Così Müller conferma lo stop di Roma sulle apparizioni
di Matteo Matzuzzi
in “Il Foglio” del 8 novembre 2013
Che nessuno s’azzardi a partecipare a “riunioni, conferenze o pubbliche celebrazioni” in cui venga
data per certa e acclarata la credibilità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje. Firmato:
Gerhard Ludwig Müller, prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Destinatari sono i
vescovi americani. E’ a loro che – attraverso una lettera spedita il 21 ottobre scorso dal nunzio negli
Stati Uniti, monsignor Carlo Maria Viganò – il Vaticano dà istruzioni precise sul come comportarsi
relativamente all’affaire Medjugorje.
L’antefatto, prima di tutto. A fine ottobre era previsto un ciclo di incontri negli stati del New
England con Ivan Dragicevic, uno dei veggenti bosniaci che dal 1981 assicurano di essere in
contatto con la Vergine che trasmetterebbe loro messaggi destinati all’umanità intera. La mossa di
Müller riporta all’attenzione uno dei capitoli più delicati sul fronte delle apparizioni mariane. Da tre
decenni la chiesa tenta di rispondere al dilemma se quanto si verifica in Erzegovina sia qualcosa di
trascendente, di soprannaturale e divino. Una battaglia aperta che si trascina di commissione in
commissione, di ufficio in ufficio, nel tentativo di chiarire una volta per tutte se quelle apparizioni
possano essere paragonate ufficialmente agli eventi di Lourdes e Fatima.
Roma chiede silenzio, sa che il dossier scotta, uno di quelli da maneggiare con estrema cura. Anche
tra gli eminentissimi del Sacro collegio non c’è uniformità di vedute: se l’arcivescovo di Vienna,
Christoph Schönborn, è il capofila di quanti sono convinti che tutto ciò che raccontano i veggenti
corrisponda a verità indiscutibile – ospitò Dragicevic nella cattedrale di Santo Stefano,
ringraziandolo per “il servizio reso in tutti questi anni” –, in Vaticano sono molti quelli che invitano
alla prudenza. Lo stesso cardinale Camillo Ruini, a capo della commissione internazionale
d’inchiesta istituita nel 2010 da Benedetto XVI, fin dal primo giorno in cui si è riunito il gruppo
d’indagine non ha nascosto le difficoltà, e ha chiarito che ci sarebbe voluto molto tempo prima di
giungere a una decisione definitiva. I problemi sono molti, dalla difficoltà a districarsi tra le
centinaia di diverse traduzioni dei presunti messaggi della Vergine (spesso non si riesce più a
distinguere quelli ufficiali dai tanti falsi che circolano), alla netta opposizione del clero locale, a
partire da mons. Ratko Peric, vescovo di Mostar e convinto che a Medjugorje non ci sia nulla di
divino o misterioso. Una posizione di poco mitigata rispetto a quella espressa nel 1984 (solo tre
anni dopo la prima apparizione sulla collina Crnica) dal suo predecessore, monsignor Pavao Zanic,
che battendo il pugno sul tavolo sostenne che “è tutta una grande truffa, un inganno. Non ci sono
apparizioni della Madonna, lì c’è il demonio!”.
La linea ufficiale è quella del 1991
Nella lettera spedita dal nunzio Viganò ai vescovi di tutte le diocesi degli Stati Uniti, di diavolo non
si parla. Seguendo le istruzioni ricevute da mons. Müller, si spiega solo che finché Roma non dirà
l’ultima parola in proposito, è preferibile non farsi vedere in compagnia di veggenti convinti di
trasmettere al mondo messaggi della Vergine. Così, mentre la commissione procede con l’inchiesta,
da oltretevere si ribadisce la linea ufficiale, che è quella della Conferenza episcopale dell’ex
Yugoslavia: “Sulla base dell’indagine condotta, non è possibile stabilire se ci sono state apparizioni
o rivelazioni soprannaturali”. La lettera spedita dalla nunziatura di Washington ai vescovi americani
non avrebbe dovuto essere divulgata, ma era difficile che potesse rimanere riservata dopo
l’improvvisa cancellazione di tutti gli incontri con Ivan Dragicevic programmati nel New England.
Qualche network cattolico degli Stati Uniti, a cominciare dal Catholic World News, ipotizza che
dietro la missiva inviata da Roma a Viganò ci sia molto di più che un semplice atteggiamento
prudenziale. Quel divieto, infatti, non sarebbe altro che una sorta di anticipazione del giudizio
definitivo che arriverà prima o poi dalla congregazione per la Dottrina della fede. Un verdetto che,
scrive ancora il Catholic World News, potrebbe a questo punto essere negativo. Il problema è che a
credere alle apparizioni, ormai, sono milioni di fedeli sparsi nel mondo. Ecco perché, prima di dire l’ultima parola sulla questione, dal Vaticano si procede con la massima cautela.
*
Il Vaticano: prudenza su Medjugorie
di Franca Giansoldati
in “Il Messaggero” del 8 novembre 2013
I pellegrini a Medjugorie aumentano anno dopo anno. Se ne contano 3 milioni eppure in Vaticano lo
scetticismo su quelle apparizioni mariane permane e non cenna ad attenuarsi. Il prefetto della
Congregazione della Dottrina della Fede, monsignor Mueller attraverso il nunzio a Washington ha
messo in guardia i vescovi americani nelle cui diocesi erano stati programmati cicli di conferenze
con «i cosiddetti veggenti di Medjugorie», in particolare Ivan Dragicevic, uno dei sei visionari che
ancora oggi, dopo trent'anni, hanno visioni e ricevono messaggi per l'umanità. Mueller avvisava di
procedere con prudenza, dato che «non è possibile stabilire se si tratta di apparizioni
soprannaturali». Una formula già utilizzata nel 1981 dai vescovi nell’ex Jugoslavia, assai sospettosi
davanti a manifestazioni del genere. «Per evitare scandali e confusione» all'episcopato americano è
stato chiesto di «attenersi alle regole che impongono a chierici e fedeli di evitare meeting con i
veggenti durante i quali la credibilità dei fatti è data per certa».
