domenica 22 settembre 2013

Cattedrale di Cagliari. Incontro del Papa con i poveri e i detenuti.

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Cattedrale di Cagliari. Incontro del Papa con i poveri assistiti dalla Caritas e alcuni detenuti della Casa Circondariale: "Guardiamo Gesù: Lui è la nostra gioia, ma anche la nostra forza, la nostra certezza, perché è la via sicura: umiltà, solidarietà, servizio"
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Il segno (...) indica frasi aggiunte dal Santo Padre e pronunciate a braccio.
"Seguendo Cristo sulla via della carità, noi seminiamo speranza. Questa è la terza convinzione che mi piace condividere con voi. La società italiana oggi ha molto bisogno di speranza, e la Sardegna in modo particolare".
Cari fratelli e sorelle,
Grazie a tutti per essere qui, oggi. Nei vostri volti vedo fatica, ma vedo anche speranza. Sentitevi amati dal Signore, e anche da tante persone buone, che con le loro preghiere e con le loro opere aiutano ad alleviare le sofferenze del prossimo. Io mi sento a casa qui, in mezzo a voi. E spero che anche voi vi sentiate a casa in questa Cattedrale: come si dice in America Latina, “questa casa è la vostra casa”... "la vostra casa"
Qui sentiamo in modo forte e concreto che siamo tutti fratelli. Qui l’unico Padre è il Padre nostro celeste, e l’unico Maestro è Gesù Cristo. Allora la prima cosa che volevo condividere con voi è proprio questa gioia di avere Gesù come Maestro, come modello di vita. Guardiamo a Lui! Questo ci dà tanta forza, tanta consolazione nelle nostre fragilità, nelle nostre miserie e nelle nostre difficoltà. (...)
1. E guardando Gesù noi vediamo che Lui ha scelto la via dell’umiltà e del servizio. Anzi, Lui stesso in persona è questa via: “Io sono la via” – ha detto ai discepoli. Gesù non è stato indeciso, non è stato “qualunquista”: ha fatto una scelta e l’ha portata avanti fino in fondo. Ha scelto di farsi uomo, e come uomo di farsi servo, fino alla morte di croce. Questa è la via dell'amore.(...) Perciò vediamo che la carità non è assistenzialismo: (...) è una scelta di vita, è un modo di essere, di vivere; è la via dell’umiltà e della solidarietà. (...) L’umiltà di Cristo non è un moralismo, un sentimento. L’umiltà di Cristo è reale, è la scelta di essere piccolo, di stare con i piccoli, con gli esclusi, di stare fra noi, peccatori tutti. Ma attenzione, non è un’ideologia! E’ un modo di essere e di vivere che parte dall’amore, che parte dal cuore di Dio Padre.
Questa è la prima cosa, e mi piace tanto parlarne con voi. Guardiamo Gesù: Lui è la nostra gioia, ma anche la nostra forza, la nostra certezza, perché è la via sicura: umiltà, solidarietà, servizio. (...) Nella statua di Nostra Signora di Bonaria Cristo appare tra le braccia di Maria. Lei, come buona madre, ce Lo indica, ci dice di avere fiducia in Lui.
2. Ma non basta guardare, bisogna seguire! E questo è il secondo aspetto. Gesù non è venuto nel mondo a fare una sfilata, per farsi vedere. (...) Gesù è la via, e una via serve per camminare, per percorrerla. Allora io voglio anzitutto ringraziare il Signore per il vostro impegno nel seguirlo, anche nella fatica, nella sofferenza, tra le mura di un carcere. Continuiamo ad avere fiducia in Lui, donerà al vostro cuore speranza e gioia! Voglio ringraziarlo per tutti voi che vi dedicate generosamente, qui a Cagliari e in tutta la Sardegna, alle opere di misericordia. Desidero incoraggiarvi a continuare su questa strada, ad andare avanti insieme, cercando di conservare anzitutto la carità tra di voi. Questo è molto importante. Non possiamo seguire Gesù sulla via della carità se non ci vogliamo bene prima di tutto tra noi, se non ci sforziamo di collaborare, di comprenderci a vicenda e di perdonarci, riconoscendo ciascuno i propri limiti e i propri sbagli. Dobbiamo fare le opere di misericordia con misericordia! (...) Le opere di carità con carità, con tenerezza, e sempre con umiltà! Sapete? A volte si trova anche l’arroganza nel servizio ai poveri!(...) Alcuni si fanno belli, si riempiono la bocca con i poveri; alcuni strumentalizzano i poveri per interessi personali o del proprio gruppo. Lo so, questo è umano, ma non va bene! (...) E dico di più: questo è peccato! (...) Sarebbe meglio che queste persone rimanessero a casa!
Dunque: seguire Gesù sulla via della carità, andare con Lui alle periferie esistenziali. «La carità di Gesù è un’urgenza!», scriveva san Paolo (cfr 2 Cor 5,14). Per il buon Pastore ciò che è lontano, periferico, ciò che è sperduto e disprezzato è oggetto di una cura maggiore, e la Chiesa non può che far sua questa predilezione e questa attenzione. (...)
3. Seguendo Cristo sulla via della carità, noi seminiamo speranza. Questa è la terza convinzione che mi piace condividere con voi. La società italiana oggi ha molto bisogno di speranza, e la Sardegna in modo particolare. Chi ha responsabilità politiche e civili ha il proprio compito, che come cittadini bisogna sostenere in modo attivo. Alcuni membri della comunità cristiana sono chiamati ad impegnarsi in questo campo della politica, che è una forma alta di carità, come diceva Paolo VI. Ma come Chiesa abbiamo tutti una responsabilità forte che è quella di seminare la speranza con opere di solidarietà, sempre cercando di collaborare nel modo migliore con le pubbliche istituzioni, nel rispetto delle rispettive competenze. La Caritas è espressione della comunità, e la forza della comunità cristiana è far crescere la società dall’interno, come il lievito. Penso alle vostre iniziative con i detenuti nelle carceri, penso al volontariato di tante associazioni, alla solidarietà con le famiglie che soffrono di più a causa della mancanza di lavoro. In questo vi dico: coraggio! Non lasciatevi rubare la speranza e andate avanti! (...) Grazie, cari amici! Vi benedico tutti, insieme con le vostre famiglie. Grazie a tutti e voi.