di Sara Nevoso
Succede oggi, ma proprio oggi, che il mio tenero numero due, durante uno dei discorsi con il mio
saggio numero uno, dica dolcemente: “e sai chi mi sposo io? Il mio papà!”.
saggio numero uno, dica dolcemente: “e sai chi mi sposo io? Il mio papà!”.
La risposta arriva netta nel giro di due secondi: “Ma no! Sei uno sciocchino! Non si può! Si devono sposare un maschio e una femmina, se no non possono arrivare i bambini!”. Io ascolto interessata, in camera con loro (lo faccio sempre perché quei due mi danno un sacco di lezioni), e penso che il ragazzo se la sia cavata egregiamente. Il numero uno però, sempre alla ricerca di conferme, corre da me e mi chiede: “Mamma è vero?”.
Per un attimo mi immagino portavoce della risposta del nostro tempo:” Beh, non è
necessariamente così, tu semplifichi troppo le cose, e dietro la tua ingenua affermazione si cela una strisciante e pericolosa omofobia.
Per un attimo mi immagino portavoce della risposta del nostro tempo:” Beh, non è
necessariamente così, tu semplifichi troppo le cose, e dietro la tua ingenua affermazione si cela una strisciante e pericolosa omofobia.
A volte due uomini, o due donne, possono sposarsi e, per quanto riguarda i bambini, possono trovare vie traverse per averne comunque”. Poi la mia risposta, sollecitata dall’impaziente saggio bimbo, arriva. “Sì, è vero”.