DOSSIER
In Vaticano intanto proseguono le indagini della commissione istituita nel 2010 per verificare se in
quel paesino bosniaco ci sono stati segni soprannaturali. La prossima riunione per sbrogliare una
delle matasse più ingarbugliate del secolo, è stata fissata tra due settimane. Il giudizio definitivo è
atteso per il 2014. L’ultima parola spetterà al Papa. A presiedere la commissione è il cardinale
Ruini. In questi anni sono stati raccolti documenti, filmati, sono stati ascoltati e interrogati tutti i sei
veggenti. Tra i documenti anche una serie di carte occultate dai servizi segreti bosniaci, che
dimostrerebbero il tentativo da parte dell'ex regime comunista di sconfessare i sei ragazzi e di
mentire sulla loro condotta e su quella dei frati francescani legati alla parrocchia di Medjugorie.
Sono stati, inoltre, vagliati anche i presunti miracoli e le guarigioni (tante). Una delle veggenti,
Viska, vede ancora tutti i giorni la Vergine. Marja, invece, riceve un messaggio pubblico che
annuncia al mondo ogni 25 del mese. E Mirjana ne riceve un altro ogni 2 del mese per guidare
l'umanità sulla via della conversione. Accanto a loro ci sono poi Jakov e Ivan, anch’essi depositari
dei segreti della Madonna. Come andrà a finire la maxi inchiesta mariana non si sa.
IL VERDETTO
Dalle indiscrezioni sembra che non vi siano elementi per ritenere false le apparizioni, ma nemmeno
per confermarle. Probabilmente la Chiesa non le riconoscerà ufficialmente subito poiché non è
possibile farlo se i fenomeni soprannaturali sono ancora in corso. Potrebbe essere pronunciato il
«non constat de supernaturalitate», non consta la soprannaturalità, formula usata quando non si
hanno elementi per dire con certezza sulla soprannaturalità di un evento, ma nemmeno per
affermare il «consta che non», espressione usata per smentire fenomeni ritenuti sicuramente fasulli.
Intanto però a Medjugorie sempre più persone trovano la fede, e questo è forse il miracolo più
grande e inaspettato.
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Il Vaticano: prudenza su Medjugorie
di Franca Giansoldati
in “Il Messaggero” del 8 novembre 2013
I pellegrini a Medjugorie aumentano anno dopo anno. Se ne contano 3 milioni eppure in Vaticano lo
scetticismo su quelle apparizioni mariane permane e non cenna ad attenuarsi. Il prefetto della
Congregazione della Dottrina della Fede, monsignor Mueller attraverso il nunzio a Washington ha
messo in guardia i vescovi americani nelle cui diocesi erano stati programmati cicli di conferenze
con «i cosiddetti veggenti di Medjugorie», in particolare Ivan Dragicevic, uno dei sei visionari che
ancora oggi, dopo trent'anni, hanno visioni e ricevono messaggi per l'umanità. Mueller avvisava di
procedere con prudenza, dato che «non è possibile stabilire se si tratta di apparizioni
soprannaturali». Una formula già utilizzata nel 1981 dai vescovi nell’ex Jugoslavia, assai sospettosi
davanti a manifestazioni del genere. «Per evitare scandali e confusione» all'episcopato americano è
stato chiesto di «attenersi alle regole che impongono a chierici e fedeli di evitare meeting con i
veggenti durante i quali la credibilità dei fatti è data per certa».
DOSSIER
In Vaticano intanto proseguono le indagini della commissione istituita nel 2010 per verificare se in
quel paesino bosniaco ci sono stati segni soprannaturali. La prossima riunione per sbrogliare una
delle matasse più ingarbugliate del secolo, è stata fissata tra due settimane. Il giudizio definitivo è
atteso per il 2014. L’ultima parola spetterà al Papa. A presiedere la commissione è il cardinale
Ruini. In questi anni sono stati raccolti documenti, filmati, sono stati ascoltati e interrogati tutti i sei
veggenti. Tra i documenti anche una serie di carte occultate dai servizi segreti bosniaci, che
dimostrerebbero il tentativo da parte dell'ex regime comunista di sconfessare i sei ragazzi e di
mentire sulla loro condotta e su quella dei frati francescani legati alla parrocchia di Medjugorie.
Sono stati, inoltre, vagliati anche i presunti miracoli e le guarigioni (tante). Una delle veggenti,
Viska, vede ancora tutti i giorni la Vergine. Marja, invece, riceve un messaggio pubblico che
annuncia al mondo ogni 25 del mese. E Mirjana ne riceve un altro ogni 2 del mese per guidare
l'umanità sulla via della conversione. Accanto a loro ci sono poi Jakov e Ivan, anch’essi depositari
dei segreti della Madonna. Come andrà a finire la maxi inchiesta mariana non si sa.
IL VERDETTO
Dalle indiscrezioni sembra che non vi siano elementi per ritenere false le apparizioni, ma nemmeno
per confermarle. Probabilmente la Chiesa non le riconoscerà ufficialmente subito poiché non è
possibile farlo se i fenomeni soprannaturali sono ancora in corso. Potrebbe essere pronunciato il
«non constat de supernaturalitate», non consta la soprannaturalità, formula usata quando non si
hanno elementi per dire con certezza sulla soprannaturalità di un evento, ma nemmeno per
affermare il «consta che non», espressione usata per smentire fenomeni ritenuti sicuramente fasulli.
Intanto però a Medjugorie sempre più persone trovano la fede, e questo è forse il miracolo più
grande e inaspettato.
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Medjugorje: il Vaticano invita alla prudenza
In una lettera al nunzio di Washington, mons. Müller mette in guardia i vescovi americani che avevano organizzato incontri con i veggenti nelle diocesi. Dopo 30 anni, ancora nessun verdetto per la questione Medjugorje.
I tre milioni di pellegrini ogni anno, le continue visioni e i messaggi della Madonna ai veggenti evidentemente non sono ancora indizi utili per attenuare lo scetticismo della Santa Sede verso Medjugorje. Il Vaticano invita alla prudenza e avverte che ancora non è possibile stabilire se quelle nel paese bosniaco siano vere “apparizioni soprannaturali”. A risollevare la delicata questione – in esame da tre decenni – è stata la lettera di mons. Gerhard Ludwig Müller inviata il 21 ottobre a mons. Carlo Maria Viganò, nunzio apostolico a Washington, indirizzata ai vescovi americani.
