lunedì 19 settembre 2011

Benedetto XVI e il Cammino Neocatecumenale


Durante l’incontro vocazionale in occasione della GMG di Madrid 2011 (v. post), Kiko Arguello ha raccontato come si è diffuso il cammino neocatecumenale in Germania, e ha parlato dell’aiuto che l’allora professore Joseph Ratzinger ha dato loro, appoggiando questo itinerario di formazione cristiana.

Joseph Ratzinger era allora professore a Ratisbona, e del suo circolo di studio facevano parte Stefano Gennarini e Toni Spandri; questi avevano conosciuto il cammino a Roma, e una volta tornati in Germania parlarono con il futuro Papa, dicendo che molte delle cose che lui affermava necessarie per la chiesa di oggi le avevano ascoltate da uno spagnolo, che stava aprendo in alcune parrocchie di Roma un cammino di iniziazione cristiana. Ratzinger manifestò il desiderio di conoscere questa persona, e quindi Kiko e Carmen andarono a casa sua (era l’anno 1974) e cenarono insieme a lui.

Kiko gli raccontò la sua esperienza, e Ratzinger disse che per il giorno dopo aveva preparato a Monaco un incontro con il vescovo ausiliare (incaricato del catecumenato per gli adulti) e con il vicario episcopale; in quell’incontro è nato il cammino neocatecumenale in Germania.

Joseph Ratzinger scrisse addirittura una lettera di incoraggiamento per il cammino, indirizzata a due sacerdoti suoi amici:

caro Kurt
dopo la visita che ti hanno fatto i miei amici italiani non ti deve sorprendere il fatto di ricevere da parte mia questa lettera, che realmente non ho potuto scriverla prima.

Loro sono disposti a farti capire qual’è la finalità, la struttura e il senso di questa catechesi, quindi non ti devo aggiungere niente su questo. Il signor Gennarini che è dottore in fisica e il signor Spandri che è dottore in giurisprudenza hanno studiato da prima teologia a tubinga (Spandri ha studiato anche a Ratisbona) e li spinge l’esigenza di trovare un modo intenso di essere cristiani e di fare qualcosa per la Chiesa del proprio tempo.

Nonostante i loro successi univeristari entrambi sono rimasti insoddisfatti della teologia accademica e hanno trovato una risposta alle loro aspirazioni più profonde soltanto nel movimento catechetico iniziato da uno spagnolo a partire dalla sua esperianza di conversione dall’ateismo alla fede. Sono convinto, dopo tante conversazioni, che si tratta di una autentica speranza di rinnovamento che proviene dallo spirito della Bibbia e dai Santi Padri ed è radicata nella chiesa concreta che si unisce al parroco e nello stesso tempo si apre a nuovi cammini di vita nella fede

So anche che il Santo Padre, in questo tempo, sulla base del materiale che gli è stato presentato si è manifestato in modo molto positivo a proposito di questa realtà ecclesiale. Di conseguenza sarebbe mio grande desiderio che questa esperienza si radicasse anche in germania [...] ho raccomandato a questi catechisti che si mettano incontatto con voi e con un sacerdote in particolare, quindi vorrei dirvi che io sostengo questa esperienza perchè sono convintoche sarà molto positiva
Joseph Ratzinger, 1974

In seguito a questa lettera entrambi i parroci aprirono il cammino nelle loro parrocchie.

Durante l’omelia nella messa della GMG di Madrid il Santo Padre ha ancora sottolineato l’importanza dei movimenti nella vita della Chiesa di oggi:

” [...]

Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui.

Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio.

Da questa amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza.

Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio.”

Sappiamo poi che il Papa, attraverso il suo ex alunno Stefano Gennarini (uno dei responsabili del Cammino), si è informato specificatamente di come sia andato l’incontro vocazionale di Piazza Cibeles, e abbia personalmente informato i suoi collaboratori dei frutti di questo incontro!