domenica 5 luglio 2015

Discorso del Santo Padre all'arrivo in Ecuador nella Cerimonia di Benvenuto all’aeroporto di Quito




Discorso del Santo Padre all'arrivo in Ecuador nella Cerimonia di Benvenuto all’aeroporto di Quito: "Oggi, anche noi possiamo trovare nel Vangelo le chiavi che ci permettono di affrontare le sfide attuali, apprezzando le differenze, promuovendo il dialogo e la partecipazione senza esclusioni..." 
Sala stampa della Santa Sede
[Text: Italiano, Français, English, Español, Português]

L’arrivo dell’aereo con a bordo il Santo Padre, partito questa mattina alle 9 da Roma-Fiumicino, è atterrato all’aeroporto internazionale “Mariscal Sucre” di Quito.
Il Santo Padre Francesco è stato accolto dal Presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa. Erano inoltre presenti alcune Autorità dello Stato, il Presidium dei Vescovi dell’Ecuador e un gruppo di fedeli.
Dopo l’esecuzione degli inni e la presentazione degli onori militari e dopo l’indirizzo di saluto del Presidente dell’Ecuador, il Papa ha pronunciato in lingua spagnola il discorso che riportiamo di seguito:
Il simbolo (...) indica le aggiunte a braccio
Discorso del Santo Padre

Signor Presidente,
Distinte Autorità del Governo,
Fratelli nell’Episcopato,
Signore e Signori, amici tutti,
ringrazio Dio per avermi concesso di venire di nuovo in America Latina e di trovarmi oggi qui con voi, in questa bella terra dell’Ecuador. Provo gioia e gratitudine nel vedere il caloroso benvenuto che mi riservate: è una prova in più del carattere accogliente che distingue così bene le genti di questa nobile Nazione.
La ringrazio, Signor Presidente, per le parole gentili che mi ha rivolto, 
(...) che ricambio con i miei migliori auguri per il compimento della Sua missione. Saluto cordialmente le distinte Autorità del Governo, i miei fratelli Vescovi, ai fedeli della Chiesa nel Paese e a tutti coloro che oggi mi aprono le porte del loro cuore, della loro famiglia e della loro Patria. A tutti voi il mio affetto e la mia sincera riconoscenza.
Ho visitato l’Ecuador in diverse occasioni per motivi pastorali; così anche oggi, vengo come testimone della misericordia di Dio e della fede in Gesù Cristo. La stessa fede che per secoli ha plasmato l’identità di questo popolo e ha dato tanti buoni frutti, tra i quali risaltano figure luminose come santa Marianna di Gesù, il santo fratello Michele Febres, santa Narcisa di Gesù o la beata Mercedes di Gesù Molina, beatificata a Guayaquil trent’anni fa durante la visita del Papa san Giovanni Paolo II. Essi hanno vissuto la fede con intensità ed entusiasmo, e praticando la misericordia hanno contribuito, in diversi ambiti, a migliorare la società ecuadoriana del loro tempo.
Oggi, anche noi possiamo trovare nel Vangelo le chiavi che ci permettono di affrontare le sfide attuali, apprezzando le differenze, promuovendo il dialogo e la partecipazione senza esclusioni, affinché i passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo garantiscano un futuro migliore per tutti, riservando una speciale attenzione ai nostri fratelli più fragili e alle minoranze più vulnerabili. Per questo scopo, Signor Presidente, potrà contare sempre sull’impegno e la collaborazione della Chiesa.
(...) 
Amici tutti, comincio con attese e con speranza i giorni che abbiamo davanti. In Ecuador si trova il punto più vicino allo spazio esterno: è il Chimborazo, chiamato per questo il luogo “più vicino al sole”, alla luna e alle stelle. Noi cristiani paragoniamo Gesù Cristo con il sole, e la luna con la Chiesa, (...) la comunità; nessuno, eccetto Gesù, brilla di luce propria. Che in queste giornate si renda più evidente a tutti noi la vicinanza del “sole che sorge dall’alto” (cfr Lc 1,78), e che siamo riflesso della sua luce, del suo amore.
Da qui voglio abbracciare l’intero Ecuador. Dalla cima del Chimborazo, fino alla costa del Pacifico; dalla selva amazonica fino alle isole Galapagos; non perdete mai la capacità di rendere grazie a Dio per quello che ha fatto e fa per voi; la capacità di difendere il piccolo e il semplice, di aver cura dei vostri bambini e anziani, 
(...)di avere fiducia nella gioventù, e di provare meraviglia per la nobiltà della vostra gente e la bellezza singolare del vostro Paese.(...) 

Che il Sacro Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria, ai quali l’Ecuador è stato consacrato, effondano su di voi grazia e benedizione. Tante grazie!

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Il Papa al presidente dell'Ecuador: dialogo e sostegno alle politiche per la giustizia sociale 
 Vatican Insider 
(Andrea Tornielli) Francesco appena arrivato a Quito invita ad apprezzare «le differenze» e promuovere la partecipazione senza esclusioni, perché «i passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo garantiscano un futuro migliore per tutti». Ma invia anche un messaggio alla Chiesa perché collabori di più nell'aiuto ai poveri (...)

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Il «Mysterium Lunae» della Chiesa visto dal monte Chimborazo 
 Vatican Insider 
(Gianni Valente) Nel primo discorso del suo viaggio, Papa Bergoglio ripete che «nessuno, eccetto Gesù, brilla di luce propria». E ripropone anche in America Latina l’immagine di una Chiesa non auto-sufficiente, perché sempre sospesa alla grazia di Cristo -- Noi cristiani paragoniamo Gesù Cristo con il sole, e la luna con la Chiesa, la comunità; nessuno, eccetto Gesù, brilla di luce propria». (...)