Con la missiva il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede ha frenato l’entusiasmo dei suoi colleghi d’oltreoceano intenti ad organizzare, in alcune diocesi del New England, cicli di conferenze con “i cosiddetti veggenti di Medjugorie”. Protagonista degli incontri sarebbe stato Ivan Dragicevic, uno dei sei visionari che, dal 1981, assicura di avere apparizioni della Regina della Pace che trasmette a lui e ad altri veggenti, messaggi destinati alla umanità intera.
Müller ha suggerito ai vescovi americani di procedere con cautela, dal momento che da Roma ancora non è giunto un verdetto definitivo. Pertanto, scrive l’arcivescovo, è preferibile che i vescovi americani si attengano “alle regole che impongono a chierici e fedeli di evitare meeting con i veggenti durante i quali la credibilità dei fatti è data per certa”. Questo, anche “per evitare scandali e confusione”.
Non c’è da stupirsi per la mossa del prefetto del Sant’Uffizio. In fin dei conti, la lettera ribadisce la linea ufficiale della Santa Sede, improntata sulla sentenza già espressa dalla Conferenza episcopale dell’ex Yugoslavia nel 1981, secondo cui: “Sulla base dell’indagine condotta, non è possibile stabilire se ci sono state apparizioni o rivelazioni soprannaturali” a Medjugorje.
La lettera di Müller riapre dunque uno spiraglio su un dilemma che va avanti da oltre trent’anni tra le mura leonine. C’è da dire che il testo del presule non era destinato alla pubblicazione, ma l’annullamento improvviso degli appuntamenti con Dragicevic – che già avevano raccolto numerose partecipazioni – ha fatto sorgere parecchi interrogativi, rendendone impossibile la riservatezza.
Oltretevere, intanto, proseguono le indagini per chiarire una volta per tutte se poter elencare Medjugorje tra i luoghi mariani di culto, al pari di Fatima o Lourdes, o considerarla un oggetto di devozione popolare, dove di soprannaturale e divino in realtà non c’è nulla. La prossima riunione a riguardo è stata fissata tra due settimane. Sembra invece che bisognerà aspettare il 2014 per un giudizio definitivo. Previa approvazione del Pontefice.
Dal 2010, Papa Ratzinger aveva istituito un’apposita commissione internazionale d’inchiesta che ha avuto un gran da fare in questi anni tra la raccolta e l’analisi di documenti, testimonianze, filmati, e il quotidiano vaglio delle tante guarigioni e dei presunti miracoli. Presidente della commissione è il cardinale Camillo Ruini, il quale sin dalla prima riunione ha dichiarato che sarebbe passato molto tempo prima che si arrivasse ad una decisione definitiva. Per la complessità della questione certo, ma anche per i pareri discordanti all’interno della stessa Chiesa cattolica.
È risaputo infatti, che l’affaire Medjugorje unisce e (soprattutto) divide. Da un lato, c’è un gruppo di vescovi e prelati convinti della veridicità assoluta dei racconti dei veggenti. A capo di questa corrente c’è il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, che nel 2010 si era recato nel paesino bosniaco per un pellegrinaggio privato. Al suo ritorno disse: “Bisogna chiudere gli occhi per dubitare che a Medjugorje scorrano fiumi di Grazia. Per me questa è una cosa evidente, la Chiesa sicuramente non la può trascurare”.
Dall’altro, c’è chi è invece cinico e sospettoso, chi si appiglia al fatto che è difficile capire quali siano i veri messaggi della Vergine in mezzo ai tanti falsi in circolazione e alle centinaia di traduzioni. O chi, come il vescovo di Mostar-Duvno, mons. Ratko Peric, afferma: “A Medjugorje la Madonna non è mai apparsa!”
L’incertezza regna sovrana. Secondo alcuni network cattolici Usa, la lettera alla nunziatura di Washington non è altro che il preludio al futuro giudizio negativo della Congregazione per la Dottrina della fede. Se così fosse, chi spiegherà ai milioni e milioni di fedeli che ogni anno popolano il paesino bosniaco, che tutto quello che accade a Medjugorje, grazie al quale affermano di aver trovato la fede, non constat de supernaturalitate [1]? Ha ragione Müller: per ora, è meglio procedere con molta molta prudenza.
S. Cernuzio
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NOTE
[1] È questa la formula usata quando non si hanno elementi che affermano con certezza la soprannaturalità di un evento. L’altra espressione consta che non, è usata invece per bollare fenomeni come sicuramente fasulli.
*
TUTTA LA VERITÀ SUL FENOMENO «SCISMATICO» O «SEDEVACANTISTA» DI MEDJUGORJE
Recentemente Radio Spada ha tradotto per l’Italia e rilanciato un documento [1] sul cosiddetto «Međugorski fenomen» [2]; dichiarazione esplicitamente voluta da mons. Gerhard Ludwig Muller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, «il quale chiede che i vescovi degli Stati Uniti siano avvisati ... che, a riguardo della credibilità delle “apparizioni” in questione, ... non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o rivelazioni sovrannaturali». Il firmatario, Carlo Maria Viganò Nunzio Apostolico, sempre su indicazione del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ricorda «che il clero e i fedeli non hanno il permesso di partecipare ad incontri, conferenze o pubbliche celebrazioni nelle quali la credibilità di tali “apparizioni” venisse considerata come garantita. Con l’intento, pertanto, di evitare scandalo e confusione , l’Arcivescovo Muller chiede che i Vescovi siano informati sull’argomento il prima possibile».
Tale dichiarazione non fa altro che confermare a gran voce e con evidente autorità quello che si è sempre saputo ma che purtroppo, da tanti o da alcuni- in mala fede- non viene accettato in spregio alla Potestà di giurisdizione della Chiesa ed al «carattere» dell'Ordine sacro. I fedeli in buona fede si sentano esclusi da quanto detto, tuttavia è loro dovere informarsi; se mi ritengono competente ed attendibile consiglio loro di proseguire la lettura del presente sunto.
