arguello c'è anche don Mario Pezzi, sacerdote originario di Gottolengo
Tra le migliaia di partecipanti al raduno di ieri a Campo Marte non mancavano i bresciani che hanno abbracciato il «Cammino Neocatecumenale». Non sono stati solo gli ospitanti. Nel Bresciano il movimento fondato da Kiko Arguello e Carmen Hernandez ha una storia che risale all'inizio degli anni 70 quando don Francesco Vergine, parroco a Gottolengo, invito da Roma un equipe di catechisti che seguivano il Cammino.Oggi sono quattordici in diocesi le comunità neocatecumenali di dui due in città, nelle parrocchie della Trinità e della Volta, e dodici in provincia.
Ieri insieme ai due fondatori c'era anche don Mario Pezzi, sacerdote bresciano nativo di Gottolengo, che dal 1992 è incardinato nella diocesi di Roma ed è uno dei responsabili del Cammino. Ma sono diversi i bresciani che hanno «consacrato» la loro vita agli ideali cristiani secondo il carismadel Cammino. Fra questi ci sono famiglie in missione nel mondo, dall'Australia all'Albania, dalla Cina a Israele. Ci sono ragazze che hanno scelto la via della clausura nei monasteri della Visitazione a Costalunga e a Salò. Ci sono seminaristi bresciani in Brasile e in Canada, sacerdoti in Francia, catechisti a disposizione per le parrocchie.
FRANCESCO, del Villaggio Badia, segue il cammino da tre anni e mezzo: «Sono stato invitato a un incontro neocatecumenale in un momento particolarmente difficile e doloroso della mia vita. Quel messaggio di speranza ha attecchito facendomi trovare la mia strada. Non solo: durante le catechesi ho incontrato anche quella che ora è mia moglie. Ci siamo sposati dopo due anni di cammino insieme». Tra le emozioni che più l'hanno colpito ieri: «Che come Dio ha dato il dono delle lingue agli apostoli, così a Campo Marte la fede ha unito persone di nazionalità diverse. Noi stessi abbiamo aperto le porte di casa ad alcuni fratelli francesi».
Mariagrazia, 34 anni, psicologa, fa parte dell'8° comunità del Cammino Neocatecumenale: «Ho iniziato il mio cammino a 14 anni, così come quello che oggi è mio marito. Entrambi venivamo da famiglie che già seguivano il Cammino». Per lei, che ora è mamma di due bambine, «la giornata di ieri è stata all'insegna della famiglia, del valore dell'accoglienza e dell'amicizia».
Michele, 28 anni, programmatore, frequenta la parrocchia della Trinità: «essere cristiano mi aiuta in ogni ambito della vita, dal matrimonio al lavoro, nelle attività di tutti i giorni - spiega -. L'emozione di ieri è stata legata, oltre alla messa o alla parola, in particolare alla possibilità d'ascoltare la catechesi di Kiko, sempre calata nel concreto, sempre pratica, facile da ascoltare e affascinante, senza astrazioni teologiche». S.MAS.
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Ventimila neocatecumenali
a Campo Marte
Brescia è stata scelta come segno di omaggio a Paolo VI che aprì le porte della Chiesa al carisma del movimento nato in Spagna
A Campo Marte ieri il giorno di Pentecoste è stato all'insegna della festa e della preghiera per migliaia di cattolici neocatecumenali. Gli organizzatori hanno stimato in circa 20 mila le presenze. Alle 14 l'arrivo delle prime delegazioni estere: a sfilare bandiere svizzere, belghe, Irlandesi e francesi (oltre duemila le presenze dei cugini d'oltralpe), ma molti anche i portoghesi, gli spagnoli, gli ungheresi e i tedeschi. In tanti hanno trascorso la notte ospiti di famiglie bresciane.
Per l'Italia, invece, i gruppi confluiti a Brescia sono arrivati dalle regioni del centro-nord (un secondo incontro è previsto per il centro-sud a Catania domenica prossima).
