martedì 12 febbraio 2013

Creati a Sua immagine

Di seguito i testi della liturgia di oggi, martedi della V settimana del T.O., con un pensiero di meditazione.

 
Antifona d'Ingresso  Sal 94,6-7
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio.

Colletta 
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore...


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura
  
Gn 1, 20 - 2,4aFacciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza. 

Dal libro della Gènesi
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò:
maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.
Queste sono le origini del cielo e della terra quando vennero creati.


Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 8
O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
  

Canto al Vangelo
  
Sal 118 
Alleluia, alleluia.

Piega il mio cuore, o Dio, verso i tuoi insegnamenti;
donami la grazia della tua legge.

Alleluia.


Vangelo
   Mc 7, 1-13
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte». Parola del Signore.



* * *

Lettura

Ancora grazie alla prima pagina della Bibbia siamo chiamati a riconoscere, nel contesto storico e cosmico in cui stiamo vivendo, l’opera creatrice di Dio nei viventi: animali che popolano cielo, terra e mare. Ma soprattutto dobbiamo riconoscere l’azione di Dio che crea la persona umana: uomo e donna, «a sua immagine», cioè nel rapporto interpersonale di amore-comunione.
Meditazione
Così siamo in grado di entrare nel vivo della controversia in cui Gesù è posto dagli scribi e farisei che denunciano l’agire «impuro» dei suoi discepoli. Notiamo che coloro che interrogano Gesù vengono da Gerusalemme: luogo del Tempio; cattedra dell’insegnamento autorevole della Legge. Per così dire, il grande accusato è Gesù stesso. Egli condivide coi discepoli il «prendere cibo con mani impure, cioè non lavate». Il lavarsi le mani, il lavare tutto ciò che è a contatto delle persone (bicchieri, stoviglie, oggetti di rame e di latta) è certamente igienicamente cosa buona in tutte le culture. Bisogna sempre vivere queste scelte non in forma né maniacale né ossessionante. Ma egualmente, se da legge (di Mosè), esse diventano tradizioni normative, che assumono valore di assolutezza a discapito di ben altri valori e scelte prioritarie che la Parola di Dio comanda, non c’è più né buona gerarchia nei valori da scegliere, né vera testimonianza di amore del prossimo, né di buona adesione alla volontà di Dio. Il dramma che attestano farisei e scribi, pur venuti da Gerusalemme, è proprio quello a cui Gesù nella sua risposta, citando Isaìa, rileva: “Onorano con le labbra, ma il cuore è lontano… insegnano dottrine, precetti degli uomini e rifiutano il comandamento di Dio”. Anche nella nostra storia personale, nella nostra concreta vita quotidiana, ci troviamo a elencare «Le dieci Parole di Dio» (i comandamenti) e rischiamo con le nostre razionalizzazioni, i nostri pensieri, di avallare ciò che è di nostro interesse o piacevole al nostro ghiribizzo, anziché attuare il comandamento del Signore. Così come farisei e scribi che, anziché aiutare nelle necessità anziani genitori, preferivano qualificare «korbàn» (offerta a Dio) ciò che avrebbe consentito invece di portare aiuto. Siamo chiamati a «non annullare la parola di Dio»; a saperne sempre cogliere la forza di edificazione, di gioia, di consolazione. È Parola di Vita.
Preghiera

Signore, è mirabile il tuo nome su tutta la terra e in ogni cuore che ascolta e mette in atto la tua Parola. Aiutami ad essere fedele attuatore.
Agire

Mi guardo attorno. Voglio aiutare, di fatto, chi ora, per fede, mi è padre, madre, fratello, sorella.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.
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