Testo dell'omelia, ieri domenica, di Papa Francesco nella Messa presso la parrocchia romana di San Gregorio Magno
Le tre Letture di oggi ci parlano di Risurrezione, ci parlano di vita. Quella bella promessa del Signore: “Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe” (Ez 37,12), è la promessa del Signore che ha la vita e ha la forza di dare vita, perché quelli che sono morti possano riprendere la vita. La seconda Lettura ci dice che noi siamo sotto lo Spirito Santo e Cristo in noi, il suo Spirito, ci risusciterà. E la terza Lettura, il Vangelo, abbiamo visto come Gesù ha dato la vita a Lazzaro. Lazzaro, che era morto, è tornato alla vita.
Semplicemente voglio dire una cosa piccola piccola. Tutti noi abbiamo dentro alcune zone, alcune parti del nostro cuore che non sono vive, che sono un po’ morte; e alcuni hanno tante parti del cuore morte, una vera necrosi spirituale! E noi quando abbiamo questa situazione ce ne accorgiamo, abbiamo voglia di uscirne, ma non possiamo. Soltanto il potere di Gesù, il potere di Gesù è capace di aiutarci ad uscire da queste zone morte del cuore, queste tombe di peccato, che tutti noi abbiamo. Tutti siamo peccatori! Ma se noi siamo molto attaccati a questi sepolcri e li custodiamo dentro di noi e non vogliamo che tutto il nostro cuore risorga alla vita, diventiamo corrotti e la nostra anima incomincia a dare, come dice Marta, “cattivo odore” (Gv 11,39), l’odore di quella persona che è attaccata al peccato. E la Quaresima è un po’ per questo. Perché tutti noi, che siamo peccatori, non finiamo attaccati al peccato, ma possiamo sentire quello che Gesù ha detto a Lazzaro: «Gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”» (Gv 11,43).
Oggi vi invito a pensare un attimo, in silenzio, qui: dove è la mia necrosi dentro? Dove è la parte morta della mia anima? Dove è la mia tomba? Pensate, un minutino, tutti in silenzio. Pensiamo: qual è quella parte del cuore che si può corrompere, perché sono attaccato ai peccati o al peccato o a qualche peccato? E togliere la pietra, togliere la pietra della vergogna e lasciare che il Signore ci dica, come ha detto a Lazzaro: «Vieni fuori!». Perché tutta la nostra anima sia guarita, sia risorta per l’amore di Gesù, per la forza di Gesù. Lui è capace di perdonarci. Tutti ne abbiamo bisogno! Tutti. Tutti siamo peccatori, ma dobbiamo stare attenti a non diventare corrotti! Peccatori lo siamo, ma Lui ci perdona. Sentiamo quella voce di Gesù che, con la potenza di Dio, ci dice: “Vieni fuori! Esci da quella tomba che hai dentro. Esci. Io ti do la vita, io ti faccio felice, io ti benedico, io ti voglio per me”.
Il Signore oggi, in questa domenica, nella quale si parla tanto della Risurrezione, dia a tutti noi la grazia di risorgere dai nostri peccati, di uscire dalle nostre tombe; con la voce di Gesù che ci chiama, andare fuori, andare da Lui.
E un’altra cosa: nella quinta domenica di Quaresima, quelli che si preparavano al Battesimo nella Chiesa, ricevevano la Parola di Dio. Anche questa comunità oggi, farà lo stesso gesto. Ed io vorrei darvi il Vangelo; che voi portiate il Vangelo a casa. Questo Vangelo è un Vangelo tascabile da portare sempre con noi, per leggere un pochino un brano; aprirlo così e leggere qualcosa del Vangelo, quando devo fare una coda o quando sono sul bus; ma quando sono comodo nel bus, perché se non sono comodo, devo stare attento alle tasche! Leggere sempre un pezzettino del Vangelo. Ci farà tanto bene, ci farà tanto bene! Un po’ tutti i giorni. E’ un regalo, che vi ho portato per tutta la vostra comunità, perché così, oggi, quinta domenica di Pasqua, riceviate la Parola di Dio ed anche, così, possiate sentire la voce di Gesù che vi dice: “Esci fuori! Vieni! Vieni fuori!”, e prepararvi alla notte di Pasqua.