martedì 6 maggio 2014

Il Card. Muller e le sister americane



Suore americane «eretiche»: la Santa Sede si muove
di Massimo Introvigne
Nel 2012  aveva fatto molto rumore negli Stati Uniti- e non solo - la «Valutazione dottrinale della Conferenza delle Superiore Religiose Femminili [degli Stati Uniti]», resa pubblica dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 18 aprile 2012, su ordine e con l'approvazione di Benedetto XVI.  Si trattava del risultato di un lavoro iniziato nel 2008, condotto sotto la guida del vescovo di Toledo, nell'Ohio, mons. Leonard Blair, il quale aveva esaminato le assemblee annuali, le politiche e i documenti della Conferenza delle Superiore, la Leadership Conference of Women Religious (LCWR), che non rappresenta tutte le suore americane ma una loro parte significativa.
Una delle affermazioni più forti del documento era quella secondo cui negli Stati Uniti molte suore ormai hanno deciso di andare «al di là della Chiesa» e anche «al di là di Gesù», verso un orizzonte di vaga religiosità dove Gesù è un maestro fra tanti altri e «lo spirito del Sacro» vive in tutte le religioni, anzi «in tutta la creazione» in evoluzione. Su questo punto - e anche sugli altri contestato in materia di vita, famiglia, omosessualità - le suore americane ribelli non si sono affatto piegate. Hanno contestato e ignorato il documento del 2012 e il commissario pontificio nominato per sorvegliare, l'arcivescovo di Seattle J. Peter Sartain.
Ora il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Müller, è intervenuto con un discorso tenuto ala direzione della LCWR il 30 aprile scorso e pubblicato molto ufficialmente sul sito della Congregazione, dove accusa apertamente le suore di deriva verso l'«eresia». Le questioni sul tappeto sono molte, ma tutte derivano - spiega il cardinale - dall'adesione di molte di loro a una particolare corrente filosofica, quella della «evoluzione cosciente» (conscious evolution) promossa dalla filosofa americana, ebrea di nascita ma che si dichiara agnostica, Barbara Marx Hubbard e molto popolare in ambienti New Age. Questa corrente sostituisce Dio con la materia cosmica in evoluzione, afferma che l'umanità può inventarsi il proprio futuro evolutivo trasformandosi in qualche cosa di completamente diverso, e che le idee di natura, legge naturale e morale sono solo invenzioni umane. Il cardinale Müller afferma che si tratta di una filosofia non solo eretica ma vecchia e tante volte condannata dalla Chiesa, ispirata all'antico gnosticismo.
Nel 2014 inoltre le suore della LCWR hanno assegnato il loro premio annuale come «Leader Eccezionale» - informando della scelta l'arcivescovo Sartain solo a cose fatte - alla teologa della Fordham University suor Elizabeth Johnson, condannata dai vescovi degli Stati Uniti nel 2011 per le sue idee che negano la divinità di Gesù Cristo e il valore redentivo del suo sacrificio sulla croce. Inoltre, il documento del 2012 alludeva proprio alla Johnson quando parlava di suore che si pongono la questione se sia opportuno o meno che «l'Eucarestia sia al centro delle loro celebrazioni comunitarie solenni», perché purtroppo «la celebrazione della Messa richiede un sacerdote ordinato, qualche cosa che alcune suore giudicano "discutibile"». Detto in altri termini, vedere un maschio sull'altare è intollerabile per suore come la Johnson intrise di «femminismo radicale», che da anni e sistematicamente «protestano contro gli insegnamenti della Santa Sede in materia di ordinazioni delle donne»,  anzi li «rifiutano pubblicamente», benché si tratti d'insegnamenti che, come Papa Francesco ha ribadito nella «Evangelii gaudium», dichiarano il rifiuto di queste ordinazioni definitivo e irrevocabile. Può darsi che la presenza di un maschio che celebra Messa dia fastidio a queste suore, segnalava la Congregazione per la dottrina della fede, anche per un'altra ragione, in quanto - sempre spalleggiate e anzi guidate dalle loro superiori nazionali - hanno adottato un atteggiamento sulle «persone omosessuali» - trattandosi di suore, particolarmente persone lesbiche - che, per usare forse un eufemismo, «non corrisponde all'insegnamento della Chiesa in materia di sessualità umana».
Il cardinale Müller, contestando come provocatoria l'attribuzione del premio alla Johnson, ribadisce che la scelta di chi riceve premi dalle suore in futuro dovrà essere approvata da Roma, e così pure il programma dei convegni annuali della LCWR.
Già prima della pubblicazione dell'intervento del cardinale Müller, le suore - che avevano all'inizio immaginato di poter profittare di vere o presunte aperture del nuovo Pontefice - hanno commentato, deluse, che «Papa Francesco è peggio di Benedetto XVI», tanto più che insiste sul sacramento della Confessione che loro rifiutano radicalmente, e che intendono continuare a promuovere sia la filosofia dell'evoluzione cosciente sia la teologia femminista di suor Johnson. Si tratta ora di vedere quali provvedimenti Roma vorrà prendere rispetto a quello che sembra proprio uno scisma.

