A Torino in piazza Paleocapa oggi alle ore 17!
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di Riccardo Cascioli
È una coincidenza provvidenziale quella che vede nello stesso giorno - oggi - la veglia di preghiera per i cristiani perseguitati, promossa dalla Conferenza episcopale italiana alla vigilia della Pentecoste, e la manifestazione nazionale delle Sentinelle in Piedi.
È una coincidenza provvidenziale quella che vede nello stesso giorno - oggi - la veglia di preghiera per i cristiani perseguitati, promossa dalla Conferenza episcopale italiana alla vigilia della Pentecoste, e la manifestazione nazionale delle Sentinelle in Piedi. Due cose diverse – la memoria dei cristiani perseguitati nel mondo e la protesta contro i disegni di legge sull’omofobia e sulle unioni civili – eppure unite da un filo rosso al punto che saranno tantissimi coloro che dalle piazze delle Sentinelle passeranno nelle chiese per unirsi in preghiera con tutti i cristiani.
Il legame che unisce i due momenti si chiama testimonianza alla verità.
Pregheremo sicuramente perché il Signore non abbandoni questi suoi figli che in tante parti del mondo pagano con Proprio per questo il sangue la loro fedeltà a Gesù Cristo e pregheremo perché possa cessare la loro persecuzione. Ma anche pregheremo perché pure noi sappiamo essere fedeli testimoni di Gesù nel momento della prova; perché sappiamo imparare dalla testimonianza, umile quanto potente, di queste centinaia, migliaia di cristiani che preferiscono il martirio piuttosto che accettare di scendere a compromessi o addirittura a rinnegare Gesù.
Pregare e imparare dunque da questi testimoni della Verità. Ed è sempre per dare testimonianza alla verità che oggi migliaia e migliaia di sentinelle si troveranno nelle piazze di tutta Italia, nel pomeriggio leggendo un libro. Per affermare che l’unica famiglia è quella naturale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; che abbiamo diritto di dirlo e di difenderlo senza per questo essere considerati omofobi. Un gesto semplice, pacifico, rispettoso di qualsiasi persona, che non richiede certo la forza e il coraggio dei nostri fratelli in Iraq, Siria, Nigeria, Pakistan, eppure anche qui da noi il clima si fa sempre più pesante e intimidatorio e sappiamo già che in tante città la veglia sarà disturbata e contestata dalle solite sigle del “bel mondo” Lgbt. Del resto anche l’esempio dell’Irlanda dovrebbe insegnarci quanta intolleranza alberga nei cuori di persone che pretendono di essere loro le vittime della società a causa del loro orientamento sessuale. Invece ci stanno togliendo gradualmente ogni spazio di libertà, ed è proprio per questo che diventa ancora più importante essere in piazza con le Sentinelle in piedi.
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Le Sentinelle in 100 piazze per la famiglia
di Andrea Lavelli
Oggi e domani il popolo della famiglia tornerà a far sentire la sua voce, scendendo nelle piazze di tutta Italia a difesa della libertà di espressione, la famiglia naturale e il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà. Parliamo della seconda veglia nazionale delle Sentinelle in Piedi (clicca qui): dopo il successo di quella dell’ottobre scorso, in cui più di 10 mila persone avevano invaso silenziosamente un centinaio di piazze in tutta la penisola, le Sentinelle in Piedi, «rete di persone, accomunate dalla passione per l’uomo e l’amore per la nostra società», si darà appuntamento nei principali centri italiani per un atto di testimonianza sereno, silenzioso e pacifico (guarda qui l’elenco delle città).
«È arrivato il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia vieneminacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essenza stessa dell’essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre fare qualcosa», spiegano le Sentinelle che in meno di due anni hanno portato in piazza più di 40 mila persone nel corso di 273 veglie in più di 150 piazze d’Italia. La veglia nazionale dell’anno scorso si era chiusa con episodi di violenze verbali e fisiche, fino a veri e propri linciaggi ai danni dei veglianti inermi, (clicca qui) segno che anche solo stare in piedi con un libro in mano, rimanendo in silenzio per dare testimonianza a favore della famiglia naturale e del diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre è sufficiente per essere bollati come omofobi da detestare e zittire con le buone o con le cattive. E la Veglia nazionale di quest’anno ha già registrato i primi atti di intolleranza. È il caso di Sassari, che ha vegliato nella giornata di domenica 17 maggio: durante la veglia un gruppo di persone ha invaso la piazza regolarmente occupata lanciando insulti e offese alle Sentinelle. Il tutto senza l’intervento delle Forze dell’ordine, presenti sul posto.
