mercoledì 24 giugno 2015

IL POPOLO DEL 20 GIUGNO



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Domande e risposte sul Forum delle Famiglie
di Francesco Belletti e Riccardo Cascioli
Ieri abbiamo ospitato una lettera aperta di Vittorio Lodolo D'Oria (Famiglie Numerose Cattoliche) al presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Francesco Belletti. Che oggi risponde.

Caro Vittorio, cari amici della Bussola Quotidiana, 
non è solo per cortesia che rispondo alla tua lettera aperta pubblicata dalla Nuova Bussola Quotidiana, ma perché le domande che poni meritano certamente almeno qualche riscontro. Non risposte analitiche, perché non le considero utili, ma soprattutto perché, tra i tanti frutti positivi della piazza del 20 giugno, credo che uno dei più importanti sia la consapevolezza che in questo momento storico la presenza dei cattolici sulla scena pubblica possa e debba valorizzare il pluralismo delle scelte strategiche e operative. Scelte diverse, ma unite da un orizzonte valoriale unico. 
Per questo credo che la posizione del Forum sia stata assolutamente chiara e trasparente. Non capisco davvero, caro Vittorio, perché dici “inspiegabile mancata partecipazione attiva”. Magari potrai dire “inaccettabile” (da te e, magari, anche da tanti altri), “non condivisibile”, ma inspiegabile proprio no. Anche perché tu ipotizzi che tutte le associazioni del Forum fossero compatte e monolitiche nel voler scendere in piazza: invece, ti posso garantire, che non era proprio così. Tante associazioni, nostri soci, sono scese in piazza, ma altre hanno decisamente espresso un “no”. E io quindi ho spiegato – pubblicamente, sul sito e con una lettera a tutti i soci – che, anziché dividerci, abbiamo scelto un criterio di libertà di azione. Quindi, chi voleva essere in piazza, come persona e come associazione, ha potuto farlo liberamente, senza pensare che il Forum era contrario. Ma, nello stesso tempo, chi non condivideva la piazza, ha potuto riconoscersi nel progetto del Forum. Il tutto, senza scrivere sulla lavagna la lista dei buoni e quella dei cattivi.
Davvero pensi che i buoni cristiani – o i buoni cittadini - siano solo quelli che c’erano in piazza, e chi non era in piazza è un cattivo cristiano? Davvero pretendi di giudicare tu chi è nel giusto e chi sbaglia? Se permetti, come ricordi anche tu, personalmente non ho bisogno di alcun “certificato di buona condotta” per rivendicare a testa alta la mia storia e il mio credo a favore della famiglia. Certo, non ho lo stesso tuo carattere e la stessa tua sensibilità: io però non pretendo di scriverti sulla lista dei cattivi, solo perché non la pensi come me. Anzi, rispetto il tuo carisma, ma pretendo rispetto per il mio, così come per le scelte politico-operative che ciascuno di noi assume nei vari momenti. E citare in modo strumentale lo statuto del Forum, come fai tu,  è francamente offensivo rispetto a tutta la storia del Forum, che non deve certo dimostrare oggi di aver sempre difeso i diritti della famiglia. Personalmente poi mi sento molto libero: a novembre scade il mio mandato di Presidente nazionale del Forum, e saranno le associazioni del Forum a scegliere un nuovo Presidente, un nuovo progetto operativo, un nuovo futuro. Io esco tranquillo della mia libertà, della mia coscienza, della mia gratuità, della mia e nostra indipendenza dai partiti: certamente non mi vedrete in un partito, nei prossimi mesi! 
Caro Vittorio, carissimi amici della Bussola Quotidiana,
il successo della piazza del 20 giugno è stata una bellissima notizia per tutti noi: per la Chiesa, per la società italiana, per il Forum stesso. Ma rivendico con serena consapevolezza la correttezza della nostra scelta. Liberi di condividere o meno, ma libero anche io di riaffermarlo. Adesso per il nostro mondo arriva la parte più difficile: rendere questo prezioso evento un fatto provvidenziale su cui costruire una rinnovata unità dei mondo associativo laico, in modo innovativo, nel riconoscimento reciproco della ricchezza e varietà dei carismi di ciascuno, oppure immaginare che il 20 giugno divenga il nuovo “certificato di battesimo” degli amici della famiglia. Sarebbe un grave errore, sarebbe la sconfitta dello stesso spirito buono della piazza, quella che rivendica dei sì, oltre che dei no, quello che raccontava la famiglia come buona notizia, quello che non cerca nemici da combattere ma valori da affermare.
Insomma, non dimentichiamo che nel merito i giudizi della piazza trovano conferma in tantissimi documenti, giudizi ed azioni degli anni scorsi, di tanti soggetti sociali ed ecclesiali, ben prima che nascessero molte delle sigle che hanno organizzato la piazza. E che il Forum abbia sempre detto no al ddl Cirinnà, così come al gender nelle scuole, così come all’utero in affitto, non devo dirtelo io. Parlano anni e anni di lavoro continuo. 
Caro Vittorio, cari amici della Bussola Quotidiana,