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Nuova puntata della querelle tra il Vaticano e le suore “ribelli” americane, una storia che risale al pontificato di Benedetto XVI quando si arrivò al loro commissariamento. Papa Francesco su questa vicenda ha confermato la linea del predecessore, scontentando i soliti noti che lo vorrebbero liberal sempre e comunque.
Lo scorso 30 aprile il Card. Muller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, ha incontrato la Presidenza delle Lcwr, l’organizzazione che rappresenta circa l’87% delle  57mila religiose americane. E ha ribadito, anzi rincarato la dose.
Le sorelle, già accusate di rifiutare “l’insegnamento della Chiesa sui problemi della sessualità”, di allontanarsi dal magistero per quanto riguarda “aborto” e “eutanasia”, e di avere una situazione “pastorale e dottrinale grave”, hanno deciso di conferire un premio importante alla teologa Elizabeth Johnson. La prof.ssa, che esercita in un università americana dei gesuiti, era già stata oggetto di un nota critica da parte della Conferenza episcopale americana nel marzo 2011. Muller è andato giù duro definendo questa scelta una “aperta provocazione contro la Santa Sede”. Infatti, le suore del Lcwr, in barba ai provvedimenti a cui sono soggette, hanno fatto tutto senza interpellare il commissario, Mons. Sartain, informandolo a cose fatte. Perciò Muller ha ribadito che l’organizzazione del premio e gli oratori del programma dovranno essere sottoposti al commissario.
Ma la preoccupazione di Muller è molto più sostanziale. Infatti, ha sollevato il problema della continua e crescente importanza che all’interno dell’Lcwr viene data al concetto di “evoluzione cosciente”. Questa teoria, insegnata dalla nota esponente del mondo new age  Bárbara Marx Hubbard, “si oppone alla rivelazione cristiana” e – ha aggiunto Muller – può condurre “ad errori fondamentali riguardanti l’Onnipotenza di Dio, l’incarnazione di Cristo, la realtà del peccato originale, il bisogno di salvezza e la finalità dell’azione salvifica di Cristo nel mistero pasquale”. In modo netto il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede ha concluso dicendo che “l’accettazione acritica di cose come la Evoluzione Cosciente (…) è una prova che è già stato effettivamente realizzato un movimento che va oltre la Chiesa e l’autentica fede cristiana”.
Nel 2012, seguendo le idee della Hubbard, l’allora presidente Lcwr – Sr. Pat Farrel (nella foto è quella in lilla) – diceva che “il mondo sta superando le costruzioni dualiste di alto/basso, bene/male, dominazione/sottomissione e al suo posto sta emergendo l’uguaglianza, la fratellanza, l’espansività, la reciprocità, la conoscenza e l’amore intuitivo”. Secondo Muller questa teoria non ha poi molto di nuovo perchè “la tradizione gnostica è piena di simili affermazioni”.
La teoria dell’evoluzione cosciente – ha sottolineato Muller –ha “privato le religiose della capacità di sentire cum ecclesia in modo autentico”. Da parte loro le suore hanno rilasciato un breve comunicato dicendo che “l’interazione con il Card. Muller e il suo staff è stata un’esperienza di dialogo rispettoso e coinvolgente”.
Lorenzo Bertocchi