Più di cento i volontari impegnati ad accogliere, dirigere, indirizzare, offrire panini e bottiglie d'acqua. Mentre sul palco fervevano gli ultimi preparativi, qualcuno ha approfittato dell'attesa per giocare a pallone sotto gli alberi o suonare la chitarra.
Il diciottenne Samuele, che nella sua parrocchia in provincia di Udine riveste il ruolo di «cantore», ha spiegato come non si separi mai dallasua chitarra che «la fede e il Signore mi hanno insegnato ad amare ancora di più per il ruolo che può avere nella preghiera». La giornata entra nel vivo meno di tre ore più tardi quando dal palco è presentato ogni gruppo.
Ma l'emozione tocca l'apice quando arrivano i fondatori del movimento Francisco "Kiko" Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi, il presbitero originario di Gottolengo cui si deve in larga parte il merito della diffusione in Italia del «Cammino Neocatecumenale».
L'INTERVENTO di Kiko è stata una vera e propria catechesi. A seguire il coinvolgente momento della «chiamata». «L'incontro - spiega Daniele Robbi dell'organizzazione - voleva infatti espressamente essere di carattere vocazionale: chi è chiamato da Dio, se donna inizierà il percorso verso il convento, se uomo quello che potrebbe portarlo in uno dei 102 seminari diocesani "Redemptoris Mater" aperti nel mondo». «Un'avventura che da principio può fare paura ma che dà tantissimo», conferma Luca, ora al quinto anno di seminario a Bruxelles per cui «incontri come quello bresciano rafforzano ogni volta di più la mia vocazione». Proprio la vocazione alla missione è uno dei punti centrali della proposta del Cammino.
UNA VOCAZIONE che si allarga anche alle «famiglie missionarie» che, in risposta a chiamate come quella di ieri, si uniranno alle circa mille che già portano la parola di Dio nel mondo, soprattutto nelle città più secolarizzate dove il processo di scristianizzazione è più avanzato. Andranno dove i rispettivi vescovi ritengono necessario introdurre (o reintrodurre) una presenza cristiana.
«Una vita dura ma piena di soddisfazioni - assicura Maurizia, da 28 anni in Inghilterra -. Io e mio marito abbiamo lasciato il lavoro e siamo partiti da Milano con i nostri tre figli, altri sette li abbiamo avuti oltre Manica. Il vescovo ci ha inviati in quartieri difficili e disagiati. Lì i sacrifici sono stati molti, ma così pure le gioie. Abbiamo incontrato e portato la parola di Dio alle famiglie che c'invitavano oppure ospitavamo altre persone: sono stati gli anni più belli della nostra vita. Oggi continuiamo la nostra attività in forma itinerante per tutta l'Inghilterra». E proprio per il sostegno alle famiglie missionarie, ieri, in chiusura di giornata, l'«invito dei giovani al rosario»: preghiere quotidiane per le attività e la presenza cattolica nelle aree del mondo dove Dio è stato dimenticato.
La scelta di Brescia per il mega raduno del Cammino è stata dettata dal legame che Paolo VI, il Papa bresciano, ha avuto con la storia e lo sviluppo dei neocatecumenali come esperienza di fede riconosciuta dalla Chiesa. La sua recente beatificazione e l'occasione dell'Anno Montiniano indetto dalla diocesi hanno spinto gli organizzatori a scegliere Brescia come sede dell'incontro in segno di omaggio al suo Papa. E ieri è stata soprattutto un'occasione per ribadire l'impegno dei neocatecumenali ad andare in tutto il mondo per portare l'annuncio della Buona Notizia come fu per gli apostoli subito dopo l'effusione dello Spirito Santo a Pentecoste
Per l'Italia, invece, i gruppi confluiti a Brescia sono arrivati dalle regioni del centro-nord (un secondo incontro è previsto per il centro-sud a Catania domenica prossima).
