martedì 9 giugno 2015

Identità cristiana nell'ora delle tenebre



Poco più di due ore fa il Parlamento europeo ha riconosciuto per la prima volta in maniera esplicita le "famiglie gay", approvando a larga maggioranza un rapporto sulla uguaglianza di genere. Si tratta di una sconfitta per la nostra civiltà e di una evidente manifestazione dello spirito del nostro tempo, intriso di paganesimo, di tristezza, di solitudine, di lussuria e di culto del denaro. Come cristiani abbiamo il dovere di scendere in piazza e di tuonare che NOI NON CI STIAMO. Il Parlamento europeo vada pure per la sua strada, l'Italia legiferi pure in ottemperanza, ma NOI NON CI STIAMO. Non è una novità che il mondo si schieri contro Gesù Cristo, anzi! E' proprio il Vangelo che ce lo ricorda: nel mondo il diavolo vince sempre, perchè è lui il principe di questo mondo. Questo però non ci spaventa, al contrario ci esorta a moltiplicare le energie e lo zelo per l'annuncio, a rinvigorire le ginocchia vacillanti ed a gridare a squarciagola che NO, NOI NON CI STIAMO! Perchè siamo il sale della terra, come ci ricordava la liturgia di oggi (!), la luce del mondo: il rischio è uno soltanto, quello di perdere il sapore e dunque di non servire più a nient'altro che ad essere gettati via e calpestati dagli uomini. Rischio tutt'altro che lontano: quanti tra noi battezzati alzeranno la voce? Quanti tra i media cattolici parleranno chiaramente di quello che sta accadendo? Il peccato contro la Luce, la disinvoltura tragica con cui si chiama bene il male e male il bene, la tiepidezza che ci circonda, il nostro stesso peccato. Eppure sappiamo bene quello a cui andiamo incontro, tutto è già stato profetizzato, non sono necessari i messaggi di veggenti, veri o presunti che siano, come ci ha ricordato il Papa proprio questa mattina: non è possibile alcuna comunicazione tra Cristo e Beliar, tra Dio e il peccato, tra la Verità e la menzogna. E' tempo di ricordarlo. A noi stessi, prima di tutto.
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