mercoledì 23 luglio 2014

Papa Francesco e l'unità dei cristiani.

L'abbraccio tra papa Francesco e il patriarca Bartolomeo



“Francesco vuole raggiungere l'unità anche riformando il papato”


Bergoglio ha nominato Enzo Bianchi, priore di Bose, consultore del dicastero ecumenico. "Sinodalità e primato". I martiri del Medio Oriente, l'intelligenza delle varie confessioni in Ucraina

IACOPO SCARAMUZZICITTÀ DE VATICANO


"Il Papa riformerà il papato e ciò favorirà i rapporti con gli ortodossi". Parola di Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, uno dei nuovi consultori nominati ieri da Papa Francesco nel Pontificio consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il dicastero vaticano guidato dal cardinale Kurt Koch responsabile dell'ecumenismo. A caldo il religioso commenta con sorpresa la nomina papale ("Non me l'aspettavo, non mi aveva detto niente"), prospetta una evoluzione sinodale della Chiesa cattolica, auspica che i cristiani del Medio Oriente, e in particolare di Iraq e Siria, non siano lasciati soli dai loro confratelli di altre parti del mondo e sottolinea che le diverse confessioni cristiane dell'Ucraina sono state capaci di evitare una "immersione politica".


"Non mi aspettavo questa nomina, mi ha sorpreso", commenta Enzo Bianchi. "Il Papa mi aveva concesso un'udienza lo scorso due luglio, era la terza volta che lo vedevo dall'inizio del Pontificato, ed ero molto contento, avevamo parlato dell'unità della Chiesa e di ciò che è necessario fare per promuovere questa unità. Ma non mi aveva parlato di questa nomina".


Nel merito dell'ecumenismo, "credo - spiega il priore di Bose - che il Papa ha una preoccupazione soprattutto: che l'unità non si fa solo con la spiritualità dell'unità, è un comando di Cristo che bisogna eseguire. E' un impegno che egli sente prioritario. Soprattutto con l'Ortodossia sente che l'unità è una meta urgente. Credo che il Papa voglia raggiungere l'unità anche riformando il papato. Un papato che non fa più paura, ha detto il patriarca ecumenico Bartolomeo, al quale il Papa è legato da amicizia". La riforma del papato significa "un nuovo equilibrio tra sinodalità e primato. Gli ortodossi esercitano la sinodalità e non hanno il primato, noi cattolici abbiamo il primato ma anche un difetto di sinodalità. Non c'è sinodalità senza primato e non c'è primato senza sinodalità. Questo aiuterebbe a creare un nuovo stile del primato papale e del governo dei vescovi". Una novità che può avere una traduzione anche pratica: il sinodo dei vescovi "esiste dal Concilio vaticano II", il consiglio dei nove cardinali che coadiuvano il Papa nella riforma della Curia "è stato voluto dal Papa", ma in futuro è ipotizzabile "un organismo episcopale che aiuta il Papa nel governo della Chiesa, senza mettere in discussione il primato papale".


Enzo Bianchi, una vita spesa nell'impegno ecumenico, sottolinea, in questi giorni, la "situazione delicata" dell'Ucraina, dove il quadro delle comunità cristiane è estremamente frammentato: "Bisogna dire però che tutte le chiese, ortodossi delle diverse appartenenze, cattolici latini e greco-cattolici, hanno avuto l'intelligenza di non fare una immersione politica, segno di una coscienza ecclesiale migliore di quanto ci si poteva attendere". Quanto al drammatico frangente per i cristiani del Medio Oriente, "hanno bisogno di sentirsi in fraternità e solidarietà con gli altri cristiani", afferma Enzo Bianchi. Il priore di Bose riecheggia, in particolare, l'ecumenismo del sangue sottolineato da Papa Bergoglio: "Penso ai cristiani dell'Iraq e della Siria: non ci sono mai stati tanti martiri cristiani come in questa epoca, e sono cristiani che appartengono a tutte le Chiesa. Il sangue dei diversi cristiani si unisce al di là delle decisioni teologiche e dogmatiche".

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Enzo Bianchi al Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani


Tra le nuove nomine di Bergoglio c’è anche quella come consultore per il priore della Comunità monastica di Bose

REDAZIONEROMA


C'è anche il reverendo Enzo Bianchi, il priore della Comunità monastica di Bose, fra i prescelti di Papa Francesco che oggi  ha proceduto alle nuove nomine dei membri e dei consultori del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei cristiani. Jorge Mario Bergoglio ha nominato membri del Consiglio i monsignori Carlos José Ñanez arcivescovo di Cordoba in Argentina; Rodolfo Valenzuela Nunez, vescovo di Vera Paz e presidente della Conferenza Episcopale di Guatemala; Gerhard Feige, vescovo di Magdeburg in Germania.


Inoltre, il Papa ha nominato consultori: Cristiano Bettega direttore dell'Ufficio nazionale per l'Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, la Conferenza Episcopale italiana; Hector Sherri presidente della Commissione Teologica ed Ecumenica di Malta; Michael Joeng-Hun Shin incaricato per l'ecumenismo nella Conferenza Episcopale di Corea; Fernando Rodriguez Garrapucho direttore del Centro di studi orientali ed ecumenici presso la Pontificia Università di Salamanca in Spagna; il reverendo Enzo Bianchi priore del monastero di Bose in Italia.       


E ancora: i padri Franck Lemaitre direttore del Servizio nazionale per l'unità dei cristiani della Conferenza Episcopale di Francia, John Crossins direttore esecutivo del Segretariato per le questioni ecumeniche e interreligiose della Conferenza Episcopale degli Usa, Jorge Scampini docente di Ecumenismo presso la facoltà di Teologia della Pontificia Università Cattolica di Buenos Aires, Milan Žust docente presso la facoltà di Missiologia della Pontificia Università Gregoriana a Roma; suor Maria Ha Fong Ko docente di Esegesi neotestamentaria presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione `Auxilium´ a Roma e presso l'Holy Spirit Seminary di Hong Kong.