Nel giorno della festa. L’Italia e l’Europa nelle mani di santa Caterina
«Per superare le tante difficoltà che attanagliano l’Italia, l’Europa e il mondo intero c’è bisogno di guardare avanti» ma «non è meno necessario e urgente guardare in alto». Perché «soltanto elevandosi, sarà possibile raggiungere quel giusto ordine della società e dello stato che è compito centrale della politica». E in questa prospettiva santa Caterina da Siena «ci è di stimolo e di esempio».
Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin celebrando, martedì 29 aprile, la messa per la festa della santa patrona d’Italia e d’Europa, nella basilica romana di Santa Maria sopra Minerva.
Il porporato ha riproposto tutta l’attualità di santa Caterina, indicandola anche come «novità dello Spirito a cui attingere luce e forza per il presente e per i nuovi orizzonti che ci attendono». E «soprattutto oggi — ha proseguito — che tutti indistintamente, consacrati e laici, sperimentiamo gli effetti negativi della assai diffusa e pervasiva mentalità secolarizzata per cui Dio è di fatto assente, in tutto o in parte, dalla coscienza e dall’esistenza umana, messe pure a dura prova dalla logorante interazione quotidiana con l’insidioso spirito della mondanità, capace di insinuarsi e contaminare ogni ambiente e realtà, senza nulla risparmiare» è proprio «l’esempio di santa Caterina» a indicarci la strada per «riaffermare il primato dello spirito rispetto a quello dei beni materiali e temporali».
«Nel suo impegno a favore della convivenza pacifica tra gli uomini del suo tempo — ha spiegato il cardinale Parolin — santa Caterina non ha mai pensato di sostituirsi ai politici, né di farsi loro consigliera. Con il suo intervento, diretto o epistolare che fosse, ella intendeva proiettare la luce del Vangelo, misticamente vissuto, così come l’aveva ricevuta direttamente da Cristo, sui problemi concreti che procuravano sofferenza alla Chiesa e al popolo». Ed è sempre «l’unione con Gesù che la porta a quell’amore per il prossimo che la vide nello stesso tempo piegata ad assistere gli appestati e a frequentare le persone importanti del suo tempo». Quello suggerito da santa Caterina è dunque «un orizzonte — ha concluso — a cui devono mirare non soltanto coloro che hanno una fede religiosa, ma tutti coloro che fanno parte della nazione italiana».
L'Osservatore Romano
Il porporato ha riproposto tutta l’attualità di santa Caterina, indicandola anche come «novità dello Spirito a cui attingere luce e forza per il presente e per i nuovi orizzonti che ci attendono». E «soprattutto oggi — ha proseguito — che tutti indistintamente, consacrati e laici, sperimentiamo gli effetti negativi della assai diffusa e pervasiva mentalità secolarizzata per cui Dio è di fatto assente, in tutto o in parte, dalla coscienza e dall’esistenza umana, messe pure a dura prova dalla logorante interazione quotidiana con l’insidioso spirito della mondanità, capace di insinuarsi e contaminare ogni ambiente e realtà, senza nulla risparmiare» è proprio «l’esempio di santa Caterina» a indicarci la strada per «riaffermare il primato dello spirito rispetto a quello dei beni materiali e temporali».
«Nel suo impegno a favore della convivenza pacifica tra gli uomini del suo tempo — ha spiegato il cardinale Parolin — santa Caterina non ha mai pensato di sostituirsi ai politici, né di farsi loro consigliera. Con il suo intervento, diretto o epistolare che fosse, ella intendeva proiettare la luce del Vangelo, misticamente vissuto, così come l’aveva ricevuta direttamente da Cristo, sui problemi concreti che procuravano sofferenza alla Chiesa e al popolo». Ed è sempre «l’unione con Gesù che la porta a quell’amore per il prossimo che la vide nello stesso tempo piegata ad assistere gli appestati e a frequentare le persone importanti del suo tempo». Quello suggerito da santa Caterina è dunque «un orizzonte — ha concluso — a cui devono mirare non soltanto coloro che hanno una fede religiosa, ma tutti coloro che fanno parte della nazione italiana».
L'Osservatore Romano
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Lettere - Letteratura Italiana
www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_2/t38.pdf
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Su santa Caterina da Siena vedi anche (con il testo in pdf del Dialogo della Divina Provvidenza):
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