giovedì 4 giugno 2015

La famiglia umana: una creazione divina.

DI PERFECTIOCONVERSATIONIS


Omelia tenuta da S.E. mons. Athanasius Schneider il 24 maggio 2015, in occasione della 33ma edizione del Pellegrinaggio di Pentecoste, che vede migliaia di giovani pellegrini legati alla forma extraordinaria del Rito romano radunarsi per tre giorni, durante i quali partono dalla cattedrale di Notre-Dame a Parigi e raggiungono a piedi la cattedrale di Chartes, percorrendo circa cento chilometri, sulle orme del pellegrinaggio compiuto a suo tempo da Charles Péguy (1873-1914). Maggiori informazioni si possono trovare sul sito degli organizzatori, l’associazione Notre-Dame de Chrétienté.
foto da Notre-Dame de Chrétienté
foto da Notre-Dame de Chrétienté
Carissimi fratelli e sorelle, celebriamo oggi la solennità della Pentecoste, facendo memoria della discesa visibile dello Spirito Santo sugli apostoli, quando lo Spirito Santo ha riempito i cuori dei fedeli della sua presenza divina e ha colmato le loro anime dei suoi sette doni e soprattutto del dono dell’amore di Dio. È da questo giorno che il fuoco dell’amore divino ha cominciato ad ardere nelle anime.
Quali sono gli effetti di questo fuoco divino? La trasformazione del nostro amore umano, estremamente debole e inconsistente, in un amore sovrannaturale. Grazie a tale amore sovrannaturale possiamo amare Dio con tutte le nostre forze e amare il prossimo come noi stessi. Il fuoco dell’amore divino nella nostra anima contiene soprattutto la virtù della fortezza. La virtù della fortezza ha donato ai fedeli, nel corso di duemila anni, la capacità di preferire la morte piuttosto che tradire le promesse battesimali: morire piuttosto che peccare, morire piuttosto che tradire le promesse matrimoniali, morire piuttosto che tradire le promesse sacerdotali, morire piuttosto che tradire i voti religiosi.
Per rimanere fedeli ai comandamenti di Dio, ai nostri giorni, ci sono delle famiglie, dei giovani, dei sacerdoti e dei vescovi che sono marginalizzati, ridicolizzati e perseguitati dal potere dittatoriale della nuova ideologia neo-marxista mondiale del genere e del culto della terra e del clima. Tuttavia ci sono anche delle famiglie, dei giovani, dei sacerdoti, dei seminaristi e persino dei vescovi che sono marginalizzati e ridicolizzati talvolta in ambito ecclesiale, a causa della loro fedeltà all’integralità della fede cattolica e del culto di Dio secondo la tradizione degli apostoli e dei nostri antenati.
La Pentecoste è inoltre il giorno della nascita visibile della Chiesa, che è la grande famiglia di tutti i figli adottivi di Dio. Vi è però un’altra creazione divina, che è la famiglia umana, costituita dal padre, la madre e i loro figli. Il nostro Salvatore Gesù Cristo ha elevato la famiglia naturale alla dignità di chiesa domestica, grazie al sacramento del matrimonio. Ai nostri giorni la famiglia naturale e la famiglia cristiana sono divenute l’oggetto principale degli attacchi e della distruzione del regime mondiale dell’ideologia neo-marxista del genere. Viviamo nel tempo della famiglia, paradossalmente proprio perché essa è sotto attacco. Oggi la famiglia è chiamata a dare testimonianza della bellezza divina del suo essere e della sua vocazione.
foto da Notre-Dame de Chrétienté
foto da Notre-Dame de Chrétienté
Per restare fedele alla sua vocazione la famiglia cattolica deve praticare in primo luogo la preghiera quotidiana in comune. Papa Pio XII diceva: “Vi supplichiamo di avere a cuore di custodire questa bella tradizione delle famiglie cristiane: la preghiera della sera in comune. Esse si riuniscono, alla fine di ogni giorno, per implorare la benedizione di Dio e onorare la Vergine Immacolata con il rosario delle sue lodi per tutti coloro che dormiranno sotto lo stesso tetto. Se le dure e inesorabili esigenze della vita moderna non vi lasciano l’agio di consacrare alla riconoscenza verso Dio  questi pochi minuti benedetti, né di aggiungervi, seguendo un’abitudine cara ai nostri padri, la lettura di una breve vita di un santo, del santo che la Chiesa ogni giorno ci propone come modello e protettore speciale, badate a non sacrificare per intero questo momento che consacrate insieme a Dio, per rapido che debba essere, per lodarlo e presentargli i vostri desideri, i vostri bisogni, le vostre pene e le vostre occupazioni. Il centro della vostra esistenza deve essere il Crocifisso o l’immagine del sacro Cuore di Gesù: che Cristo regni sul vostro focolare e vi riunisca ogni giorno presso di sé”.
