Costruire su Cristo e con Cristo
significa costruire su un fondamento che si chiama amore crocifisso.
Vuol dire costruire con Qualcuno, che dall'alto della croce stende le sue braccia,
per ripetere per tutta l'eternità:
"Io do la mia vita per te, uomo, perché ti amo".
Vuol dire costruire con saggezza.
Essere saggio significa sapere che la solidità della casa
dipende dalla scelta del fondamento.
Non abbiate paura di essere saggi,
cioè non abbiate paura di costruire sulla roccia!
Benedetto XVI
*
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perchè era fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande» .
Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.
(Dal Vangelo secondo Mt 7, 21-29)
*Così anche per noi, il "mettere in pratica la Parola" sarà un frutto della consegna al Padre che faremo con Cristo ogni giorno: "il cristianesimo non è un moralismo, non siamo noi che dobbiamo fare quanto Dio si aspetta dal mondo, ma dobbiamo innanzitutto entrare in questo mistero ontologico: Dio si dà Egli stesso. Il suo essere, il suo amare, precede il nostro agire e, identificati con Lui, nobilitati con il suo Sangue, possiamo anche noi agire con Cristo" (Benedetto XVI). Non compiremo la volontà di Dio perché preti, o suore, o missionari, o padri e madri sposati in Chiesa, ma perché "poveri di Spirito, afflitti e affamati" che si abbandonano a Dio. Uno può "profetare" e "cacciare demoni", può anche "fare miracoli nel Nome di Gesù" - perché Lui ama gli uomini e, per salvarli, si fa presente anche nelle mani indegne dei presbiteri che, nascostamente, si trovano in peccato mortale - ma se non è mosso dallo stesso Spirito non gli appartiene; se le parole e i gesti non sorgono dall'intima conoscenza di Cristo non servono per "entrare nel Regno dei Cieli". Rimangono profezie, esorcismi, miracoli che beneficano chi li riceve, ma lasciano fuori dalla gioia e dalla pace chi li compie. Perché nel Cielo entra chi il Cielo ha cominciato a viverlo sulla Terra. Compiere la volontà di Dio: è questa la "profezia" autentica che i falsi profeti non annunceranno né compiranno mai; è "l'esorcismo" che strappa le persone alle tenaglie dell'egoismo; è il "miracolo" che pianta il Cielo sulla terra. Nessuno può compierla se non è strettamente unito a Cristo. Per questo tutti scappano dalla sofferenza e dalla morte; tutti fuggono inorriditi dalla Croce. E' opera della Grazia, della vita divina ricevuta nel battesimo, cresciuta sino a una statura adulta attraverso l'Iniziazione Cristiana, e custodita dalla formazione permanente con cui la Chiesa accompagna i suoi figli. Il Discorso della Montagna ha dipinto l'uomo nuovo rinato in Cristo, che vive i suoi giorni come un anticipo del Paradiso, nell'intimità con il Padre che si incarna nell'obbedienza alla sua Parola; i cristiani che si offrono con Cristo nel Gestemani, restano con Lui crocifissi, per entrare nel Regno di Dio. Come te e come me, oggi. "Quel giorno", infatti, è quando si avvicina la moglie stanca e nervosa, il figlio che ha smarrito la bussola, il collega insopportabile, quando in banca ci rifiutano un prestito, quando qualcosa ci spezza il cuore e stravolge i nostri piani. E' il giorno di oggi che ci è dato per rinnovare nell'amore che ci fa donare senza riserve, il nostro passaporto per il Cielo, anche perché non sappiamo se oggi saremo chiamati e dovremo lasciare la terra. Ogni giorno siamo di fronte a un bivio: o Cristo che ci salva e ci fa figli dello stesso suo Padre, o noi e le nostre illusioni figlie dell'inganno del demonio; o il bene che è la volontà di Dio, o il male, che è la nostra volontà. Non si può costruire la vita su altre fondamenta. Il Signore ci chiama oggi a ricorrere senza paura alla Chiesa perché ci doni la "Sapienza" celeste; a camminare in essa per imparare ad "ascoltare" per "mettere in pratica". Il Discorso della Montagna è un seme deposto in ciascuno di noi attraverso l'ascolto della predicazione, ma senza le cure della Chiesa esso non può crescere e compiersi nella nostra vita. La Chiesa, infatti, è la "casa costruita sulla Roccia": nelle sue assemblee "queste sue parole" sono proclamate e annunciate, lo Spirito Santo vi scende copioso come il giorno di Pentecoste per coniugarle nelle diverse lingue che parliamo, illuminando così le nostre storie passate e le vicende presenti per farci aprire e accoglierle umilmente; attraverso i sacramenti le sigilla realizzandole nel nostro intimo; e così potremo "metterle in pratica" nella porzione di mondo dove siamo stati chiamati a vivere. "Costruire la casa sulla Roccia" significa allora rimanere nella Chiesa e lasciarsi guidare da lei. "Costruire la casa sulla sabbia" significa, invece, preferire il mondo e uscirne, lasciandosi condurre dal principe di questo mondo. "I venti" dei pensieri e delle tentazioni, delle parole che ci diranno, "la pioggia" dei nostri desideri mondani che ci bagneranno e ci sembrerà di affogare, "i fiumi" delle avversità, delle malattie, delle persecuzioni si "abbatteranno" e "strariperanno" su di noi, perché siamo ancora sulla terra; ma "non cadremo", perché la Chiesa, da duemila anni, nonostante quanto le sia occorso, non è mai "caduta". Ha vacillato, ma non è "caduta", perché fondata sulla Roccia che è Cristo, sul suo amore più forte della morte e del demonio. Al mondo, invece, bastano quattro gocce per farlo rovinare in macerie. Ma proprio per offrire al mondo una certezza che lo accompagni nel "Regno dei Cieli", il Signore ci ha chiamato nella Chiesa; perché chiunque ci incontri possa scoprire in noi la "casa" incrollabile che li aspetta per salvarli.