Cosa c’è da sapere su Medjugorje? Niente di più di quanto sia già noto agli interessati, molti dei quali purtroppo- vuoi per ignoranza volontaria colpevole, vuoi per sentimentalismo, vuoi per altri motivi sui quali è preferibile soprassedere- si rifiutano di accettare; non bisogna poi rimanere basiti oppure ritenersi insultati se l’Ordinario del luogo li definisce «scismatici» [3] ed ha tutto il diritto di farlo, sempre se i cosiddetti «medjugorjani» riconoscano ancora la Giurisdizione dell’Ordinario del luogo ed ovviamente la validità del Sacramento dell’Ordine, diversamente credo si debba parlare tecnicamente di «sedevacantisti». Spiego!
Per necessità sarò sintetico ma preciso, obbiettivo e credo esaustivo
L’Ordine sacro. è uno dei sacramenti che conferisce al battezzato la dignità ed il potere di partecipare attivamente al sacerdozio di Gesù Cristo, di cui imprime il «carattere», inserendolo nella Gerarchia. Nel caso del Vescovo trattasi di «Episcopato». (Def.)
La Giurisdizione. (v. Potestà di giurisdizione) [4] è il potere partecipato da Cristo Re e Capo della Chiesa a questa Medesima quale Società perfetta, a cui perciò spetta legiferare, giudicare, punire in foro esterno ed interno in ordine alla salvezza dei fedeli. L’Ordinario del luogo è tale in quanto Gesù Cristo conferisce il primato di Giurisdizione al Pontefice (Papato) e questi a sua volta lo conferisce all’Ordinario del luogo che è con lui in «comunione»; attualmente a Medjugorje la Potestà di giurisdizione è conferita dal Pontefice a mons. Ratko Perić il quale è succeduto a mons. Pavao Žanić (Vescovo di Mostar-Duvno fino al 1993, deceduto nel 2000 all’età di 81 anni). La Potestà di giurisdizione, quindi, è il potere di legiferare, giudicare, punire esercitato sui fedeli in ordine alla vita eterna, proprio dalla Chiesa come perfetta Società giuridica, ad essa partecipato da Cristo Re, Mediatore e Pastore universale, a cui il Padre ha dato ogni potere. La responsabilità della Gerarchia è enorme nell’esercizio di tale e tanto potere. (Def.)
Precisazione. L’Ordine episcopale può anche non essere contemporaneo al conferimento della Potestà di giurisdizione e questo perché l’Ordine sacro imprime il «carattere» ma non non nel contempo anche la Potestà di Giurisdizione, che è sempre e solo conferita dal Pontefice, anche in un altro momento, diversamente si dovrebbe parlare di eresia «conciliarista» [5] e non di «monarchia». Ai tempi della cristianizzazione dell’Irlanda, per esempio, i Vescovi non avevano Potestà di giurisdizione, che invece veniva conferita agli Abati. Ma questo è un altro discorso ...
La Diocesi. è il territorio sul quale il Vescovo (che ha anche Potestà) esercita la sua Giurisdizione. Più esattamente è la porzione del popolo di Dio che viene affidata alla cura pastorale di un Vescovo con la collaborazione del Presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore ed a lui riunita nello Spirito Santo mediante il Vangelo e l’Eucaristia, costituisca una «Chiesa particolare» in cui è veramente presente la Chiesa di Gesù Cristo Una, Santa, Cattolica ed Apostolica, cui si aggiunge la Romanità. Il Canone VIII del Concilio di Trento risolse qualsiasi problema collegato alla «residenza», ovvero l’obbligo di Diritto ecclesiastico di risiedere presso una Diocesi. (Def.)
L’Unità. Una delle caratteristiche della Chiesa fondata da Gesù è l’Unità (Una, Santa, Cattolica, Apostolica), significa che è una nella Fede, nella Morale o Costume, nel Culto e nella Disciplina.
Il Diritto (definizione super sintetica). Il Diritto canonico, esistente sin dal Concilio di Nicea del 325 sebbene in forma embrionale (v. Canones disciplinares), è costituito dall’insieme delle Norme giuridiche formulate dalla Chiesa che regolano l’attività della Stessa, dei fedeli e delle strutture ecclesiastiche nel mondo. Essendo la Chiesa composta da Elemento divino ed elementi umani, va inteso che necessariamente c’è un Diritto divino irriformabile perché «da Dio», ed un Diritto ecclesiastico che può essere riformato in alcune sue parti, ma mai sacrificando il Diritto divino né esplicitamente, né implicitamente, né direttamente, né indirettamente; definisce le norme stabilite dalla competente Autorità ecclesiastica, in virtù della Potestà di giurisdizione. La Chiesa non può servire veleno ai suoi figli e quindi la sua Legge persegue un determinato fine che è la salvezza delle anime, ecco perché la Chiesa con la sua Legge non può obbligare o indurre l’uomo al peccato, come non può indurlo alla superstizione o al falso culto.
Lo Scisma. E’ un fenomeno frequente nei rapporti umani; riferito alla Chiesa è la separazione dalla Medesima da parte di una porzione di fedeli, i quali scientemente si sottraggono all’obbedienza dovuta alla Gerarchia e specialmente ai Vescovi o al Pontefice. Perché si dice «che si separano»? Perché non sono i fedeli che compongono la Chiesa, ma è la Chiesa stessa o «Corpo mistico» che, accogliendo nel proprio seno gli uomini li «compone» tra loro, facendone dei «membri» del suo Corpo (cf. Summa Th. II-II, q. 39 aa. 1-4).
Conclusione della prima parte. In alcuni casi va oggettivamente detto che certi scismi sono stati provocati da ingiuste ed inique manovre politiche le quali ebbero forte ingerenza in rari «membri indegni» della Chiesa, tuttavia la norma generale vuole che «gli scismatici sono i battezzati che ricusano ostinatamente di sottostare ai legittimi Pastori, e perciò sono separati dalla Chiesa, anche se non neghino alcuna verità di fede» (Catechismo San Pio X, n° 129). Papa Pio XII nella Mystici Corporis spiega molto bene il perché, secondo il Diritto divino, quindi «secondo l’ordine di Dio, [sono da] ritenersi come etnici e pubblicani ... quelli che son tra loro divisi per ragioni di fede o di governo, [e quindi] non possono vivere nell’unita di tale Corpo e per conseguenza neppure nel suo divino Spirito».