Ancora più gravi i casi in cui sono state proprio le istituzioni a ostacolare in tutti i modi il diritto dei cittadini a manifestare pacificamente la propria opinione, come successo in passato a Ferrara (clicca qui) e a Siena (clicca qui). Emblematico e più recente il caso di Rovereto: le Sentinelle avevano regolarmente comunicato e fissato la data della veglia, ma la Questura ha emesso una prescrizione per vietarne lo svolgimento per il timore di «iniziative non preavvisate accompagnate da comportamenti finalizzati a volte anche a ingaggiare scontri diretti». Si tratta di un fatto molto grave, in cui lo Stato invece di proteggere chi pacificamente vuole esprimere la propria opinione sceglie di cedere alla logica di chi vuole zittire con le buone o le cattive chiunque non voglia allinearsi alla dittatura del pensiero unico Lgbt. Anche per questo ancora una volta in questo fine settimana le Sentinelle saranno presenti in tutta Italia. «100 piazze per la famiglia», è il titolo della veglia: Da Roma a Milano, da Trieste a Catania, da Torino a Messina passando per Cagliari e Firenze, migliaia di persone veglieranno in piedi leggendo un libro, usando l’unica arma del loro silenzio e della loro testimonianza serena e pacifica a favore della libertà di espressione, minacciata dal ddl Scalfarotto e a difesa della famiglia naturale, minacciata dal ddl Cirinnà sulle cosiddette unioni civili.
«Pubblicamente testimonieremo il nostro no al testo sulle cosiddette “unioni civili” in discussione al Parlamento, che equipara le unioni fra persone dello stesso sesso al matrimonio e apre la strada all’abominevole pratica dell’utero in affitto, ribadiremo il nostro no ad ogni tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole in particolare l’emendamento, approvato dalla Camera, inserito nella riforma della scuola» spiegano le Sentinelle. «Rimarcheremo la pericolosità di un testo, il ddl Scalfarotto, che vuole introdurre il reato di opinione costruendolo sull’omofobia, termine studiato a tavolino per zittire chi non si allinea al pensiero unico. Ma saremo in piazza soprattutto per dire sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì al diritto di ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma».
Ancora una volta le Sentinelle vogliono dare una testimonianza libera, pubblica e pacifica e svegliare così, con la sola forza del loro silenzio, le coscienze intorpidite di coloro che non sono a conoscenza o non si sono resi conto che in Parlamento si sta consumando un attacco alla natura stessa dell’uomo. «Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa. Arriva il momento in cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Quanti hanno capito che presto nel nostro Paese un bambino potrà essere cresciuto da due uomini o due donne, deliberatamente privato quindi del papà, della mamma o di entrambi? Quanti hanno chiaro che il ddl Cirinnà sulle cosiddette “unioni civili” in realtà non ha nulla di civile e che la civiltà la demolisce annientando la sua cellula primaria, la famiglia? E soprattutto chi di fronte a tutto questo è disposto ad alzarsi in piedi?».
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Le Sentinelle oggi e domani in cento piazze. Queste
Questo l’elenco delle città dove le Sentinelle si sono date appuntamento.
Arezzo, 23 maggio, piazza San Michele ore 21.30
Bari, 22 maggio, piazza del Ferrarese ore 20
Bassano del Grappa, 23 maggio, via Angarano ore 17
Benevento, 23 maggio, corso Garibaldi (di fronte alla prefettura) ore 16
Bergamo, 23 maggio, Sentierone ore 18
Belluno, 23 maggio, PIAZZA martiri ore 17
Biella, 23 maggio via Italia (angolo via battistero) ore 15
Bologna (ha vegliato ad aprile)
Bolzano, 23 maggio, piazza Mazzini ore 10.30
Brescia, 23 maggio, piazza Vittoria ore 16.30
