sabato 24 settembre 2011

XXVI Domenica T.O. - Preghiera notturna



Anno A
Tempo Ordinario
Ventiseiesima Domenica

Letture della Preghiera Notturna dei Certosini

* * *

Dal vangelo secondo Luca.

14,1-11

Osservando come gli invitati sceglievano i primi posti, Gesù disse loro una
parabola: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo
posto".

Dai Discorsi di Isacco di Ninive.

Mystic Traetises by Isaac of Niniveh. A cura di A.J. WENSINCK, Amsterdam,
1923, 52-53. 346-347.

Il cuore di Dio si china verso l'uomo umile per confortarlo. Ma il
volto del Signore si leva contro i superbi per umiliarli. L'umiltà attira
su di sé la costante benevolenza divina, mentre la durezza di cuore, del
tutto gratuita, si ficca continuamente in difficoltà senza uscita, che
degenerano in repentina catastrofe e distruzione.

Fatti piccolo tra gli uomini e il Signore ti eleverà sopra ogni
grandezza umana. Pròstrati davanti a tutti, saluta tu per primo; un giorno
sarai onorato più di colui che riceve in dono l'oro di Ofir. Rimani pure
senza valore ai tuoi occhi; un giorno scoprirai dentro di te la gloria di
Dio, perché il seme dell'umiltà produce frutti di immortale onore.

Se procuri che gli uomini non ti tengano in nessun conto, il Signore
ti avrà in grande considerazione. Ti conviene essere davvero grande eppure
denigrato, piuttosto che vivere in modo tale da meritare, in effetti, il
disprezzo. Stúdiati di venire dimenticato mentre il Signore si prende cura
di te, piuttosto che attirare l'applauso della gente e, nel tuo cuore,
essere divorato dalla cancrena. Rifiuta l'onore e sarai onorato; ma se ami
la stima, finirai respinto.




Se ambisci gli onori, te le vedrai sfuggire di mano. Ma se li schivi,
la fama verrà a cercarti nell'angolino in cui ti sarai nascosto. Allora la
tua umiltà sarà proclamata davanti a tutti. Se ti mostri umile perché ti
apprezzino, il Signore saprà confonderti: abbàssati invece per onorare la
verità e vedrai Dio comandare a tutte le creature di lodarti. La creazione
ti svelerà la gloria del Creatore che dal fondo della sua eternità si
esprime attraverso le opere; riceverai un lembo dell'elogio che spetta
all'Onnipotente, perché sarai diventato sua autentica immagine .

Esisterà un uomo dalla condotta nobile, in discredito presso gli
uomini, ma in possesso della sapienza insieme con un cuore di povero? Lui
beato! Sì, beato chi si umilia in tutto, perché in tutto sarà esaltato. Chi
si fa povero e piccolo per Dio, Dio lo glorificherà.

E chi per Dio soffre la fame e la sete, riceverà dalla mano del
Signore un vino inebriante, di una ebbrezza che non avrà mai fine. Chi
patisce la nudità per Dio, sarà rivestito da lui con le vesti della gloria.
Chiunque è povero per il Signore troverà stabile consolazione nella vera
ricchezza.



L'uomo umile non ama i luoghi pieni di gente e di traffico. Non gli
piacciono il chiasso, l'agitazione, lo sfoggio della ricchezza e del lusso;
neppure le chiacchiere, i rapporti frequenti, i piaceri in cui prevale
l'accarezzamento della sensibilità.

Preferisce concentrarsi in se stesso, stare raccolto da solo,
separato, quieto, abitando un posto solitario, sottratto alla presenza
delle creature. A tutti i livelli predilige ciò che è piccolo, sobrio,
povero e disagevole.

Non si concede a troppe occupazioni o iniziative; sempre pago di
quanto ha e senza crucci, evita di immischiarsi negli affari mondani, che
potrebbe frastornarlo. Così i suoi pensieri non vanno vagando fuori di lui.
Sa bene che qualora si soffermasse con la mente nella molteplicità degli
affari mondani, non potrebbe evitare in cuore il brulicare di conturbanti
sentimenti.

Molti impegni equivalgono a molti assilli; a mano a mano che questi si
moltiplicano, affluisce nell'anima ogni risma di pensieri ed emozioni.




L'umile preferisce rimanere libero dalla cura di affari molteplici,
per custodire la mente silenziosa, tesa verso un'unica aspirazione, essendo
placata l'emotività. Persino le occupazioni che la gente reputa necessarie
intralcerebbero il suo silenzio. Da esse potrebbe riceverne danno e
causarne ad altri.

L'esagerata attività può far sì che gli argini cedano e le emozioni
dilaghino fuori; la quiete interiore, necessaria alla contemplazione, è
turbata: l'umiltà dilegua e si blocca la via della salvezza.

Ecco perché l'umile è così attento a guardarsi dall'attivismo; in ogni
tempo lo si trova quieto, mite, in pace. L'umile ignora le reazioni di
violenza, di paura, di agitazione, i sentimenti vivi e incontrollati. Abita
in un riposo continuo. Anche se il cielo crollasse sopra la terra, non ne
rimarrebbe scombussolato. Attenzione, però: chi è in pace, non è detto sia
umile. Ma chi è umile è sempre e ovunque in pace.