All’Olimpico l’incontro del Papa con il Rinnovamento nello Spirito.
(Gianluigi d’Amore) Saranno le parole degli Atti degli apostoli «Convertitevi! Credete! Ricevete lo Spirito Santo!» (2, 38-40) e quelle di Papa Francesco «Per una Chiesa in uscita missionaria» a fare da tema alla trentasettesima convocazione del Rinnovamento nello Spirito, che si svolgerà nei giorni 1 e 2 giugno a Roma, nello stadio Olimpico, e avrà proprio il Pontefice come ospite d’eccezione durante la prima giornata. All’incontro, organizzato in collaborazione con l’International catholic charismatic renewal services e il Catholic fraternity of charismatic covenant communities and fellowships, sono attese circa cinquantamila persone provenienti da tutta Italia e da diverse parti del mondo. «È l’immagine del popolo di Dio che si lascia animare e condurre dallo Spirito» commenta il presidente Salvatore Martinez, sottolineando che «migliaia e migliaia di persone, molte lontane dalla fede o anche ostili alla Chiesa, si ritrovano coinvolte insieme a fratelli e sorelle provenienti da centinaia di gruppi e comunità in una profonda esperienza cristiana, sacramentale e carismatica insieme». Del resto, aggiunge, «già Giovanni Paolo II invitava a guardare con coraggio agli areopaghi della nuova evangelizzazione. È quello che abbiamo inteso fare, trasferendo il nostro tradizionale incontro da Rimini a Roma, nel cuore della cristianità, proprio in quella grande “arena” che è lo stadio Olimpico».
Non è la prima volta che un Pontefice incontra gli appartenenti al Rinnovamento, anche se è la prima volta che ciò avviene fuori dal Vaticano. Memorabile resta soprattutto l’udienza che Paolo VI concesse ai diecimila partecipanti al congresso mondiale del movimento, riuniti nella basilica vaticana il 18 maggio 1975, all’indomani della Pentecoste. A loro Papa Montini affidò la consegna Laeti, bibamus sobriam profusionem Spiritus, traendo spunto da un inno di sant’Ambrogio del IV secolo. In quello storico incontro — il primo di un Pontefice con il Rinnovamento — Paolo VI tracciò un programma per il futuro del movimento, invitandolo a ricercare l’equilibrio giusto tra entusiasmo, o abbandono all’azione dello Spirito Santo, e impegno personale fattivo nella Chiesa e nella società civile.
Questa duplice dimensione è stata sempre insita nel Rinnovamento fin dalla sua nascita in Italia, avvenuta nel 1971 a opera di quattro sacerdoti e una suora: Valeriano Gaudet, degli Oblati di Maria Immacolata, missionario di origine canadese; Paul O’Connor, Giles Dimock e Terence Keegan, tre giovani domenicani, e suor Winifred Corrigan, delle suore del Cenacolo. Da allora il movimento si è impegnato a perseguire l’obiettivo fondamentale di essere al servizio del regno di Cristo secondo le indicazioni dello Spirito in comunione di fede, di pensiero e di disciplina con i pastori della Chiesa, incarnando le tre dimensioni raccomandate da Giovanni Paolo II nell’udienza del 15 novembre 1986: vivere «secondo lo spirito», riaffermare «il valore dei principi e criteri del Vangelo come leggi della vita spirituale e fermento di quella sociale», seguire «la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù».
Un impegno che con Papa Francesco sollecita il Rinnovamento a un ulteriore slancio creativo e missionario. «Vogliamo che la convocazione — conferma Martinez — sia un esaudimento del rinnovamento spirituale ed ecclesiale indicato da Papa Francesco nella Evangelii gaudium. L’incontro con la persona di Gesù è sempre causa di novità per l’uomo; ma il segno che questa sia una vera esperienza d’amore è la gioia: una gioia che si fa missionaria». Gli fa eco il cappuccino Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia. «Il titolo dell’esortazione apostolica di Papa Francesco La gioia del Vangelo — spiega — indica quale può essere ed è di fatto il contributo che il Rinnovamento nello Spirito può dare alla nuova evangelizzazione: quello cioè di mostrare che il Vangelo è davvero, come indica il suo nome, una “lieta notizia”. Se c’è una cosa che caratterizza, anche visibilmente, il modo di vivere la fede dei suoi membri, essa è la gioia, la spontaneità e l’entusiasmo. È la cosa che più impressiona anche gli estranei in occasione di grandi o piccoli raduni di questo movimento. La spiegazione di ciò è tutta nello Spirito Santo. Chi vive “secondo la legge dello Spirito” compie i doveri cristiani non più per costrizione ma per attrazione, perché ha scoperto che Dio lo ama, vuole il suo bene ed è il migliore alleato della sua felicità».
«Papa Francesco — continua padre Cantalamessa — ha detto che i pastori non devono tanto mostrare al mondo quanto è lontano dalla verità rivelata, ma piuttosto affascinarlo e quasi sedurlo con la bellezza del Vangelo e dell’amore di Dio. Credo che il Rinnovamento nello Spirito rappresenta una realizzazione convincente in questa direzione. In esso, pur con tutti i suoi limiti e sbavature umane, si vive davvero il Vangelo come una festa, i volti stessi manifestano la gioia dell’incontro con il Risorto». Ed «è inconfutabile — conclude il presidente Martinez — il fascino evangelico esercitato dal Papa e il forte impatto spirituale che le sue parole e i suoi gesti provocano nel cuore di credenti e non credenti. Registriamo ogni giorno un entusiasmo crescente e vediamo i nostri gruppi e comunità riempirsi di persone che cercano il Signore, invocano misericordia, reclamano fraternità. Vogliamo continuare a essere questo “ostello”, con umile convinzione e gratitudine. Lo stadio Olimpico sarà davvero gremito di gente felice di credere, di amare la Chiesa, di seguire Gesù. Questo è il migliore regalo che potremo fare a Francesco, mentre ci confermerà nella fede».
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La Convocazione sarà trasmessa in diretta in diversi orari e canali:
- Rai1 dalle 17.45 alle 18.30 del 1° giugno
- Diretta integrale di Telepace
- Diretta integrale su Radio Maria
- Diretta Cançao Nova (Brasile) dalle 17.00 alle 18.30 del 1° giugno
- Diretta Tv2000 dalle 16.30 alle 18.30
- Diretta su Maria Vision dalle 17.00 alle 18.30 del 1° giugno/ 2 giugno dalle 15.20 alle 16.00
- Diretta Radio Vaticana dalle 16.30 alle 18.30 (6 radiocronache in 6 lingue)
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