Medjugorje e scisma. Non so se è chiaro il concetto; dato che i Vescovi del luogo- con Potestà di giurisdizione, con Ordine episcopale ed in «comunione» con il Pontefice- da ben 31 anni ed in varie occasioni, hanno parlato di «scisma in atto» e si riferivano tanto alla «questione erzegovinese» quanto al «Međugorski fenomen», non può esserci affatto stupore e non ci si deve sentire offesi. Per esserci scisma è necessario che vi sia la consapevolezza nel fedele del volersi separare, la disobbedienza ostinata o «resistenza in faccia a tutti» [6] quindi, preso atto dei decennali e ripetuti provvedimenti disciplinari sul caso Medjugorje, al fedele è richiesto solo di documentarsi eventualmente più a fondo e presso gli Archivi ufficiali della Diocesi o della Santa Sede (http://www.cbismo.com/ nel caso specifico) ed obbedire con animo sereno e con docilità. Se si manifesta l’ostinazione, ovvero se viene meno la docilità, si può cominciare a parlare di scisma.Quanto ai presunti frutti, la Dottrina della Chiesa nello specifico: «Nonostante le decine di migliaia di visitatori che vengono a Medjugorje "per motivi religiosi ed altri", come dice la Dichiarazione della Conferenza Episcopale, e sebbene tra quelli vi siano religiosi, sacerdoti e persino Vescovi, curiosi e forse desiderosi di guarigioni fisiche e conversioni spirituali; nonostante le decine di libri e opuscoli a favore delle cosiddette apparizioni di Medjugorje, scritti da rinomati scrittori del mondo; nonostante le probabili decine e centinaia di migliaia di confessioni e comunioni, il che viene rilevato dai sostenitori dei fenomeni di Medjugorje: "non è possibile affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali" della Madonna. Ma, se questi fenomeni sono veramente e autenticamente cristiani, sono comprensibili nel quadro dell'ordinaria azione della grazia di Dio per mezzo della fede e dei santi sacramenti nella Chiesa Cattolica. Per non parlare dei frutti negativi».
Medjugorje e il «sedevacantismo». Paradossalmente e per tutta una serie di motivi che non sto qui a spiegare [7] se il fedele reputa «massone» [8] conclamato oppure «inesistente» l’Ordinario del luogo- facendolo addirittura sostituire da un falso vescovo spacciato per vero nell'amministrazione dei “sacramenti”- di conseguenza ritiene tale anche colui che gli ha conferito la Potestà di giurisdizione e che con lui è in «comunione», quindi il Papa, ecco che tale atteggiamento ostinato, consapevole e continuativo potrebbe essere un implicito riconoscimento di «Sede vacante». Nell’omelia del 14 giugno 2001 il Vescovo mons. Ratko Perić denunciava anche questa situazione: «Se mi avessero interrogato, con dolore nel cuore avrei risposto che, secondo i dati pubblicati e da nessuno smentiti con gli argomenti convincenti, già per anni una disobbedienza nutrita verso la Santa Sede, verso il proprio Ordine e verso la Chiesa locale ha generato, negli ultimi tempi, i frutti amari delle confessioni invalide e sacrileghe, delle cresime invalide e messe sacrileghe. Quelli che negli anni precedenti hanno invalidamente cresimato o invitato simili a se stessi di “cresimare”, quest'anno si sono precipitati a caporovescio fino a tale sventura da ignorare l'Ordinario locale invitando come “ministro della cresima” un uomo il quale non è affatto non solo un vescovo, nemmeno un sacerdote, ma è per sua convinzione un non cattolico. Egli ha dichiarato: “Per mezzo della cresima vogliamo dal Papa [che non riconosce tale N.d.A.] far ritirare il decreto Romanis pontificibus… I frati ed io crediamo nella apparizione a Međugorje”. Riguardo al celibato: “quando sarà abolito, i sacerdoti potranno sposarsi. Noi lo desideriamo”». [8] Qualcuno potrebbe sollevare l'obiezione che non c'è legame fra i "frati" ed i "veggenti" ma questa è una totale menzogna e la documenta la Diocesi a più riprese. Tecnicamente si può parlare di spirito «sedevacantista» implicito, figlio però non di ragionata riflessione teologica, ma di varie eresie che già hanno prodotto anche una situazione «scismatica ipso facto».
Condanne e Misure disciplinari su Medjugorje. Tutti i documenti di condanna e tutti i divieti sono pubblicati qui: http://www.cbismo.com/index.php?menuID=37 , sin dal 1982 fino all’ultima condanna e divieto del 21 Ottobre 2013 [10], che ovviamente conferma. Si sappia che non si è arrivati a certe decisioni per caso o per superficialità bensì con criterio, tanto impegno e devozione alla Vergine Maria. Si sono espressi 2 Vescovi Ordinari, i Vescovi della Conferenza Episcopale Jugoslava (1 solo contrario), medici specializzati e numerosi teologi; la Prima commissione ecclesiastica (1982-1984), la Seconda Commissione allargata (1984 – 1986), la Terza commissione (1987 –1990) voluta dalla Conferenza Episcopale della Jugoslavia e numerose volte si ricordano interventi della Santa Sede [11] che smentisce anche le falsità sul conto di Giovanni Paolo II e Medjugorje (“Frei erfunden” del Card. Ratzinger). Cosa ha sempre detto la Chiesa sul «Međugorski fenomen»: fantasie, falso misticismo, false vocazioni, menzogne, speculazione, casi di spiritismo, falsi carismi, imposizioni delle mani abusive, millenarismi, ignoranza, alcuni messaggi eretici, altri prossimi all'eresia, altri teologicamente sbagliati, altri infantili, altri anti-liturgici. tutto è leggibile qui e qui. E' così grave la situazione a Medjugorje che il padre spirituale dei "veggenti", oggi laico per azioni conta sestum ed eresia, ovvero colui che dichiarava «i veggenti non devono fare dichiarazioni senza che noi ne siamo informati» (Cronaca del 12 aprile 1984), così lo ricorda il Vescovo: «Nessuna meraviglia che l'anno scorso la Congregazione gli abbia intimato di frequentare il corso elementare di teologia e pronunziare la professione della fede, previa approvazione della Santa Sede!» per via di numerosi errori che divulgava dettando i messaggi ai "veggenti",immortalato nell'anno 1983 dal fotografo tedesco Walter Furhoff. Non c'è inoltre povertà nei "veggenti", come dimostra questo dossier e come le cronache locali riferiscono.
