mercoledì 27 maggio 2015

Il romanzo della speranza cristiana

Leggete “I Promessi Sposi”, non lasciate da parte questo “capolavoro sul fidanzamento” della letteratura italiana. E’ l’originale invito che Papa Francesco ha rivolto ai giovani, e non solo, all’udienza generale in Piazza San Pietro. Una conferma di quanto il Pontefice argentino di origini italiane ami il capolavoro di Alessandro Manzoni. Su questa particolare predilezione,  l’editorialista di “Avvenire” Stefania Falasca, legata a Jorge Mario Bergoglio da una lunga amicizia:
R.  – Certamente l’opera manzoniana fa parte del suo milieu culturale insieme ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. Anzi direi che proprio in particolare I Promessi Sposi siano un "must" delle letture di Bergoglio. Fin dai tempi in cui l’ho conosciuto, da cardinale, gli chiesi quale delle opere ricordava di più della nostra letteratura e lui senza pensarci mi disse: “I Promessi Sposi, lettura che amo frequentare e l’avrò letto 5 o 6 volte”. Perché? Perché I Promessi Sposi per lui sono il romanzo della vita cristiana per eccellenza, sono il romanzo della speranza cristiana, che si incarna nella storia di questi ragazzi che attraverso le vicende alle quali sono sottoposti anche loro malgrado, ritroviamo alla fine del romanzo che sono anche cresciuti in una consapevolezza diversa. E’ proprio la storia sofferta che poi culmina con quella saggezza di Lucia stessa che dice: “I guai quando vengono, senza colpa o con, la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per un vita migliore”.
D. – Il Papa ultimamente in un’intervista al quotidiano argentino "Voz del Pueblo" ha confidato che non vede la televisione da tanti anni che però prima di addormentarsi la sera dedica sempre un po’ di spazio alla lettura…
R.-  Sì. La sua biblioteca è una biblioteca che ha nella mente e anche se poi nelle omelie mattutine di Santa Marta non fa espliciti riferimenti o citazioni, ma sono - a ben vedere - piene di riferimenti a letture che lui ha assimilato e ce ne sono molte. Certamente è un lettore molto attento.
D. – Papa Francesco è molto popolare anche tra i giovani. In qualche modo forse domani mattina i professori nei vari licei si sentiranno anche un po’ più incoraggiati nel dire ai propri ragazzi, ai propri studenti di leggere con passione I Promessi Sposi
R. – I Promessi Sposi sono da considerare come un libro attualissimo di speranza, di speranza che è sempre attualizzata a quella che è la condizione. I Promessi Sposi sono in fondo - “il sugo della storia” - un cammino: la storia di un cammino di due ragazzi che crescono. Rileggerlo alla luce degli avvenimenti, anche presenti, certamente, sta anche al professore a porgerlo in una maniera che dica qualcosa ai ragazzi di adesso.
D.  – Forse questa nota che ha toccato il Papa, il "capolavoro sul fidanzamento", una esperienza che proprio nell’adolescenza si prova ed è così forte, può essere effettivamente una chiave di lettura che può attrarre alle lettura dei Promessi Sposi
R. – Sì, sempre in questa dimensione, che abbiamo detto prima, del cammino insieme, del crescere insieme e dell’amore che è il grande protagonista del romanzo e della loro vicenda stessa. Su quello che riguarda il fidanzamento, certo, i due, Renzo e Lucia, facevano parte di un’epoca che era cristiana. Adesso ci troviamo in un’altra condizione ma possono dirci molto anche per quello che riguarda la vita di adesso. Radio Vaticana
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Vatican Insider
(Iacopo Scaramuzzi) All’udienza generale il Papa raccomanda ai ragazzi italiani di leggere il «capolavoro» del Manzoni. Il fidanzamento «è un percorso di vita che deve maturare come la frutta, è una strada di maturazione nell’amore, fino al momento in cui diventa (...)