domenica 7 giugno 2015

Pellegrinaggio Macerata-Loreto: Omelia del Card. Pell

Omelia del Card. Pell

Dopo aver cantato l'inno uscirono verso il Monte degli Ulivi.
Nel Vangelo di oggi sono le ultime parole che, in un certo senso, spiegano il nostro Pellegrinaggio di questa notte. Dopo aver cantato l'inno, come essi fecero, dopo aver celebrato l'Eucarestia, essi uscirono verso il Monte degli Ulivi.
Fermiamoci un attimo e contempliamo il luogo speciale in cui Nostro Signore si reca con i Suoi discepoli prima della Sua Passione. Il Monte degli Ulivi fu un luogo unico per Nostro Signore e i Suoi discepoli. Esso fu un luogo di rinnovamento, di preghiera, di silenzio per Nostro Signore - ed è così ancora oggi.
Nostro Signore, dopo aver istituito la Santa Eucarestia e il sacerdozio, invitò i Suoi amici ad andare con Lui, in quel posto dove essi potevano rimanere soli, in quel luogo in cui essi potevano pregare e stare insieme. Egli li conduce lì ma non per restarci. Il loro viaggio con Lui deve continuare. Essi vanno via dal Monte degli Ulivi, che si rivelerà quindi essere solo una tappa del loro cammino, così come lo saranno la via del Calvario e anche la via che conduce al sepolcro aperto, tutte tappe che porteranno all'unica meta finale, il cielo stesso.
Avete mai visitato la Terra Santa? Passeggiando per Loreto, verso la Santa Casa, tutti i Luoghi Santi, in un certo senso, tornano alla mente. Io raccomando fortemente ad ogni Cattolico di andare in Terra Santa almeno una volta nella vita. Essa è anche un bellissimo posto per andare in Pellegrinaggio e, in modo particolare in questa Messa e Pellegrinaggio, io invito a pregare per tutti i Cristiani che sono lì e in Medio Oriente, che ogni giorno devono lottare per praticare e vivere la loro fede.
Ritornando al tema del Pellegrinaggio, il nostro Santo Padre nel Suo messaggio ai Pellegrini dice di non fermarsi nel pellegrinaggio che è la vita. Mentre ogni tanto noi dobbiamo prendere tempo per riposarci e recuperare le forze, Papa Francesco ci incoraggia a muoverci, a non fermarci nel Pellegrinaggio che è la Nostra vita, verso Nostro Signore e verso il Cielo.
Il Nostro Santo Padre parla anche della gioia che rappresenta il Pellegrinaggio Cristiano. Quanto è importante per noi essere gioiosi! Per mostrare agli altri, perfino nel mezzo di una grande sofferenza, che il Signore ha sconfitto il peccato e la morte, che esiste una grande speranza per tutti noi, a prescindere dalla nostra condizione. Pensiamo alle molte buone cose che Egli ci ha dato: noi siamo chiamati figli e figlie di Dio, ed è certamente ciò che siamo. Noi abbiamo anche la presenza di Nostro Signore, che è sempre con noi, in particolare durante la Santa Eucarestia e nella costante presenza dello Spirito Santo con i Suoi doni e i Suoi frutti. Avendo cantato l'inno oggi ci incamminiamo con grande speranza verso il Signore, oltre il Monte degli Ulivi verso il Padre.
Il nostro Pellegrinaggio inizia, comunque, esattamente nello stesso modo in cui iniziò per Nostro Signore nel Vangelo di oggi; alla Santa Messa. E' cosa buona che si inizi da lì. Domani certamente è la festa del Corpus Domini e perciò le nostre letture nella Messa di questa sera ci raccontano di questo incredibile dono che il Signore ci ha fatto, forse il più grande dei doni. Fonte e culmine della nostra esistenza cristiana. Noi non dobbiamo mai dimenticarci che Egli è qui, in ogni Messa in cui, senza dubbio, troveremo il Signore, realmente presente, rivelandosi veramente alle persone credenti.
Quindi rafforzati presto dall'Eucarestia, noi partiremo per il Pellegrinaggio. Nostro Signore vuole accompagnarvi, come Egli vuole accompagnarvi in ogni momento del vostro pellegrinaggio terreno. E non appena ci allontaneremo dalla Sua vista, Egli ci invierà alcuni amici - i vostri amici durante questo pellegrinaggio, i vostri fratelli e sorelle nella fede - e un'amica celeste e protettrice, Sua Madre. E' a Lei che è diretta questa particolare parte del vostro pellegrinaggio. Voi vi incamminerete con Nostro Signore e i vostri amici per visitare Lei che per prima ha detto “Sì” alle opere del buon Dio nella Sua vita. Fiat voluntas tua, sia fatta la Tua volontà, è ciò che Lei disse quando il Signore Le chiese di diventare la Madre di Suo Figlio.
Mentre continuiamo la nostra Messa, mentre iniziamo il nostro pellegrinaggio ci permettiamo di tenere a mente le Sue parole, il suo esempio, la sua fede. E camminiamo gioiosamente verso la nostra destinazione ripetendo al Signore il nostro particolare “Sì, sia fatta in me la Tua volontà, secondo la Tua parola!”.
Coraggio e Buon viaggio!

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Iniziativa del Forum internazionale di Azione cattolica. Un minuto per la pace

Un minuto di sosta, silenzio e, per chi crede, di preghiera. Un minuto, solo un minuto, da “strappare” alle giornate piene di impegni e distrazioni per dedicarlo alla pace. È quanto chiedono alcune organizzazioni cattoliche e di altre religioni fissando l’appuntamento per lunedì 8 giugno, alle ore 13. L’appello, dal titolo: «Un minuto per la pace» giunge a un anno dall’incontro in Vaticano fra Papa Francesco, il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e i presidenti di Israele, Shimon Peres, e dello Stato di Palestina, Mahmūd Abbās. 

Tanto è trascorso da quell’«Invocazione per la pace» diffusa dai giardini vaticani (era l’8 giugno) e che attirò l’attenzione di tutto il mondo. E oggi, anche più di allora, la pace è ferita in tante regioni del pianeta.
Lunedì alle ore 13, si potrà dunque dedicare tutti insieme un pensiero alla riconciliazione «perché — spiega Emilio Inzaurraga, coordinatore mondiale del Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac) e presidente di Azione cattolica argentina — di pace abbiamo sempre bisogno, così come di fratellanza, di solidarietà e di preghiera. Concretamente, proponiamo a ogni Azione cattolica di invitare tutti gli aderenti, gli amici delle altre associazioni e movimenti, delle diverse confessioni cristiane, i fedeli delle altre religioni, tutte le persone di buona volontà a fermarsi lunedì 8 giugno, lì dove sono, a chinare il capo e pregare: sul lavoro, a scuola, all’università, nel quartiere, in famiglia, con gli amici». L’appello, grazie ai social media, ha già fatto in breve tempo il giro del mondo: dalle Filippine al Burundi, dal Senegal a diversi Paesi europei. Il messaggio ha raggiunto anche il Myanmar, la Cina, l’India e il Pakistan. E poi Venezuela, Colombia e Messico.
Il Fiac ha invitato i fedeli a formulare intenzioni di preghiera per la pace già durante le celebrazioni di domenica 7 giugno. La preghiera, «quando comincia la settimana in molti Paesi del mondo — ha aggiunto Inzaurraga — ci ricorda che siamo chiamati ogni giorno a essere operatori di pace, a livello personale, in famiglia, nella comunità cristiana». L’appello a partecipare all’iniziativa è stato diffuso anche dall’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc) e da molte organizzazioni argentine, dal Diálogo Ciudadano, dalle comunità di vita cristiana, dall’Associazione dei giovani cristiani al Centro islamico della Repubblica Argentina (Cira), all’Asociación Mutual Israelita Argentina (Amia), alla Red Solidaria. Grande il contributo offerto dalle parrocchie. Nell’organizzazione, come accennato, è stato fondamentale l’apporto dei social network. Già lo scorso anno, due giorni prima dello storico incontro in Vaticano, il Fiac aveva aperto una pagina facebook, che in poche ore aveva raccolto diecimila “mi piace”. Alle più consuete traduzioni del messaggio in italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, quest’anno, tra l’altro, si accostano tanti altri idiomi; come ucraino, russo, albanese e polacco in Europa, kirundi e wolof in Africa, arabo, ebraico, urdu, tagalos e birmano in Asia. In Italia il messaggio è veicolato dalle duecento Azioni cattoliche diocesane, con il compito di estendere l’invito alle parrocchie per la preghiera dei fedeli durante le celebrazioni di domenica 7 giugno.
L'Osservatore Romano