giovedì 21 maggio 2015

Per uno sviluppo declinato al femminile



Presentata la conferenza sulle donne promossa dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace in vista del vertice delle Nazioni Unite. 

Per uno sviluppo declinato al femminile. Ecco l’essenza della seconda conferenza internazionale sulle donne che si apre venerdì 22 a Roma, su iniziativa del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, in collaborazione con l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche e la World women’s alliance for life and family.
L’incontro, nella ex Domus Pacis (oggi The Church Village), avrà un tema ben delineato: «Donne verso l’agenda per lo sviluppo post-2015: quali sfide dagli “obiettivi per lo sviluppo sostenibile”?». Il 2015 è difatti un anno cruciale perché all’Onu verrà discussa proprio la «nuova agenda per lo sviluppo» che costituirà il quadro di riferimento per i prossimi quindici anni. Contenuti e obiettivi dell’incontro sono stati presentati giovedì 21 maggio nella Sala stampa della Santa Sede.
Tra i cento partecipanti le donne saranno la grande maggioranza e porteranno, ha spiegato il cardinale presidente Peter Kodwo Appiah Turkson, le esperienze di «contesti culturali e sociali dei cinque continenti, per offrire uno sguardo il più completo possibile sulle principali questioni contemporanee che investono la donna a livello mondiale».
A rammentare «l’importanza del ruolo delle donne cattoliche» è stata anche Flaminia Giovannelli, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace: ci sono tante questioni pratiche da mettere a punto per realizzare un’effettiva parità e porre fine a evidenti ingiustizie. E la conferenza intende indicarle a una a una, grazie al contributo di importanti relatori. Insieme, poi, le donne cattoliche devono sempre più «far sentire la loro voce all’interno della comunità internazionale» in vista del vertice delle Nazioni Unite. A entrare più nei dettagli sono state Maria Giovanna Ruggieri, presidente dell’Unione mondiale delle Organizzazioni femminili cattoliche, e Olimpia Tarzia, presidente della World women’s alliance for life and family. Hanno parlato di maternità, diritti e lavoro. Concludendo che è decisivo «diffondere un nuovo femminismo alleato della vita e della famiglia», che spezzi una volta per tutte abusi e ingiustizie e rilanci diritti e dignità delle donne.
E così venerdì si affronteranno subito «questioni nevralgiche per la donna oggi». Si «partirà da una analisi dell’antropologia femminile messa a confronto con la cultura moderna, che non mancherà di gettare luce sui sempre più incisivi mutamenti semantici dei termini di riferimento», ha spiegato il cardinale Turkson. Poi c’è «la questione dell’educazione e del ruolo delle donne oggi in questo campo, da sempre a loro particolarmente congeniale». Non mancherà uno sguardo al dialogo tra le religioni: «I molteplici episodi che, in questi ultimi tempi, hanno visto donne e ragazze essere vittime — anche e soprattutto in virtù della loro fede cristiana — di atrocità indescrivibili che hanno implicato la violenza sessuale ci interpellano fortemente» ha assicurato il porporato.
Per il cardinale Turkson la conferenza «sarà anche l’occasione per confrontarsi sulle vecchie e nuove forme di schiavitù e di violenza subite dalle donne, con sfaccettature diverse nelle differenti parti del globo». Infatti «se nel mondo occidentale prevale la violenza domestica e crescono gli episodi dei femminicidi, in alcune zone più povere dei Paesi in via di sviluppo sono numerosi gli infanticidi delle bambine e gli aborti selettivi dei feti femmine: ci troviamo di fronte a estreme violazioni della dignità e dei diritti della donna, primo fra tutti del diritto alla vita». L’incontro vuole poi «portare l’attenzione sullo scandaloso e abominevole fenomeno della tratta degli esseri umani». Stime recenti dicono che «ventuno milioni di persone, spesso povere e vulnerabili, sono vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, accattonaggio forzato, ma anche di servitù domestica e di surrogazione della maternità avvalendosi delle ultime frontiere della tecnica».
La conferenza, ha concluso il porporato, cercherà insomma di proporre «un contributo utile anche nel quadro delle negoziazioni in corso per la nuova agenda per lo sviluppo post-2015». Anche per questo la giornata di sabato si articolerà in gruppi di lavoro specifici.
L'Osservatore Romano