venerdì 4 gennaio 2013

Quale comunicazione per la Nuova Evangelizzazione?

ROMA, Friday, 4 January 2013.
Quale comunicazione per la nuova evangelizzazione? Come si fa a rendere attraente la religione cattolica? Quali sono i temi da approfondire e illustrare? Come ed in quale misura è possibile utilizzare i nuovi mezzi telematici per suscitare interesse nel Vangelo?  E’ possibile comunicare con i mezzi moderni la teologia, la liturgia, la morale, la dottrina sociale della Chiesa cattolica?   Come fare per rendere più efficaci omelie, discorsi, interventi di natura ecclesiale?
Queste e altre domande le abbiamo rivolte a Luca Gentile, direttore editoriale di Città Nuova editrice, la fucina da cui nascono e vengono diffusi nel mondo le pubblicazioni del movimento dei Focolari e non solo.
E' iniziato l’anno della Fede. Quali sono le iniziative editoriali che Città Nuova conta di mettere in campo per rinnovare la fede?
Luca Gentile: Parlare di nuove iniziative editoriali pensate per l’Anno della Fede non sarebbe corretto perché in realtà è già nella mission di Città Nuova l’essere una realtà editoriale al servizio della vita della Chiesa e della comunità cristiana. Questa tensione è l’anima di tante nostre pubblicazioni. Scorrendo infatti il catalogo dell’Editrice risulta evidente che tanti sono i libri e i progetti editoriali che si propongono come sussidi per una fede più matura e consapevole. Penso ad esempio al progetto di catechesi Viviamo il Vangelo a sostegno del Catechismo ufficiale della CEI, che ha registrato uno straordinario successo e che continua ad arricchirsi di nuovi strumenti. Di prossima pubblicazione (nel marzo del 2013) un testo sulla Confessione, rivolto ai bambini che si accostano per la prima volta a questo sacramento, ma che può essere utile come testo di “accompagnamento” anche successivamente. In questa direzione va anche il progetto de Il Vangelo del Giorno, letture, note esegetiche, esperienze, santi del giorno. Si tratta di un sussidio liturgico in dodici libretti a cadenza mensile per approfondire il Vangelo di ogni giorno; uno strumento, cioè, per la meditazione quotidiana basato sulle letture del giorno, che si arricchisce dei ritratti di santi e beati e delle testimonianze di chi vive e mette in pratica gli insegnamenti del testo evangelico, quale stimolo a informare di esso il proprio vissuto.
E per la Nuova Evangelizzazione?
Luca Gentile: Anche in questo senso Città Nuova porta avanti il proprio progetto originario cercando di dare grande importanza alla vita quotidiana del Cristiano, quale testimonianza di fede e di amore in risposta all’indifferentismo religioso e al secolarismo. In tale ottica va letta la pubblicazione del libro Una buona notizia, 94 brevi storie di giovani e ragazzi, famiglie, professionisti, operai e dirigenti, religiose e sacerdoti che affrontano col Vangelo “le situazioni del quotidiano e le sfide della società”. Lo stesso potrebbe dirsi della pubblicazione del libro Famiglie vive, nato dalla collaborazione col Pontificio Consiglio per la Famiglia.
A causa delle crisi economica molti organi di informazione stanno chiudendo. Anche nel mondo cattolico europeo la crisi si fa sentire. Come sta vivendo questo momento Città Nuova. I lettori crescono o calano? Quali parti della società si stanno mostrando più recettive?
Luca Gentile: Come gli altri editori Città Nuova risente della crisi, ma più ancora dei cambiamenti che hanno luogo nelle modalità di percezione della mediazione culturale e nelle modalità della stessa lettura. I lettori calano, le possibilità economiche diminuiscono e il reperimento delle informazioni meno che in passato è affidato ai libri. Direi anche però che nel disorientamento in cui ci troviamo più che in passato si avverte il bisogno di capire, di conoscere. E in questo non avverto distinzione tra generazioni e gruppi sociali. Mi sembra pertanto una sfida interessante: si tratta di prendere atto del cambiamento nel quale siamo immersi e di cogliere le reali esigenze dei vecchi e nuovi lettori.
Negli anni passati il mondo della comunicazione cattolica ha risentito di autoreferenzialità e intellettualismo. Quali secondo lei i cambiamenti necessari per una comunicazione che favorisca la Nuova Evangelizzazione?
Luca Gentile: Io direi che il cambiamento più forte riguarda il linguaggio.Il mondosembra divenuto tetragono a un certo modo di comunicare, colpa forze dell’eccessivo divario tra le parole e l’esperienza quotidiana. Si è stati forse troppo preoccupati di provare piacere e soddisfazione da quello che si diceva, anche perché in effetti si dicevano anche verità molto dense e molto interessanti, però ci si è preoccupati meno di verificare che quanto si diceva venisse capito e meno ancora di ascoltare quello che dicevano gli interlocutori. Credo che oggi serva tornare a una comunicazione più dialogica e relazionale.
Città Nuova è presente in più parti del mondo. Può spiegarci dove crescono i lettori e dove calano? Quali secondo lei le ragioni che stanno dietro alla crescita ed ai cali?
Luca Gentile: Nel mondo i problemi tendono ad assomigliarsi sempre di più, effetto probabilmente della globalizzazione. E dove le economie sono fortemente in crescita il divario sociale ed economico è anche più forte che nel nostro Paese. Certo rispetto ad altri paesi tecnologicamente avanzati l’Italia non è propriamente parlando uno dei luoghi in cui si legge di più. Ma la crisi dell’editoria per quanto vediamo noi si avverte dappertutto. Io credo che la grande differenza la faccia l’investimento che un governo e una società fanno nella crescita civile e culturale del proprio Paese.
Quali sono i temi più seguiti?
Luca Gentile: Se penso alle letture transgender, credo che nell’editoria italiana ci siano due/tre direzioni di marcia abbastanza evidenti: fantasy/thriller/gialli, libri di orientamento politico/religioso/sociale, libri per l’infanzia. Evidentemente non ho indicato né temi né ovviamente generi. Il punto è che se guardo l’insieme di queste letture colgo un notevole disagio di stabilità e vedo corse verso una ridefinizione della realtà o fughe versola fantasia. Dettoaltrimenti, dopo il superamento dei generi siamo forse andati anche oltre la definizione dei temi.(A. Gaspari)
Fonte: Zenit