Più di cento i volontari impegnati ad accogliere, dirigere, indirizzare, offrire panini e bottiglie d'acqua. Mentre sul palco fervevano gli ultimi preparativi, qualcuno ha approfittato dell'attesa per giocare a pallone sotto gli alberi o suonare la chitarra.
Il diciottenne Samuele, che nella sua parrocchia in provincia di Udine riveste il ruolo di «cantore», ha spiegato come non si separi mai dallasua chitarra che «la fede e il Signore mi hanno insegnato ad amare ancora di più per il ruolo che può avere nella preghiera». La giornata entra nel vivo meno di tre ore più tardi quando dal palco è presentato ogni gruppo.
Ma l'emozione tocca l'apice quando arrivano i fondatori del movimento Francisco "Kiko" Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi, il presbitero originario di Gottolengo cui si deve in larga parte il merito della diffusione in Italia del «Cammino Neocatecumenale».
L'INTERVENTO di Kiko è stata una vera e propria catechesi. A seguire il coinvolgente momento della «chiamata». «L'incontro - spiega Daniele Robbi dell'organizzazione - voleva infatti espressamente essere di carattere vocazionale: chi è chiamato da Dio, se donna inizierà il percorso verso il convento, se uomo quello che potrebbe portarlo in uno dei 102 seminari diocesani "Redemptoris Mater" aperti nel mondo». «Un'avventura che da principio può fare paura ma che dà tantissimo», conferma Luca, ora al quinto anno di seminario a Bruxelles per cui «incontri come quello bresciano rafforzano ogni volta di più la mia vocazione». Proprio la vocazione alla missione è uno dei punti centrali della proposta del Cammino.
UNA VOCAZIONE che si allarga anche alle «famiglie missionarie» che, in risposta a chiamate come quella di ieri, si uniranno alle circa mille che già portano la parola di Dio nel mondo, soprattutto nelle città più secolarizzate dove il processo di scristianizzazione è più avanzato. Andranno dove i rispettivi vescovi ritengono necessario introdurre (o reintrodurre) una presenza cristiana.
«Una vita dura ma piena di soddisfazioni - assicura Maurizia, da 28 anni in Inghilterra -. Io e mio marito abbiamo lasciato il lavoro e siamo partiti da Milano con i nostri tre figli, altri sette li abbiamo avuti oltre Manica. Il vescovo ci ha inviati in quartieri difficili e disagiati. Lì i sacrifici sono stati molti, ma così pure le gioie. Abbiamo incontrato e portato la parola di Dio alle famiglie che c'invitavano oppure ospitavamo altre persone: sono stati gli anni più belli della nostra vita. Oggi continuiamo la nostra attività in forma itinerante per tutta l'Inghilterra». E proprio per il sostegno alle famiglie missionarie, ieri, in chiusura di giornata, l'«invito dei giovani al rosario»: preghiere quotidiane per le attività e la presenza cattolica nelle aree del mondo dove Dio è stato dimenticato.
La scelta di Brescia per il mega raduno del Cammino è stata dettata dal legame che Paolo VI, il Papa bresciano, ha avuto con la storia e lo sviluppo dei neocatecumenali come esperienza di fede riconosciuta dalla Chiesa. La sua recente beatificazione e l'occasione dell'Anno Montiniano indetto dalla diocesi hanno spinto gli organizzatori a scegliere Brescia come sede dell'incontro in segno di omaggio al suo Papa. E ieri è stata soprattutto un'occasione per ribadire l'impegno dei neocatecumenali ad andare in tutto il mondo per portare l'annuncio della Buona Notizia come fu per gli apostoli subito dopo l'effusione dello Spirito Santo a Pentecoste
Il Giornale di Brescia
Incontro Vocazionale con Kiko a Catania
www.cnccatania31.it/Cammino Neocatecumenale - Incontro a Catania - 31/05/2015 con Kiko Arguello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi.