di Mario Adinolfi
Secondo una recentissima indagine britannica un dodicenne su cinque ha già visto un intero film hard in rete. Dato impressionante, ma quel che dovrebbe preoccupare di più è quel 12% che ha già postato via web o cellulare foto di sé sessualmente esplicite. In una classe di seconda media, dunque, tre o quattro sono attivi propagatori di proprie immagini pornografiche, cinque o sei usano internet per guardarsi i film, sempre porno. Dite voi se non è un quadro da far gridare atterriti. Ora, il problema è che quando escono fuori queste indagini si tende a dare “la colpa” a internet o a varare teorie strampalate sull’assenza di valori delle nuove generazioni. Eh no, qui la responsabilità è una sola e si potrebbe definire “culpa in vigilando”: le famiglie dove sono? I papà e le mamme?
02/04/2015 La Croce quotidiano