Bressanone, 23 maggio, piazza Duomo ore 17
Busto Arsizio, 23 maggio, piazza Santa Maria ore 17.30
Cagliari, 24 maggio, passeggiata Marina piccola ore 11.30
Caltanissetta, 23 maggio, corso Umberto (davanti al comune) ore 18
Campobasso, 23 maggio, piazza Prefettura ore 19
Casalmaggiore, 23 maggio, piazza Garibaldi ore 17
Castiglione delle Stiviere, 24 maggio, piazza san Luigi ore 9
Catania, 23 maggio, piazza Nettuno ore 18
Cesena, 23 maggio, piazza del Popolo ore 17
Città di Castello, 23 maggio, piazza Matteotti ore 18
Como, 23 maggio, piazza Grimoldi (adiacente piazza duomo) ore 17
Cosenza, 23 maggio, piazza dei Bruzi ore 19
Crema, 24 maggio, piazza Giovanni XXIII ore 17
Cremona, 23 maggio, piazza Duomo ore 17
Cuneo, 24 maggio, piazza Europa ore 18.30
Desenzano del Garda, 24 maggio, piazza Garibaldi ore 16.30
Fabriano, 23 maggio, piazza del Comune ore 17.30
Fano, 23 maggio, piazza XX settembre ore 17.00
Fidenza, 23 maggio, piazza Garibaldi ore 16.30
Firenze, 24 maggio, piazza Strozzi ore 17
Foggia, 22 maggio, corso Vittorio Emanuele (isola pedonale) ore 18.30
Forli’, 23 maggio, piazza Saffi ore 17
Gallarate, 23 maggio, piazza della Libertà ore 15.30
Genova, 23 maggio, piazza vittoria via Diaz (slargo sotto le caravelle) ore 17
Guidonia, 23 maggio, via Roma (giardino adiacente all’areoporto) ore 18
Imperia, 23 maggio, viale Giacomo Matteotti 157 (davanti al municipio) ore 18
Ivrea, 23 maggio, piazza di Città ore 17
Iseo (Brescia), 24 maggio, piazza Garibaldi ore 11
L’Aquila, 23 maggio, piazza Duomo ore 18
La Spezia, 23 maggio, piazza Ginocchio ore 18
Latina, 30 maggio, piazza della Libertà ore 19
Lecco, 23 maggio, piazza XX settembre ore 17
Mantova, 23 maggio, piazza Seminario (presso via fratelli Cairoli) ore 18
Matera, 24 maggio, piazza Pascoli (davanti a palazzo Laffranchi) ore 20.15
Macerata, 23 maggio, piazza della Libertà ore 17
Messina, 23 maggio, piazza Unione europea ore 19
Milano, 23 maggio, arco della Pace ore 18
Modena, 24 maggio, piazza Mazzini ore 18
Montalbano Jonico (in definizione)
Monza, 24 maggio, piazza Duomo ore 17
Napoli (veglierà a giugno)
Nuoro, 23 maggio, piazza Vittorio Emanuele ore 11
Padova, 23 maggio, piazza Eremitani ore 11
Palermo, 29 maggio, piazza Politeama ore 21
Parma, 23 maggio, piazzale Barezzi (presso teatro regio) ore 11
Pavia, 24 maggio, piazza del Carmine ore 17.30
Perugia, 23 maggio, piazza IV novembre ore 16
Pesaro, 23 maggio, piazza del Popolo, ore 19
Piacenza, 23 maggio, piazza Cavalli ore 17
Pisa, 26 maggio, piazza san Francesco ore 19
Pontremoli, 24 maggio, piazza della Repubblica ore 15
Pordenone, 23 maggio, piazza XX settembre ore 18
Ragusa, 23 maggio, piazza san Giovanni ore 17.30
Ravenna, 23 maggio, piazza del Popolo (di fronte al comune) ore 18
Reggio Emilia, 20 giugno, piazza Martiri del 7 luglio ore 17.00
Rieti, 23 maggio, piazza san Rufo centro d’italia ore 18
Rimini, 23 maggio, Arco d’Augusto ore 18
Roma, 23 maggio, piazza san Silvestro ore 18
Salerno, 24 maggio, corso Vittorio Emanuele (incrocio via velia) ore 20
Salò, 23 maggio, piazza Duomo ore 16.30
Senigallia, 23 maggio, piazza Roma (davanti al comune) ore 16.30
Siena, 23 maggio, piazza Salimbeni ore 18
Stresa, 23 maggio, lungolago giardini pubblici angolo fontana ore 15.30
Tolentino, 23 maggio piazza della Libertà ore 17
Torino, 23 maggio, piazza Paleocapa ore 17
Trento, 23 maggio, piazza Lodron ore 18
Trieste, 23 maggio, piazza Repubblica ore 18
Udine, 21 maggio, piazza san Giacomo ore 19
Vanzaghello, 24 maggio, piazza della Costituzione ore 11
Varese, 23 maggio, piazza Monte Grappa ore 17
Verona, 23 maggio, piazza dei Signori ore 18
Venezia, 23 maggio, piazzetta Maestri del Lavoro (Mestre) ore 11
Viterbo, 23 maggio, piazza del Plebiscito (piazza del Comune) ore 18