O famiglia cattolica, padri e madri di famiglia, bambini, giovani uomini e giovani donne, non abbiate paura di combattere contro il peccato, contro lo spirito seduttore dell’ideologia neo-pagana. Non abbiate paura di combattere per difendere i comandamenti di Dio, per difendere l’integrità della vostra fede e della vostra castità. Non abbiate paura di essere eroici. Ascoltiamo ciò che ci diceva papa Pio XII: “Nei tempi moderni, come nei primi secoli di cristianesimo, nei paesi dove dilagano le persecuzioni religiose aperte, o indirette e non meno dure, i più umili fedeli possono, da un momento all’altro, trovarsi nella drammatica necessità di dover scegliere tra la propria fede, che hanno il dovere di conservare intatta, e la propria libertà, i mezzi di sussistenza o anche la propria stessa vita. Ma in epoche normali, nelle condizioni ordinarie delle famiglie cristiane, succede talvolta che le anime si trovino nell’alternativa di violare un dovere imprescrittibile o di esporsi a dei sacrifici e a dei rischi dolorosi e pressanti che riguardano la loro salvezza, i loro beni, la loro posizione famigliare e sociale: esse si vedono messe nella necessità di essere eroiche, se vogliono restare fedele ai propri doveri e rimanere nella grazia di Dio”.
Miei cari fratelli e sorelle, la famiglia cattolica ha ancora una vocazione che talvolta è dimenticata ai giorni nostri. È la vocazione di essere il primo seminario (cfr. Concilio Vaticano II, Optatam totius, n.2). Qual è la necessità più urgente per la Chiesa e il mondo di oggi? La necessità più urgente dei nostri giorni è di avere delle famiglie autenticamente cattoliche che divengano il primo seminario delle vocazioni sacerdotali e religiose. Papa Giovanni Paolo II disse alle coppie cattoliche: “Se Gesù, con un atto di amore e di predilezione per la vostra famiglia, desse a uno dei vostri figli il dono della vocazione sacerdotale o religiosa, quale sarebbe il vostro atteggiamento? Spero che voi crediate nelle parole di don Bosco, che diceva: ‘Il dono più grande che Dio possa fare a una famiglia è un figlio sacerdote’. Siate dunque pronti a ricevere tale dono con gratitudine cordiale e sincera”.
Cari padri e care madri, cari nonni e nonne cattolici, dite: “Signore, se tu vuoi, chiama uno dei miei figli – dei miei nipoti – al sacerdozio”. Giovani uomini e giovani donne che sentite nella vostra anima la vocazione al matrimonio, la vocazione di fondare una chiesa domestica, dite: “Signore, se vuoi, chiama uno dei miei futuri figli al sacerdozio”. E voi, ragazzi e giovani uomini, qualcuno di voi potrà dire: “Signore, sono pronto a seguirti, se mi chiami al sacerdozio”.
Che bella vocazione, essere un vero cattolico! Che bella vocazione combattere per l’integrità della fede e dei comandamenti di Dio! Che bella vocazione essere una famiglia cattolica, una chiesa domestica! Che bella vocazione essere un giovane uomo, una giovane ragazza casti! Che bella vocazione essere un seminarista e un sacerdote con un cuore puro e ardente!
Non abbiamo paura del Golia dei nostri giorni, che è la dittatura della nuova ideologia anticristiana mondiale. Il fuoco dell’amore divino e il dono di forza dello Spirito Santo ci renderanno capaci di sconfiggere il Golia dei nostri giorni con le cinque pietre della fionda di Davide.
Vieni, Santo Spirito, e fai fiorire nuovamente numerose chiese domestiche, le quali ci daranno le cinque pietre di Davide che sconfiggeranno Golia, cioè: dei buoni padri e madri cattolici, dei bambini puri, dei giovani puri, dei preti puri e dei vescovi intrepidi.
Vieni Santo Spirito, vieni! Amen.

si ringrazia per la traduzione Daniela Bovolenta