giovedì 7 maggio 2015

Bordelli di ghisa!


Prostituzione, Ass. Giovanni XXIII: no a riaprire 'bordelli'

"Salvini parla senza conoscere il fenomeno spaventoso della prostituzione. Ragazzine attirate con l'inganno in Italia, con la promessa di un lavoro, minacciate e rese schiave per soddisfare i bisogni di clienti che comprano il corpo di adolescenti che hanno l'età delle loro figlie". Don Aldo Buonaiuto, membro dell' Associazione Comunità Papa Giovanni XXIIIe direttore del quotidiano on line ‘In Terris’, commenta con durezza l'iniziativa di Matteo Salvini, leader della Lega, che il 16 e 17 maggio raccoglierà firme, in tutte le piazze italiane, per indire un referendum abrogativo della Legge Merlin, quella che dal 1955 vieta l'apertura delle cosiddette 'case chiuse' e punisce chi sfrutta la prostituzione. Un'iniziativa che si accosta ad alcuni disegni di legge, depositati in parlamento, che vorrebbero regolamentare la prostituzione.
"Per noi è una sofferenza immane - spiega don Buonaiuto - sentire che lo Stato possa diventare il 'grande magnaccia' delle donne schiavizzate. Il nostro fondatore, don Oreste Benzi, ricordava che nessuna donna nasce prostituta ma c'è sempre qualcuno che ce la fa diventare". "Com'è possibile - prosegue il sacerdote - mettersi dalla parte di chi fa diventare la persona, il corpo umano, oggetto di mercato?". "Non staremo fermi a guardare perché è un'ingiustizia che non possiamo tollerare".
"Chiediamo ai nostri parlamentari - prosegue don Buonaiuto - che non vanno d'accordo su nulla ma trovano, guarda caso, un'intesa trasversale nella riapertura dei 'bordelli', di pensare alle loro figlie". "Voi - chiede il sacerdote rivolgendosi ai parlamentari italiani - autorizzereste mai vostra figlia a prostituirsi per strada o in una 'casa chiusa'? Cosa le direste se vi dicesse: 'Mamma, papà ho finalmente trovato lavoro, vado a prostituirmi?'. "E' una vergogna pensare che per rimpinguare le casse dello Stato si possano vendere i corpi degli esserei umani". Radio Vaticana
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L’ULTIMA DI SALVINI: “TASSARE LA PROSTITUZIONE PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA”

di Carmela Ottaviano
Nell’Italia che non conosce ripresa né vergogna anche la prostituzione potrebbe diventare fonte di proventi per lo Stato. Matteo Salvini ha infatti ufficialmente messo in moto la macchina del referendum per abrogare la Legge Merlin e riaprire la case chiuse. Un progetto che – dicono – cerca di arginare un fenomeno aberrante legalizzandolo, senza tener conto però della sofferenza di migliaia di schiave, costrette a vendere il proprio corpo. La Merlin, entrata in vigore nel 1955, riprende i principi della Convenzione per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione, sancendo il divieto di aprire case di tolleranza e punendo chiunque sfrutti queste donne. La sua approvazione, fra l’altro, ha consentito l’ingresso dell’Italia nelle Nazioni Unite, visto che la Dichiarazione Universali dei diritti dell’Uomo espressamente obbliga gli Stati membri a porre in atto la “repressione della tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione”.
Fatti evidentemente ignorati dal leader della Lega che ieri si è recato nell’ufficio comunale di via Rastrelli,a Milano, per sottoscrivere la richiesta del referendum. Due i testimonial d’eccezione, Efe Bal e Giuseppe Cruciani (voce de La Zanzara), che hanno già deciso di sostenere l’iniziativa. Al banchetto promosso dalla Lega davanti agli uffici comunali milanesi, Efe Bal, la prostituta trans di origini turche, ha indossato una maglietta provocatoria con scritto “Efe Bal…il ministro dei lavori particolari”, rigorosamente in verde Lega. Ha dichiarato inoltre di essere a Milano con il partito per “dire sì a regolamentare la prostituzione: è arrivato il momento giusto per un cambio epocale, per un’Italia più ricca e più equa”. Alla faccia della dignità femminile ovviamente.
Le motivazioni di questa petizioni sono, quindi, solo economiche.“Potremmo raccogliere due miliardi – ha commentato Salvini – che potrebbero essere utilizzati per dare asili gratis a tutti i bimbi in tutto il Paese, da nord a sud”. Non è la prima volta che la Lega prova ad abrogare la legge Merlin. A differenza del passato, questa volta lo farà “in tutta Italia, in particolare con il gazebo-day il 16 e 17 maggio in tutte le piazze del Paese. Togliamo finalmente la prostituzione dalle strade, ripuliamo giardinetti e strade statali e togliamo questo business al racket senza ipocrisia. Prendiamo esempio da paesi come la Svizzera e l’Austria e tassiamola come tutti gli altri lavori”. E se in passato le firme raccolte sono state 470.000, questa volta, si dice sicuro Salvini “arriveremo presto a quota 500.000″.
Entusiasta anche Calderoli “primo firmatario – ha scritto su Facebook – della proposta di referendum per liberare le strade delle nostre città dalla prostituzione”. Nessun accenno, però, alla liberazione delle ragazze, a una cultura che rende il corpo delle donne merce da vendere, alla necessità di punire i clienti. Solo soldi e bilanci statali, senza alcuna etica. Per alcuni politici i “valori” sono solo quelli inseriti nella contabilità.
http://www.interris.it/