...un motivo in più per essere a piazza del Pantheon a Roma.
di Fulvio Scaglione per Famiglia Cristiana
Per dire: io potrei essere contrario all’abolizione del reato di clandestinità e iscrivermi a un gruppo che si propne di fare attività per convincere i politici e reintrodurlo. Oppure, per restare a realtà americane, essere contrario alla pena di morte o al libero commercio delle armi, e militare in un movimento che si propone di ottenere l’abolizione della pena capitale o di mettere vincoli alla vendite di fucili e pistole. Dovrei per questo perdere il lavoro? La minaccia del licenziamento non sarebbe un grave attentato alla mia libertà di pensiero e di parola?
Ovvio che sì. Tranne che in un caso: essere contrari alle nozze gay. In quel caso (e si badi bene: solo ed esclusivamente in quel caso) le normali garanzie di una società civile sono sospese. Lo sa bene, da noi, Guido Barilla, subito minacciato di boicottaggio economico, come se fosse Fidel Castro o l’ayatollah Alì Khamenei, per aver detto come avrebbe ritenuto meglio spendere i suoi soldi.
Ora lo sa benissimo, negli Usa, Brendan Eich, uno dei fondatori del motore di ricerca Firefox e inventore di Javascript. Diventato da poco amministratore delegato di Firefox, Eich è stato attaccato dalle associazioni gay, e in particolare del sito di appuntamenti on line OkCupid.com, per aver contribuito nel 2008, con mille dollari, alla campagna contro le nozze gay in California. Pochi giorni di aggressione in Rete, minacce di boicottaggio, e la presidente di Firefox, Mitchell Baker, ha cacciato Eich.
La cosa straordinaria è che la Baker, in un comunicato, ha scritto che ”Firefox crede nell’uguaglianza e nella libertà di parola”. L’uguaglianza? Certo non quella di Eich rispetto a quella di chi invece è a favore delle nozze gay. La libertà di parola? di nuovo: certo non quella di Eich, che dovrebbe essere libero di essere a favore o contro quello che vuole. E invece non può, perché se si permette perde il posto.
Se essere a favore delle nozze gay è diventato obbligatorio, farebbero prima a dirlo, no? Nel frattempo, cerchiamo qualche notizia in più su Brendan Eich. Usando Chrome, naturalmente.
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Arrivano anche a Roma le “Sentinelle in piedi”, una forma di presenza che già in Francia e in altri Paesi d’Europa è viva da tempo, e che ha portato molte persone nelle piazze di numerose città italiane a testimoniare silenziosamente il loro dissenso dal Disegno di Legge Scalfarotto. Il Disegno di Legge Scalfarotto, approvato dalla Camera e ora in discussione al Senato, secondo molti potrebbe costituire una minaccia reale alla libertà di espressione, sotto la giustificazione di voler combattere l’omofobia.
sabato 5 aprile, dalle 17 alle 18, in piazza del Pantheon a Roma