Non constat de supernaturalitate. Tempo fa su «Vatican Insider» si parlava proprio di questo [12] ma credo con faziosità. La verità è che le ultime «Norme sul discernimento nelle presunte rivelazioni o apparizioni» [13] disponibili pubblicate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1978, frutto di una decisione dell’ex Sant’Uffizio e attuate per volere di Paolo VI, contemplano soltanto le due formule: «constat de supernaturalitate» (risposta affermativa) oppure «non constat de supernaturalitate» (risposta negativa). Il documento di natura ecclesiastica riforma eventuali altri atti precedenti (come quello del 18 luglio 1951 sul caso di Heroldsbach in Germania). Medjugojre: «non constat de supernaturalitate». Quello che riporto io lo dice la Chiesa e nello stesso tempo smentisce «Vatican Insider», ecco perché parlavo di probabile faziosità.
La nuova commissione. Il 17 marzo 2010 la Santa Sede istituì, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, una speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Gospa di Medjugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini e composta da 13 membri permanenti più una serie di collaboratori, tra religiosi e laici [14]. La commissione un giorno dovrà decidere, si pensa al termine delle presunte “apparizioni”, tuttavia fino a quel momento fa fede il divieto assoluto di pellegrinaggi sul posto, anche solo privati, se si crede autentica la "apparizione"; divieto che proibisce ai "veggenti" di esibirsi nelle chiese della Diocesi, motivo per cui essi viaggiano e si esibiscono altrove; divieti ribaditi decine di volte dagli Organi competenti e dagli Ordinari su indicati.
Demonio e scisma? Interrogato dalla Santa Sede «È dal diavolo?», il Vescovo di Mostar-Duvno: «Accetto con difficoltà quest’ipotesi, anche se non la escludo». Ancora: «È forse un inganno?»; risponde «Ciò che è sicuro è che sin dall’inizio i ragazzi dicono delle bugie. Qualche volta è chiaro che dicono quello che sentono dai frati, in particolare ciò che riguarda il “caso erzegovinese”. Ho comunque deciso di aspettare la decisione della Commissione e il compimento delle “apparizioni”». Dall’epoca dei fatti, anno 1983, si sono pronunciate ben 3 Commissioni e l’esito non è mai mutato: «non constat de supernaturalitate» [15]. L’11 gennaio 2000, quando il Vescovo (emerito) morì, le “apparizioni” a Medjugorje non erano terminate e la Gospa non disse una parola. In compenso tal Slavko Barbaric, sacerdote deceduto il 24 Novembre del 2000 durante la Via Crucis sul monte Krizevac, cui attribuiscono “prodigi”, morì in disobbedienza, addirittura privato della giurisdizione confessionale dal Vescovo di Mostar-Duvno, Ratko Peric [16]. La Gospa di Medjugorje, il giorno dopo la morte del Barbaric: «Cari figli, oggi quando il Cielo vi è vicino in modo speciale vi invito alla preghiera, così che attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. ... Gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato al Cielo e che intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata» [17]. Noi sappiamo bene cosa significa ed a chi spetta canonizzare [18], mentre pare che addirittura p. Fanzaga, principale promoter del «Međugorski fenomen» in Italia, se lo sia dimenticato [video in nota 19]; nello stesso contesto riconferma la sua ipotesi probabilmente «scismatica»: «... guardate quando la “madonna” vuole una cosa ... non c’è Vescovo che tenga, non c’è Papa che tenga», si riferiva alla falsa canonizzazione di tal Slavko Barbaric, ovvero «... è nato al Cielo e che intercede per voi», nonostante questi morì in disobbedienza, addirittura privato della giurisdizione confessionale da un successore degli Apostoli.
Conclusione della seconda ed ultima parte. Potrei scrivere un trattato sul «Međugorski fenomen»; qualcosa ho pubblicato su Radio Spada [20], ma negli anni ho divulgato circa 150 brevi studi che purtroppo sono scomparsi dal web dopo essermi «separato» dal sito Pontifex. Studi che purtroppo mi sono costati l'espulsione anche da parte di una nota e proficua casa editrice vicina al Fanzaga, ma non fa niente (cf. 1Cor 13,6) e spero ci ripensi. Cosa posso aggiungere? L’unico sito autorevole ed imparziale sulla vicenda è:http://www.cbismo.com/ (i vari siti Medjugorje.* sono gestiti da "medjugorjani" e non dalla Chiesa); sito critico laico di riferimento: http://www.marcocorvaglia.com/; altro sito che riporta tutti i documenti sul caso:http://cafarus.ch/. Il più autorevole Vescovo esorcista del mondo ritiene che a Medjugorje vi sia un fenomeno diabolico [21]. Purtroppo i tanti impegni da scrittore e pubblicista mi impediscono di terminare a breve termine un saggio su Medjugorje, tuttavia è nei miei intenti e, a Dio piacendo e se la Vergine mi aiuterà, probabilmente lo terminerò nel 2014. Avendo già avuto a che fare con dei fanatici tempo addietro, pregherei lor signori di evitare di peccare nel giudizio temerario e nella violazione dell'ottavo Comandamento [22]; li invito altresì ed eventualmente a confrontarsi con me civilmente e casomai adducendo contenuti e non insulti, diffamazioni, vituperi da trivio o etichette di tradizionalista (o si è cattolici o non lo si è, non esiste il tradizionalismo) - (cf. 1Gv 5,1-4; Gal 1,6-10; Mt 5,37).
