lunedì 28 novembre 2011

Vegliare




Il testo che segue è ottimo per cominciare bene l'Avvento. E' del card. Newman, e spiega bene che cosa significa per un cristiano vegliare, essere in attesa di Qualcuno...

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È necessario studiare da vicino la parola vegliare; bisogna studiarla perché il suo significato non è
così evidente come si potrebbe credere a prima vista e perché la Scrittura la adopera con
insistenza.
Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non soltanto
obbedire, ma vegliare. Vegliare perché? Per questo grande evento: la venuta di Cristo.
Cos’è dunque vegliare?
Credo lo si possa spiegare così. Voi sapete cosa significa attendere un amico, attendere che arrivi
e vederlo tardare? Sapete cosa significa essere in compagnia di gente che trovate sgradevole e
desiderare che il tempo passi e scocchi l’ora in cui potrete riprendere la vostra libertà? Sapete
cosa significa essere nell’ansia per una cosa che potrebbe accadere e non accade; o di essere
nell’attesa di qualche evento importante che vi fa battere il cuore quando ve lo ricordano e al quale
pensate fin dal momento in cui aprite gli occhi?
Sapete cosa significa avere un amico lontano, attendere sue notizie e domandarvi giorno dopo
giorno cosa stia facendo in quel momento e se stia bene? Sapete cosa significa vivere per
qualcuno che è vicino a voi a tal punto che i vostri occhi seguono i suoi, che leggete nella sua
anima, che vedete tutti i mutamenti della sua fisionomia, che prevedete i suoi desideri, che
sorridete del suo sorriso e vi rattristate della sua tristezza, che siete abbattuti quando egli è
preoccupato e che vi rallegrate per i suoi successi?
Vegliare nell’attesa di Cristo è un sentimento di rassomiglianza a questo, per quel tanto che i
sentimenti di questo mondo sono in grado di raffigurare quelli dell’altro mondo.
Veglia con Cristo chi non perde di vista il passato mentre sta guardando all’avvenire, e
completando ciò che il suo Salvatore gli ha acquistato, non dimentica ciò che egli ha sofferto per
lui. Veglia con Cristo chi fa memoria e rinnova ancora nella sua persona la croce e l’agonia di
Cristo, e riveste con gioia questo mantello di afflizione che il Cristo ha portato quaggiù e ha
lasciato dietro a sé quando è salito al cielo.
JOHN H. NEWMAN, La vie chrétienne, Paris 1904, pp. 353-356
Tratto da: Comunità monastica di Bose, Letture per ogni giorno, Elledici, Rivoli 2006