non rinchiudetevi nella pur grande e bellissima Piazza San Giovanni del 20 giugno. L’Italia è più grande, la Chiesa è più grande, i nostri movimenti e le nostre associazioni sono più grandi. Dalla piazza bisogna tornare a riempire tutto il Paese. E magari, ci troveremo fianco a fianco in nuove piazze, con nuove modalità, nuovi linguaggi, nuove condivisioni. Questa è la responsabilità vera che ci aspetta, fin da oggi. Altrimenti daremo ragione al Grande Divisore, che proprio nella divisione tra i credenti trova la sua vittoria.
In amicizia e stima immutata.
Francesco Belletti 

Caro Belletti,
intanto mi permetta di ringraziarla per la sua cortese risposta e per il sostegno alla causa della famiglia e alle ragioni di piazza san Giovanni, di cui peraltro nessuno ha mai dubitato. È proprio per questo che ha fatto scalpore la mancata partecipazione attiva del Forum. Nessuno si sogna di fare la lista dei buoni e cattivi né di rinchiudersi in una piazza. Al contrario proprio quello che è avvenuto il 20 giugno dimostra che si è creato un movimento in cui trovano posto diverse sensibilità e che tende ad estendersi per contagio. 

Però mi permetta di porre due questioni che emergono anche dalla sua lettera. La prima riguarda la "funzionalità" del Forum. Se il principale obiettivo è quello di trovare il minimo comun denominatore di decine di associazioni, è evidente che il Forum delle Famiglie è condannato alla paralisi. Sappiamo tutti che le sensibilità sono tante e gli approcci alle questioni sociali e politiche sono diverse, a volte opposte. Non c'è dunque iniziativa che non trovi posizioni variegate; tanto varrebbe allora lasciare libera ogni associazione di perseguire i propri fini al proprio modo.
L'altra questione su cui il Forum delle Famiglie non può non interrogarsi è il dato evidente che da piazza San Giovanni emerge. Le famiglie si sono autoconvocate, sono arrivate pagando di tasca propria perché volevano esserci. Non qualche famiglia, ma un mare di famiglie. E tante altre avrebbero voluto esserci (probabilmente anche lei con la sua famiglia). Il Forum invece si è ritirato, dando una benedizione da lontano, una sorta di "vorrei ma non posso". E l'immagine che risulta è questa: le famiglie da una parte, il Forum dall'altra.
È un'immagine che fa male, anche perché conosciamo la sua dedizione alla causa della famiglia. Ma la domanda che sorge naturale è questa: il Forum esprime ancora il sentire delle famiglie o è solo uno strumento a servizio di qualche potente che si arroga il diritto di decidere che cosa associazioni e movimenti ecclesiali devono o non devono fare, devono o non devono pensare?
Inutile girarci intorno: il Forum delle Famiglie è finanziato dalla Conferenza Episcopale (CEI), e oggi sembra che al posto di guida della CEI si sia messo un "vescovo pilota" (per usare l'espressione con cui papa Francesco ha recentemente censurato un certo modello di pastore) che al grido di "Io pago, io comando" pretende di ricattare tutto l'associazionismo cattolico. Salvo poi presentarsi sui media laici con tono mellifluo come l'uomo del dialogo e dell'ascolto. Non è un caso che Kiko Arguello dal palco di Piazza San Giovanni lo abbia nominato in contrapposizione a papa Francesco. Ha fatto bene? È stato imprudente? Poco importa, la realtà è che ha dato voce a un disagio sempre più percepibile. Di cui evidentemente anche la vicenda del Forum delle Famiglie è un segno.
Con i migliori auguri per il suo lavoro
Riccardo Cascioli