IL DIVIETO DI ACCESSO. Voglio chiudere con un esempio pratico. Tutti conosciamo il codice della strada. Negli anni 1982-2013 percorrendo la strada con un’auto incontriamo un divieto di accesso, cosa facciamo? Per evitare la multa o un tamponamento frontale rispettiamo il divieto. Ma se poi nel 2014 l’amministrazione fa rimuovere il divieto? Allora possiamo tranquillamente passare. E se, invece, negli anni 1982-2013, sapendo al bar che forse nel 2014 l’amministrazione rimuoverà quel divieto, passiamo sempre e comunque, cosa ci succede? La chiacchiera da bar secondo la quale nel 2014 il divieto sarà rimosso, annulla il divieto indietro nel tempo? No, mai, è pura fantasia. Il divieto è validissimo e noi saremmo dei pessimi automobilisti, degli scorretti, degli sfacciati, degli audaci scostumati e provocheremmo Dio. E se dovessimo salvarci e non avessimo mai incidenti frontali in tutti questi anni? Dio è grande, opera ovunque ed ama i suoi figli, specie se in buona fede, tuttavia non bisogna abusare della Sua misericordia [23].
“Non ubbidite a nessuno!” (Nemojte slušati nikoga!): con queste parole, secondo la “veggente” Vicka, il 15 aprile 1982 la Gospa si rivolgeva ai due francescani ribelli Ivica Vego e Ivan Prusina, esortandoli a disobbedire al Vescovo locale e al Vicario generale del loro ordine. Da allora nulla è cambiato! Riflettiamo. Per una vera e corretta devozione mariana consiglio lo studio degli scrittidel più grande esperto di mistica mai esistito: san Giovanni della Croce, definito appunto dalla Chiesa il «Dottore mistico»; si consultino anche i testi Uniformità alla Volontà di Dio di sant'Alfonso Maria de Liguori e Trattato della vera devozione a Maria di san Luigi Maria Grignon de Montfort.
Carlo Di Pietro
Definizioni tratte dal Dizionario del Cristianesimo, p. E. Zoffoli, Sinopsis, Roma, 1992, varie
[1] http://radiospada.org/2013/11/scoop-documento-santa-sede-la-gospa-di-medjugorje-non-puo-essere-considerata-una-vera-apparizione/
[2] http://www.cbismo.com/index.php?menuID=37
[3] Mons. Peric, Vescovo di Mostar-Duvno, Omelia del 15 giugno 2006
[4] http://radiospada.org/2013/09/dalla-chiesa-monarchica-alla-chiesa-conciliare-la-potesta-di-giurisdizione/
[5] Concilio di Firenze, Sessione VI del 6 luglio 1439
[6] http://radiospada.org/2013/10/caso-gnocchi-e-palmaro-2-unanalisi-del-pubblicista-e-scrittore-carlo-di-pietro/
[7] http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/le-fonti-di-medjugorje-svelate-ii-palmar-de-troya.html
[8] il Codex Juris Canonici promulgato da papa Benedetto XV nel 1917, nei canoni 1240 §1 1º (negazione delle esequie ecclesiastiche di chi appartenga alla massoneria), 1399 8º (proibizione dei libri che presentino la massoneria come utile e non dannosa), 2335 (scomunica latae sententiae per chi aderisce ad un'associazione massonica), 2336 §2 (obbligo di denunciare al Sant'Uffizio chierici e religiosi che aderiscano ad un'associazione massonica). Il nuovo Codice di Diritto Canonico, promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983, nel quale tuttavia non appare più la parola massoneria; nel canone 1374 si stabilisce che «chi aderisce ad una associazione che complotta contro la Chiesa sia punito con una giusta pena; chi poi tale associazione promuove o dirige sia punito con l'interdetto».
[9] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=95
[10] http://radiospada.org/2013/11/scoop-documento-santa-sede-la-gospa-di-medjugorje-non-puo-essere-considerata-una-vera-apparizione/
[11] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=437
[12] http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/medjugorje-vatican-vaticano-13070/
[13] http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19780225_norme-apparizioni_it.html
[14] http://storico.radiovaticana.org/it1/storico/2010-03/364981_costituita_una_commissione_internazionale_di_inchiesta_su_medjugorje.html
[15] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=437
[16] http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/il-caso-di-padre-slavko.html
[17] Messaggio dato a Medjugorje il 25 novembre 2000
[18] http://radiospada.org/2013/07/sullinfallibilita-nella-canonizzazione/
[19] http://www.youtube.com/watch?v=diC1ZhRyzB4
[20] http://radiospada.org/tag/medjugorje/
[21] http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=3146
[22] OTTAVO COMANDAMENTO. 206. Che ci proibisce l’ottavo comandamento «non dir falsa testimonianza»? L’ottavo comandamento Non dir falsa testimonianza ci proibisce ogni falsità e il danno ingiusto dell’altrui fama: perciò, oltre la falsa testimonianza, la calunnia, la bugia, la detrazione o mormorazione, l’adulazione, il giudizio e il sospetto temerario. 207. Che ci ordina l’ottavo comandamento? L’ottavo comandamento ci ordina di dire a tempo e luogo la verità, e d’interpretare in bene, possibilmente, le azioni del prossimo. 208. Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente o sparlandone, a che cosa è obbligato? Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente,o sparlandone, deve riparare, per quanto può, il danno arrecato.
[23] Ricorda San Luigi nel «Trattato della vera devozione a Maria»; e Sant’Alfonso nelle dissertazioni sull’Inferno ricorda che «il terzo inganno comune de' peccatori, per cui moltissimi si dannano è l’affermazione “Dio è di misericordia”», ma il peccatore dimentica- dice il «Dottore utilissimo»- che «Dio è misericordioso, ma è ancora giusto, e perciò è obbligato a castigare chi l'offende». Sempre il Liguori, oggi definito indegnamente e con calunnia “il moralista”, nello scritto sull’«Abuso della Divina Misericordia» insiste: «Difficilmente si trova peccatore sì disperato, che voglia proprio dannarsi. I peccatori voglion peccare, senza perdere la speranza di salvarsi. Peccano e dicono: Dio è di misericordia; farò questo peccato, e poi me lo confesserò. “Bonus est Deus, faciam quod mihi placet”, ecco come parlano i peccatori, scrive Sant’Agostino. Ma oh Dio così ancora dicevano tanti, che ora sono già dannati.»
