venerdì 23 settembre 2011

Dammi tre parole... (2)

Raffaele Bonanni

Un saluto «con l`auspicio di un sempre più intenso rinnovamento etico per il bene della diletta Italia». Sono queste le parole che Benedetto XVI ha usato nel telegramma inviato ieri mattina al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al momento della partenza per Berlino.

Nonostante si tratti di messaggi tradizionalmente brevi e convenzionali, quel riferimento al «rinnovamento etico», presente peraltro solo nel telegramma inviato al Quirinale e non in quelli spediti ai capi di Stato delle altre nazioni sorvolate, non passa inosservato nei giorni in cui altissima è la polemica per i comportamenti del premier emersi dalle intercettazioni telefoniche agli atti delle inchieste che lo riguardano.

Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, non smentisce questa interpretazione, pur inquadrandola in una prospettiva più ampia e meno ad personam: «E piuttosto chiaro che nella situazione in Italia c`è una lunga serie di problemi che hanno a che fare con l`etica - spiega ai giornalisti - e questi riguardano sia le attività economiche e le relazioni sociali, sia anche i comportamenti personali». «Il Papa - ha aggiunto il portavoce vaticano - parla spesso della dimensione etica della politica e dell`economia. In questo senso sa che c`è molto da fare e sente la responsabilità di migliorare la situazione in Italia».

Nel più importante discorso della prima giornata tedesca, davanti al Bundestag, Ratzinger ha parlato ai connazionali, ma anche a tutta l`Europa. Ai politici ha spiegato che il «criterio ultimo» del loro agire «non deve essere il successo e tanto meno il profitto materiale», ma «l`impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace». La ricerca del successo, ha aggiunto, «può essere anche una seduzione e così può aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia».

Il richiamo, alto, è destinato a influire anche nel dibattito italiano, in attesa della «radiografia» della situazione del nostro Paese che lunedì prossimo farà il cardinale Angelo Bagnasco aprendo i lavori del consiglio permanente della Cei. Di fronte all`evidente disfacimento al quale stiamo assistendo, le parole di Benedetto XVI rappresentano il punto di riferimento per un movimento sempre più vasto nella base cattolica, intenzionato a prendere sul serio l`invito per una nuova generazione di cattolici nella vita pubblica. È stato messo a punto proprio in questi giorni il programma di un «conclave» per disegnare il futuro dei cristiani in politica e dare concretezza al manifesto firma to due mesi fa da sette associazioni del mondo del lavoro. L`incontro a porte chiuse si terrà al convento Montesanto di Todi il 17 ottobre, sarà aperto da Bagnasco e si chiuderà con un intervento di Raffaele Bonanni.

Non è ancora un partito ma è bendi più del solito convegno di studi, e ha l`obiettivo ormai dichiarato di ricompattare vari segmenti della base cattolica attorno a un progetto per l`Italia post-berlusconiana che abbia come riferimento il partito popolare europeo.

Martedì scorso, durante una cena che si è tenuta presso la Comunità di Sant`Egidio a Roma, i rappresentanti del Forum delle associazioni hanno presentato l`iniziativa ai leader dei movimenti ecclesiali Rinnovamento nello Spirito, Neocatecumenali e Focolarini. A Todi non interverranno politici, ma si confronteranno il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi, l`economista Stefano Zamagni, il banchiere Corrado Passera, il sociologo Giuseppe De Rita. I promotori sperano che il quadro attuale si scomponga e si ricomponga in modo diverso dopo l`uscita di scena di Berlusconi, favorendo così la nascita di un contenitore nuovo, ancorato al cattolicesimo popolare e alla società civile, contribuendo al «rinnovamento etico» che Ratzinger ha augurato all`Italia.


Fonte: A. Tornielli, in "La Stampa" del 23 settembre 2011