mercoledì 22 aprile 2015

L’eredità di don Bosco. Educare con stile




Viene presentato il 24 aprile all’Istituto Patristico Augustinianum il libro di Ángel Expósito «Don Bosco oggi. Intervista a don Ángel Fernández Artime decimo successore di don Bosco» (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2015, pagine 240, euro 20). Pubblichiamo stralci dalla prefazione del cardinale arcivescovo di Tegucigalpa, coordinatore del Consiglio dei cardinali di Papa Francesco.
(Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga) Il tema di don Bosco tocca la mia sensibilità vocazionale più intima; anche se servo la Chiesa nel ministero episcopale, sono un salesiano e dove vado lo dico perché amo la mia vocazione. Sono vescovo per obbedienza, ma salesiano per vocazione.
Il testo che abbiamo tra le mani è molto piacevole e pieno di approcci pastorali, con dottrina e contributi di specialisti di grande abilità e chiarezza che completano quello che don Ángel Fernández risponde e sviluppa nei diversi temi. Dico che lo arricchiscono, non che lo completano; diversi specialisti coinvolti nelle cosiddette “schede”, forniscono un’illuminazione accademica che serve da regola scientifica come rinforzo per quello che egli ha detto. Dal primo tema, “Don Bosco ...chi era”, si nota che il rettore maggiore possiede una propria sintesi storica su molti temi ed eventi che influiscono nel presente e toccano l’essere e il lavoro della missione salesiana nelle varie situazioni contemporanee: il ruolo delle donne, le reti sociali, la migrazione, la globalizzazione, insomma, tutte le nuove frontiere.
Il libro è scritto con lo sguardo posto sui giovani. E nei giovani c’è il futuro dell’Opera di don Bosco. Io dico che loro sono la sua chiave di lettura.
Don Ángel Fernández Artime risponde con idee moderne, con uno sguardo lucido e attuale, come un cittadino di questo secolo, ma con un rispetto devoto e sincero verso il passato; dimostra che lui è innamorato di don Bosco. E quando si tratta di toccare temi biografici della sua storia o che toccano la sua vita personale, don Ángel sa pronunciarsi sulla sua vita con una immediatezza e con una semplicità che tradisce il suo nobile cuore e la sua vita coerente con la vocazione che incarna. La storia della sua vocazione è attraente; ciò che pensa della vita religiosa è realmente coinvolgente perché la definisce con grande chiarezza. Ciò che propone del laicato impegnato e ciò che sogna per i giovani, lo rivela come un pastore con un cuore di padre o come un padre con personalità da pastore.
Il titolo precisa un “oggi” per parlarci della sua attualità storica-biografica, ma anche dinamica-carismatica, così che nella sua lettura, nella misura in cui si sviluppano i dodici preziosi temi contenuti, si conosce don Bosco in chiave attuale (oggi), spiegato dall’attuale successore di don Bosco. Così la parola “oggi” non ha soltanto un senso di contestualizzazione storica e letterale, ma anche metaforica e ci rimette allo stesso don Bosco, ci mostra che è il suo attuale successore, riconoscendo tra di loro un’affinità singolare. Il termine “oggi” non è solo un termine che fa appello alla contemporaneità che viviamo, ma un parametro di riferimento che evoca un’attualizzazione.
Nell’intervista lo scrittore chiede al rettore maggiore: «Si può imitare ... si deve imitare la figura di don Bosco?». E lui risponde con una sintesi che racchiude tutto il postulato essenziale salesiano, il principio evangelico della carità pastorale: «In sostanza, nelle sue grandi scelte e nel carisma sì, certamente. L’attuale situazione sociale è ovviamente molto diversa da quella che ha vissuto don Bosco, ma ciò che riveste più fascino per un salesiano, per un membro della famiglia salesiana, è cercare di compiere quelle stesse scelte, di avere lo stesso stile come educatore di adolescenti e di giovani. Noi, alla maniera di don Bosco, dobbiamo concentrarci, come educatori, sui bambini e bambine, adolescenti e giovani, la parte più preziosa della società».
L'Osservatore Romano,