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Vaticano
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El prefecto de la Congregación para la Doctrina de la Fe de la Santa Sede, monseñor Gerhard Müller, ha adviertido que las supuestas apariciones de la Virgen María a los videntes de Medjugorje no pueden ser asumidas como verdaderas. Monseñor Müller ha informado (...)
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Vaticano: no es posible establecer la veracidad de las apariciones de Medjugorje
El prefecto de la Congregación para la Doctrina de la Fe de la Santa Sede, monseñor Gerhard Müller, ha adviertido que las supuestas apariciones de la Virgen María a los videntes de Medjugorje no pueden ser asumidas como verdaderas.
Monseñor Müller ha informado a los obispos de Estados Unidos que la posición de la Iglesia es la que ya se confirmó en 1991, que "no es posible establecer que hubo apariciones o revelaciones sobrenaturales". Esta declaración se enmarca en el contexto de la visita al país norteamericano de Ivan Dragicevic, supuesto vidente de Medjugorje.
El nuncio apostólico de Estados Unidos, monseñor Carlo Maria Viganò, por petición de monseñor Müller, ha enviado una carta al secretario general de la Conferencia de Obispos Católicos de Estados Unidos, monseñor Ronny Jenkins. En ella indica que "uno de los así llamados videntes de Medjugorje, Sr. Ivan Dragicevic, tiene programado aparecer en ciertas parroquias en el país" en las que, según se ha avisado, "el Sr. Dragicevic estará recibiendo ‘apariciones’".
Para poder "evitar escándalo y confusión", monseñor Viganò recuerda a los obispos estadounidenses que "los clérigos y los fieles no pueden participar en reuniones, conferencias o celebraciones públicas durante las cuales la credibilidad de tales ‘apariciones’ se dé por afirmada". "El arzobispo Müller pide que los obispos sean informados sobre este tema tan pronto como sea posible", añade el nuncio.
Monseñor Viganò indica a los obispos estadounidenses que "como ustedes saben bien, la Congregación para la Doctrina de la Fe está en el proceso de investigar ciertos aspectos doctrinales y disciplinares del fenómeno de Medjugorje. Por esta razón, la Congregación ha afirmado que, con respecto a la credibilidad de la ‘aparición’ en cuestión, todos deben aceptar la declaración, con fecha 10 de abril de 1991, de los obispos de la ex República de Yugoslavia, que afirma: ‘sobre la bases de la investigación que se ha hecho, no es posible establecer que hubo apariciones o revelaciones sobrenaturales’".
En marzo de 2010 La Santa Sede dio a conocer los nombres de los miembros de la comisión internacional constituida para investigar sobre Medjugorje, así como el inicio de su actividad. “La Comisión Internacional de investigación sobre Medjugorje se reunió para su primera sesión el 26 de marzo de 2010”, explicó en ese momento un comunicado de la ofiicina de prensa de la Santa Sede.
La comisión estudiael fenómeno de Medjugorje, que se ha convertido en un lugar al que millones de personas peregrinan desde el año 1981 atraídos por las “apariciones” de la Virgen María en esta pequeña aldea de Bosnia-Herzegovina.
Se constituyó después de que la comisión diocesana en Móstar para investigar esas apariciones considerara que el fenómeno iba más allá de las competencias de la diócesis y de que la entonces (en el año 1991) Conferencia Episcopal de Yugoslavia no llegara a ninguna conclusión sobre la cuestión de la sobrenaturalidad o no de lo que sucedía.
Catholic.net
Monseñor Müller ha informado a los obispos de Estados Unidos que la posición de la Iglesia es la que ya se confirmó en 1991, que "no es posible establecer que hubo apariciones o revelaciones sobrenaturales". Esta declaración se enmarca en el contexto de la visita al país norteamericano de Ivan Dragicevic, supuesto vidente de Medjugorje.
El nuncio apostólico de Estados Unidos, monseñor Carlo Maria Viganò, por petición de monseñor Müller, ha enviado una carta al secretario general de la Conferencia de Obispos Católicos de Estados Unidos, monseñor Ronny Jenkins. En ella indica que "uno de los así llamados videntes de Medjugorje, Sr. Ivan Dragicevic, tiene programado aparecer en ciertas parroquias en el país" en las que, según se ha avisado, "el Sr. Dragicevic estará recibiendo ‘apariciones’".
Para poder "evitar escándalo y confusión", monseñor Viganò recuerda a los obispos estadounidenses que "los clérigos y los fieles no pueden participar en reuniones, conferencias o celebraciones públicas durante las cuales la credibilidad de tales ‘apariciones’ se dé por afirmada". "El arzobispo Müller pide que los obispos sean informados sobre este tema tan pronto como sea posible", añade el nuncio.
Monseñor Viganò indica a los obispos estadounidenses que "como ustedes saben bien, la Congregación para la Doctrina de la Fe está en el proceso de investigar ciertos aspectos doctrinales y disciplinares del fenómeno de Medjugorje. Por esta razón, la Congregación ha afirmado que, con respecto a la credibilidad de la ‘aparición’ en cuestión, todos deben aceptar la declaración, con fecha 10 de abril de 1991, de los obispos de la ex República de Yugoslavia, que afirma: ‘sobre la bases de la investigación que se ha hecho, no es posible establecer que hubo apariciones o revelaciones sobrenaturales’".
En marzo de 2010 La Santa Sede dio a conocer los nombres de los miembros de la comisión internacional constituida para investigar sobre Medjugorje, así como el inicio de su actividad. “La Comisión Internacional de investigación sobre Medjugorje se reunió para su primera sesión el 26 de marzo de 2010”, explicó en ese momento un comunicado de la ofiicina de prensa de la Santa Sede.
La comisión estudiael fenómeno de Medjugorje, que se ha convertido en un lugar al que millones de personas peregrinan desde el año 1981 atraídos por las “apariciones” de la Virgen María en esta pequeña aldea de Bosnia-Herzegovina.
Se constituyó después de que la comisión diocesana en Móstar para investigar esas apariciones considerara que el fenómeno iba más allá de las competencias de la diócesis y de que la entonces (en el año 1991) Conferencia Episcopal de Yugoslavia no llegara a ninguna conclusión sobre la cuestión de la sobrenaturalidad o no de lo que sucedía.
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