sabato 4 luglio 2015

Galantino vs. Kiko: "Mitezza e rispetto"...




...... ovvero la Chiesa del politicamente corretto! 

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Cei: Galantino lancia nuovo raduno delle famiglie (e risponde a Kiko)

(Salvatore Izzo) A due settimane dal "Family Day" di piazza San  Giovanni in Laterano, dove il fondatore dei neo catecumenali Kiko  Arguello aveva criticato il mancato appoggio ufficiale della Cei  all'iniziativa, ricevendo per questo una risposta molto irritata, il  segretario generale dell'Episcopato italiano, monsignor Nunzio  Galantino, ha partecipato allo Stadio Olimpico all'incontro dei  militanti del Rinnovamento dello Spirito, e nel suo intervento ha  lanciato l'iniziativa di un nuovo appuntamento sul tema della famiglia,  che avra' pero' la valenza ecclesiale della preghiera e non quella di  una legittima manifestazione di piazza, la cui organizzazione non fa  parte della vocazione e consuetudine della Chiesa. 
"Vi invito con forza - ha detto Galantino - a prendere parte a un importante appuntamento  promosso dalla Chiesa italiana, da tutti i vescovi italiani, che si  terra' sabato 3 ottobre, di nuovo in piazza San Pietro. Alla vigilia  dell'apertura del Sinodo sulla famiglia, ci troveremo per pregare con  Papa Francesco per tutte le famiglie e con tutte la famiglie".
L'intento, ha spiegato il vescovo, e' quello di "accompagnare i lavori  del Sinodo ed essere segno del coinvolgimento e della partecipazione di  tutto il corpo ecclesiale attorno a un tema, la famiglia, che ci sta  particolarmente a cuore". "E' il Signore - ha scandito - che custodisce  le nostre famiglie, quelle piu' in difficolta', ci ritroveremo padre,  madre e figli, intensifichiamo il dono stupendo della famiglia che Dio  ha messo nelle nostre mani. Ringrazio il Signore perche' provengo da una  famiglia di nove figli! Vi invito tutti il 3 ottobre".
All'Olimpico, il segretario della Cei ha anche fatto  indirettamente cenno alla polemica con Kiko, invitando in positivo ad un  atteggiamento piu' ecclesiale tutti i movimenti impegnati sul tema della  famiglia. "Sono contento - ha detto - quando vedo una comunita' di  persone che con gioia testimonia e dice agli altri che il Vangelo e' vero e possibile. Il carattere ecclesiale di un gruppo e di un movimento  e' fatto di gesti concreti. E questa testimonianza sara' tanto piu' efficace ma soprattutto sara' evangelica quanto piu' sara' resa con  mitezza e rispetto: quando sento o leggo espressioni violente o poco  rispettose delle persone sulla bocca di alcuni credenti, mi sorge il  dubbio che a dettarle non sia il Vangelo o l'amore per valori  evangelici, ma che a suggerirle siano solo interessi personali".
Da parte sua, il presidente del Rinnovamento nello Spirito  Santo, Salvatore Martinez,  ha subito aderito all'invito di Galantino e  confermato che con il suo movimento  partecipera' alla veglia di  preghiera, mostrando cosi' anche di aver accolto con serenita' il  richiamo di  Papa Francesco in piazza San Pietro che ieri sera aprendo  la 38esima Convocazione di RnS, che prosegue oggi all'Olimpico, ha  chiesto "un ripensamento della leadership" dei movimenti che non deve  essere a vita ma a scadenza, perche' sia un servizio e non un esercizio  di potere. E anche Galantino e' tornato a battere sulla questione che  certo un po' imbarazza RnS: "non e' opportuno - ha detto parafrasando  Papa Francesco - pensare ai ruoli di guida e di responsabilita' in  termini di comando, ma di servizio. E' quanto chiede Gesu' ai suoi discepoli: ragionare non come il mondo, nel quale chi ha autorita' spesso spadroneggia sugli altri, ma come lui stesso, che essendo il  Signore si fa piccolo e serve. La Chiesa deve rinnovarsi secondo questo  spirito evangelico; lo devono fare le parrocchie, i movimenti e tutta la  compagine sociale".
Secondo Galantino, ci si deve "convincere che non siamo noi i  salvatori del mondo! Qualche volta, anche nei nostri ambienti puo' insinuarsi la tentazione di crederci gli unici ad avere la parola e i  modi giusti, gli unici, per far crescere il regno di Dio. Vigiliamo - ha  esortato - per non cadere vittime inconsapevoli, singole o collettive,  di una brutta sindrome: la 'sindrome del padreterno', senza  evidentemente esserlo. E' un contagio che ci rende pericolosi oltre che  allontanarci dal Vangelo".
Il Papa, ha concluso il segretario Cei, invita a "non cercare  soprattutto i grandi raduni. Essi sono importanti, come l'incontro di  oggi conferma. Ma cio' che merita di piu' la nostra attenzione sono gli  incontri piu' ristretti e quotidiani, nei quali e' possibile guardare  negli occhi le persone e ascoltarle, pregare insieme e ascoltare la  Parola, condividendo le difficolta' della vita e la gioia della fede. Il  nostro mondo diviene migliore solo a partire da questo insostituibile  aspetto dell'attenzione all'altro e della qualita' delle relazioni  vicendevoli. Incontrare l'altro con la sua diversita', talvolta segnata  come la mia dal peccato, mi rende meno arrogante, mi impedisce di  giudicare a cuor leggero e di condannare e mi rende capace di costruire  l'unita' attraverso la diversita' e i doni di ognuno. Dobbiamo essere  solidali perche' siamo stati redenti da un unico Signore; siamo chiamati  a costruire l'unita' perche' uno solo e' lo Spirito, che da' a ognuno  doni diversi per l'utilita' comune".
Agi